Napoli, parere contrario: io tifo Raspadori

Il commento di Mimmo Carratelli sulla situazione di Raspadori nella squadra di Garcia
Mimmo Carratelli
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NAPOLI - Il Napoli, che aveva bisogno di un difensore di grossa personalità al posto di Kim, insegue centrocampisti. Prende Lindstrom (25 milioni, ne valeva sette due anni fa), perde Veiga, ha inseguito Lo Celso. Si dice che il danese Lindstrom, 23 anni, sia capace di giocare in ogni ruolo dietro le punte. Accidenti, ma non avevamo già Raspadori, un talento costato 35 milioni? Garcia fa giocare sempre il ragazzo emiliano sballottandolo però a destra e a sinistra con licenza di accentrarsi. Fin quando Raspadori non sarà stabilmente piazzato al centro dietro le punte, il suo ruolo naturale, si rischia di perdere il miglior Raspadori. Il 4-3-1-2 con Jack dietro Osimhen e Kvaratskhelia è un tentativo che non si vuol fare, e a Garcia piacerebbe giocare con un attacco a due.

Il tecnico francese è preoccupato della fase difensiva. Ha già pensato una volta di piazzare Ostigard davanti ai quattro difensori e tiene costantemente Lobotka a ridosso della difesa. Vuole sia ridotta al massimo la costruzione dal basso. Si profilerebbe un 4-1-3-2. C’è un lodevole tentativo di ritoccare il Napoli di Spalletti e il 4-3-3 che gli avversari hanno imparato a contrastare. Garcia vuole meno palleggio e palla veloce alle punte. Penserebbe anche a un centrocampo a due (4-2-3-1) che sacrificherebbe definitivamente Lobotka. In attesa, Di Lorenzo giocatore universale, Osimhen scatenato e Zielienski in splendida forma bastano per piegare avversari di medio calibro (Frosinone e Sassuolo) e presto Kvaratskhelia ritroverà il dribbling perforante e il gol. Il Napoli di Spalletti non faceva “calcoli” sull’avversario da affrontare, sicuro di imporre il suo gioco, pressing alto, palleggio veloce, Lobotka faro, Mario Rui regista-ombra, catena di destra efficiente, Osi e Kvara scatenati. Garcia si preoccuperà dell’avversario con accorgimenti adeguati?

Il Napoli di Garcia

Il calendario fino a inizio ottobre (Lazio, Genoa, Bologna, Udinese, Lecce) propone partite abbordabili che dovrebbero consentire a Garcia di mettere a punto il suo Napoli camaleontico, capace di sorprendere gli avversari. Camaleontico potrebbe anche voler dire perdere la precisa identità di squadra che ha stravinto uno scudetto. Il Napoli ha avuto momenti di difficoltà contro Frosinone e Sassuolo. Si è trattato della condizione fisica non ancora a punto a inizio stagione, oppure la squadra ha perso la sua sicurezza con il cambio di ruoli e strategia, baricentro medio-basso, Anguissa regista offensivo, Lobotka regista difensivo, Olivera e non Mario Rui, Raspadori costretto a forzare le giocate dalla posizione defilata che gli viene assegnata.

Giusto far lavorare Garcia al suo progetto di squadra ancora tutto da vedere. La campagna acquisti (Natan, Cajuste, Lindstrom) non chiarisce alcun progetto. Non c’è nessuna nostalgia per Spalletti. Il suo Napoli campione d’Italia a mani basse va ritoccato per non renderlo prevedibile com’era diventato. Cambiarlo profondamente è una scommessa che ci auguriamo Garcia vinca.


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