Pagina 2 | De Bruyne e David, gli obiettivi del Napoli: a che punto sono le trattative

Jack è l’uomo dei gol del presente, John può diventare quello del futuro. L’attacco in copertina nella terzultima giornata di un campionato che non è ancora finito e che già guarda dritto al mercato. Jack è Raspadori, certo, l’uomo dei colpi decisivi che insieme con McTominay ha risolto Monza e Lecce e che oggi dovrà provare a dare un nuovo senso eroico alla sua giornata. È lo scudetto, a chiederlo. Un giorno dopo il trentacinquesimo compleanno del primo trionfo di Diego e immortali amici: era il 10 maggio 1987, occorre un regalo.  

Napoli-David, gli agenti sono in città

All’epoca, John non era neanche nelle idee dei suoi. Cioè Jonathan David, 25 anni, canadese nato Brooklyn, New York; centravanti del Lilla soltanto formalmente: è un parametro zero libero di accordarsi con chi voglia e soprattutto con chi riesca a soddisfare le sue pretese. Il Napoli è molto, molto interessato: lo ha messo in cima alla lista dei rinforzi dell’attacco per la prossima stagione e ieri, mentre lui giocava con il Brest, sono sbarcati in città i suoi agenti per affrontare con il club azzurro il discorso di un accordo articolato; sospeso tra ingaggio e una commissione alla firma molto ingente.  

Napoli, David e De Bruyne sono gli obiettivi

A colpire, però, è un altro aspetto: come nel caso di De Bruyne, si tratta di uno svincolato. Illustre, libero e molto prezioso: parallelamente agli obiettivi, evidentemente è cambiata la politica di mercato del Napoli. David e KDB sono trattative nel pieno, c’è fermento enorme a prescindere dalla situazione legata al futuro di Conte: la voglia è chiuderle presto entrambe, anche perché l’apertura è totale su entrambi i fronti. Caldissimo quello relativo a De Bruyne: la prossima settimana sarà decisiva


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Napoli, servono i gol per lo Scudetto

Non è ancora deciso nulla, invece, in merito allo scudetto. Ma tra Jonathan e Kevin c’è il Jack da giocare: il presente è lui, sono loro, Raspadori a sostegno di Lukaku in un sistema che quest’anno ha fatto meno fatica a non prenderle che a darle. Il Napoli ha la miglior difesa dei cinque campionati top d’Europa ma una produzione di gol inferiore a quelle dell’Inter, dell’Atalanta, della Lazio e del Milan. Eppure da quando sono cominciati i guai di Neres, da oggi di nuovo a disposizione dopo tre partite a soffrire per una lesione al soleo sinistro, Conte ha pescato un jolly di nome Raspadori: 5 reti giocandone appena otto dal primo minuto, l’ultima a Lecce su punizione. Punizione-liberazione, se vogliamo: è stata decisiva così come il cross che a Monza ha ispirato McT.  

Napoli, Raspadori l'uomo del destino

Jack uomo del destino? Finora è andata esattamente così: a gennaio avrebbe potuto cambiare aria, era più o meno orientato verso l’uscio, ma poi Conte s’è messo di traverso. E aveva ragione: l’ha bloccato e lui ha segnato contro il Venezia al Maradona, 1-0. E due punti guadagnati; e poi altri due con la Fiorentina al ritorno, dicevamo a Lecce otto giorni fa e un altro con la Lazio all’Olimpico, alla prima in emergenza totale con il 3-5-2. Totale: sette punti consegnati alla squadra e al sogno scudetto giocandone, dicevamo, appena otto dal primo minuto e ventitré in totale. Tutto normale, il calcio per fortuna è così. Ma l’opera non è conclusa e va completata. E in attesa dei gol dal futuro servono quelli dal presente: oggi contro il Genoa, poi a Parma e ancora al Maradona contro il Cagliari all’ultima giornata.  


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Napoli, servono i gol per lo Scudetto

Non è ancora deciso nulla, invece, in merito allo scudetto. Ma tra Jonathan e Kevin c’è il Jack da giocare: il presente è lui, sono loro, Raspadori a sostegno di Lukaku in un sistema che quest’anno ha fatto meno fatica a non prenderle che a darle. Il Napoli ha la miglior difesa dei cinque campionati top d’Europa ma una produzione di gol inferiore a quelle dell’Inter, dell’Atalanta, della Lazio e del Milan. Eppure da quando sono cominciati i guai di Neres, da oggi di nuovo a disposizione dopo tre partite a soffrire per una lesione al soleo sinistro, Conte ha pescato un jolly di nome Raspadori: 5 reti giocandone appena otto dal primo minuto, l’ultima a Lecce su punizione. Punizione-liberazione, se vogliamo: è stata decisiva così come il cross che a Monza ha ispirato McT.  

Napoli, Raspadori l'uomo del destino

Jack uomo del destino? Finora è andata esattamente così: a gennaio avrebbe potuto cambiare aria, era più o meno orientato verso l’uscio, ma poi Conte s’è messo di traverso. E aveva ragione: l’ha bloccato e lui ha segnato contro il Venezia al Maradona, 1-0. E due punti guadagnati; e poi altri due con la Fiorentina al ritorno, dicevamo a Lecce otto giorni fa e un altro con la Lazio all’Olimpico, alla prima in emergenza totale con il 3-5-2. Totale: sette punti consegnati alla squadra e al sogno scudetto giocandone, dicevamo, appena otto dal primo minuto e ventitré in totale. Tutto normale, il calcio per fortuna è così. Ma l’opera non è conclusa e va completata. E in attesa dei gol dal futuro servono quelli dal presente: oggi contro il Genoa, poi a Parma e ancora al Maradona contro il Cagliari all’ultima giornata.  


© RIPRODUZIONE RISERVATA