Cristiano Ronaldo alla Roma: un affare insostenibile

Malgrado le voci, ecco le ragioni per cui i tifosi non possono sognare
Cristiano Ronaldo alla Roma: un affare insostenibile© EPA
Roberto Maida
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Premessa: con i Friedkin è meglio non dare niente per scontato, perché dopo il colpo Mourinho tutte le certezze sono rivedibili. Ma il tam tam insistente degli ultimi giorni, che riferisce di contatti avviati per l’acquisto di Cristiano Ronaldo, rischia di trasformarsi in una suggestione collettiva. E magari in una delusione per quei tifosi - non tutti in verità - che sognano di vederlo con i bicipiti al vento sui campi di Trigoria.

Le voci che circolano

La Roma, per ciò che vale nel mercato degli spifferi e delle bugie, smentisce in modo categorico non solo l’ipotesi concreta ma anche un pensiero istantaneo e trasgressivo legato a Cristiano. Eppure dall’Inghilterra e non solo molti operatori di calcio sostengono che Jorge Mendes, il potente procuratore di Ronaldo e Mourinho, stia spingendo con forza il suo illustre cliente verso la Roma.

 

Perché no: i motivi

Sembra davvero difficile immaginare che l’affare si materializzi. CR7 guadagna circa 25 milioni netti al Manchester United e, secondo quanto filtra, non potrebbe usufruire neppure del decreto crescita, diversamente da Lukaku che sta tornando all’Inter. Niente sgravi fiscali quindi sull’ingaggio lordo. Anche ammettendo che Ronaldo decida di ridursi lo stipendio pur di giocare nella Roma, si tratterebbe di un investimento di circa 80-90 milioni lordi per due anni. Considerando che Cristiano di anni ne compirà 38 a febbraio, sarebbe una grande operazione di immagine (e tecnica, chiaro) ma un pericolosissimo azzardo industriale per i Friedkin, che proprio in questi giorni stanno discutendo con l’Uefa i termini del rientro nei parametri del nuovo fair play finanziario e dovranno “patteggiare” delle sanzioni, come molti altri club europei, per poi riequilibrare i conti. Il bilancio della Roma, che si chiude il 30 giugno, sarà in perdita per circa 150 milioni: come si incastra un vertiginoso aumento dei costi in un piano di risanamento che richiederà un nuovo corposo aumento di capitale?

Rapporti e percorsi

Ma c’è un altro motivo che giustifica il ridimensionamento delle fantasie. Ronaldo e Mourinho sono due personalità forti, accentratrici, che in passato si sono trovate a scontrarsi quasi naturalmente. È assai improbabile, nonostante il procuratore in comune, che tornino a lavorare nella stessa squadra. Si stimano, per carità, ma a debita distanza. Tra l’altro inquadrare un campionissimo egoriferito come Ronaldo in un gruppo che si sta formando, frenando altri investimenti più sobri, potrebbe addirittura rallentare il percorso di crescita di Abraham, di Pellegrini, eventualmente di Zaniolo. La situazione di Ronaldo insomma è molto diversa da quella di Dybala, che Mourinho avrebbe voluto alla Roma. Da svincolato, a 29 anni, poteva trasformarsi in una grande occasione e in un fantastico rinforzo. Ma le sue richieste economiche, intorno agli 8 milioni netti, hanno stoppato sul nascere ogni tentazione dei Friedkin. Figurarsi come avranno reagito i proprietari americani quando hanno saputo che CR7 guadagna il triplo di Dybala.


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