Napoli, Dragusin dice sì: arriva l'agente, tutti i dettagli

Il club campione d'Italia ha fretta di chiudere. Il Tottenham rimane sullo sfondo: le cifre e i retroscena della trattativa

Non ha senso mettersi a fare il giro del Mondo, mentre qui intorno c’è chi ha studiato all’Università e sa come si procede: quando il Ministro della Difesa del calcio italiano era composta da una triade - la BBC - nella penombra del cosiddetto settore giovanile di Madame, Radu Dragusin (22 anni a febbraio) si mise a “spiare” da vicino le mosse e l’astuzia di Bonucci, Barzagli e Chiellini. Guardando s’impara e pure rielaborare tutto ciò che s’è memorizzato può essere utile. Il tempo è volato via velocemente - un po’ di Samp, un (bel) po’ di Salernitana e a seguire il Genoa - ma i ricordi restano e Radu Dragusin, che li ha tenuti là, ha cominciato a tirarli fuori, come consigliano le mamme. «Non si butta via niente». Il miglior calciatore rumeno del 2023 in realtà è uno dei nostri, è arrivato in Italia nel 2018, ha fatto la sua gavetta formativa tra Under 17 e Under 23 della Juventus, poi s’è messo in proprio ed ha rischiato: voleva emozioni forti, come può darle il Genoa, ed è ripartito dalla B dopo essersi salvato “prodigiosamente” con la Salernitana. Missione compiuta e decollo avvenuto: perché adesso che su quelle spalle forti s’è posato lo sguardo del Napoli, forse è arrivato il momento di osare e di lasciare che Florin Manea proceda come da mandato: «Se chiamano non si può dire di no». In un paio di giorni, il vento è cambiato: sino a San Silvestro, s’è avvertiva una brezzolina da Oltremanica, che ancora si coglie, però poi da Napoli s’è posata una carezza di tramontana, e i capelli si sono spettinati. Si può fare, e non è il caso di sbilanciarsi ulteriormente, perché Napoli e Genoa hanno cominciato a chiacchierare su “grandi scale”: Dragusin è il primo nome della lista per dotarsi di un difensore centrale autorevole, scanzonato, magari anche un po’ scugnizzo, certo dalla faccia tosta e pure profondo conoscitore del Meridione; Salerno è stata un’altra tappa della sua evoluzione, una ubriacatura d’emozioni peraltro condivise con Pasquale Mazzocchi, che nel caso gli farà da Cicerone. Manea, per cominciare, atterra in giornata in Italia, incontrerà il Genoa per avere chiarimenti sulla situazione di Dragusin, rispettosamente lascerà che sia la società ad indirizzare il mercato ma da ieri in poi ha cominciato a strizzare l’occhio ai Campioni d’Italia...


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Dragusin, il Napoli supera il Tottenham

Il Tottenham non è sparito, il suo fascino è fastidiosa concorrenza, ma il Napoli va di fretta e s’è lanciato senza freni inibitori: la richiesta che farebbe impallidire chiunque è stata accolta con realismo e per provare a dare una sforbiciata a quei 25 milioni che rappresentano la base per dialogare serenamente, nella riffa sono stati inseriti Zanoli e/o Ostigard, che con il Genoa s’è mostrato al Napoli due anni fa. E’ un affare complicato, questo più degli altri, che prevede valutazioni su tre calciatori da incastrare, però a Castel Volturno hanno fiducia, anche se i rapporti con l’entourage di Demiral rimangono vivi, non si sa mai. Già oggi è un altro giorno, mica domani.


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Non ha senso mettersi a fare il giro del Mondo, mentre qui intorno c’è chi ha studiato all’Università e sa come si procede: quando il Ministro della Difesa del calcio italiano era composta da una triade - la BBC - nella penombra del cosiddetto settore giovanile di Madame, Radu Dragusin (22 anni a febbraio) si mise a “spiare” da vicino le mosse e l’astuzia di Bonucci, Barzagli e Chiellini. Guardando s’impara e pure rielaborare tutto ciò che s’è memorizzato può essere utile. Il tempo è volato via velocemente - un po’ di Samp, un (bel) po’ di Salernitana e a seguire il Genoa - ma i ricordi restano e Radu Dragusin, che li ha tenuti là, ha cominciato a tirarli fuori, come consigliano le mamme. «Non si butta via niente». Il miglior calciatore rumeno del 2023 in realtà è uno dei nostri, è arrivato in Italia nel 2018, ha fatto la sua gavetta formativa tra Under 17 e Under 23 della Juventus, poi s’è messo in proprio ed ha rischiato: voleva emozioni forti, come può darle il Genoa, ed è ripartito dalla B dopo essersi salvato “prodigiosamente” con la Salernitana. Missione compiuta e decollo avvenuto: perché adesso che su quelle spalle forti s’è posato lo sguardo del Napoli, forse è arrivato il momento di osare e di lasciare che Florin Manea proceda come da mandato: «Se chiamano non si può dire di no». In un paio di giorni, il vento è cambiato: sino a San Silvestro, s’è avvertiva una brezzolina da Oltremanica, che ancora si coglie, però poi da Napoli s’è posata una carezza di tramontana, e i capelli si sono spettinati. Si può fare, e non è il caso di sbilanciarsi ulteriormente, perché Napoli e Genoa hanno cominciato a chiacchierare su “grandi scale”: Dragusin è il primo nome della lista per dotarsi di un difensore centrale autorevole, scanzonato, magari anche un po’ scugnizzo, certo dalla faccia tosta e pure profondo conoscitore del Meridione; Salerno è stata un’altra tappa della sua evoluzione, una ubriacatura d’emozioni peraltro condivise con Pasquale Mazzocchi, che nel caso gli farà da Cicerone. Manea, per cominciare, atterra in giornata in Italia, incontrerà il Genoa per avere chiarimenti sulla situazione di Dragusin, rispettosamente lascerà che sia la società ad indirizzare il mercato ma da ieri in poi ha cominciato a strizzare l’occhio ai Campioni d’Italia...


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