Stallo Osimhen, il Psg chiede lo sconto: l'affare non decolla

Il centravanti ha una clausola da 130 milioni, il Psg chiede uno sconto al Napoli: l'affare non decolla
Fabio Mandarini
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DIMARO (dall’inviato) - A un certo punto, nell'ultimo weekend del ritiro in Val di Sole, Victor Osimhen ha cominciato a vedere la Torre Eiffel dalla finestra della sua stanza d'albergo a Dimaro: e invece, erano le Dolomiti. Al massimo, volando un po' con la fantasia, gli Appennini che inchiodano l'Alto Sangro come la cornice di una fotografia. Un'immagine sbiadita che negli ultimi giorni ha ripreso colore, corpo, realtà: a oggi, per il livello della storia tra il Napoli e il Paris Saint-Germain, Osi farà parte della compagnia che giovedì partirà dal centro sportivo di Castel Volturno per raggiungere l'Aqua Montis di Roccaraso, il quartier generale della squadra per la seconda fase della preparazione, in programma fino al 9 agosto a Castel di Sangro. Diciamola tutta: l'assenza di Osimhen nell'amichevole di sabato contro il Mantova, apparentemente senza un motivo di carattere fisico a differenza di Cajuste, è parso un segnale, un indizio di mercato molto chiaro, ma l'accordo tra i club non c'è ancora. Questione di cifre: i francesi non hanno intenzione di pagare la clausola da 130 milioni e anzi vogliono lo sconto; il Napoli è aperto a trattare ma non ad allontanarsi troppo dai parametri e una chiave sarebbe Lee Kang-In come parziale contropartita. Ma il Psg non vuole perdere il coreano. Un guerra di nervi, una partita a scacchi. Un film: ancora 48 ore (al ritiro).

Napoli, la richiesta a tre cifre

Osi è tornato domenica sera a Napoli con il gruppo e tra un paio di giorni dovrebbe intraprendere un nuovo viaggio con gli stessi compagni: giocatori e allenatore. Antonio Conte. L'uomo che tutto decide nell'ambito del suo regno chiamato squadra - cose, persone, acquisti, cessioni - ma che al cospetto della questione-Osimhen è stato chiarissimo sin dal primo istante: sull'argomento esiste un accordo precedente al suo arrivo. Patti chiari che non sono però chiarissimi nel caso del Psg: Victor ha voglia di aria nuova, d'accordo, ma fino a quando Al-Khelaifi non soddisferà le richieste di De Laurentiis, la storia non si sbloccherà. I primi passi sono stati cancellati come il mare sulla sabbia dai rifiuti del presidente del Napoli: 200 milioni per Osi e l'incedibile Kvara; un'ottantina di milioni per il centravanti e poi 90. Niente da fare: Adl vuole che l'affare sia a tre cifre, ben oltre i 100 milioni per intenderci. Parte dei quali da investire per l'acquisto di Romelu Lukaku dal Chelsea, con questo piano da rifinire: 25 milioni più bonus ai Blues; e a Rom un triennale da 10 milioni lordi con i benefici del Decreto Crescita.

Osi convocato per Castel di Sangro

Un anno fa il Psg arrivò a offrire 150 per Osimhen, ma erano altri tempi, e così oggi bisogna trovare la quadra sullo sconto: senza giri di parole, è questo il nodo da sciogliere. Certo, il calcio è il mondo in cui le cose possono cambiare da un istante all’altro, non è mica una chimera, e così in attesa che il Psg decida se sfondare quota 100 oppure cambiare strategia, e soprattutto in attesa della cessione di uno tra Kolo Muani e Gonçalo Ramos, nell’elenco dei convocati per Castel di Sangro sarà inserito anche il numero 9: Victor Osimhen. L’ideale piano collettivo iniziale, quello che per un attimo ha trasformato le Dolomiti nella Tour Eiffel, prevedeva l’avvicendamento Osi-Lukaku entro o nei pressi della partenza per l’Abruzzo, ma davanti ci sono ancora 48 ore. Solo 48 ore. E se tra oggi e domani non ci sarà un’accelerata, le vicende del futuro del centravanti conquisteranno per il secondo anno consecutivo la scena del ritiro. C’est la vie.


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