Affare Morata, sponsor e famiglia: quanti soldi porterebbe nelle casse della Roma

La punta dell’Atletico può portare a Trigoria non solo gol, ma anche marketing e introiti commerciali: tutte le cifre
Affare Morata, sponsor e famiglia: quanti soldi porterebbe nelle casse della Roma© EPA
Chiara Zucchelli
4 min

ROMA - Ieri pomeriggio Alice Campello, la moglie di Alvaro Morata, ha pubblicato un video in cui i tre figli maschi della coppia (i gemelli di cinque anni Leonardo e Alessandro e Edoardo, di tre) indossano la maglia del papà. Quella dell’Atletico Madrid. Indizio di mercato o, semplicemente, i piccoli hanno scelto da soli? Non si sa, ma si sa che sotto il video ci sono state decine di commenti da parte dei romanisti che non vedono l’ora di osservare i baby Morata con la maglia giallorossa. Da cosa dipende? Non tanto da mamma e papà, entrambi felicissimi di un trasferimento a Trigoria. Ma da Roma e Atletico Madrid.

Roma, attesa Morata

Le due società non hanno l’accordo semplicemente perché, ad ora, non è arrivata dall’Italia l’offerta ufficiale al club spagnolo. Club che non ha voglia di “cacciare” Morata - e né Morata ha voglia di arrivare a rottura - ma è ben disposto a ricevere se non i 21 milioni previsti dalla clausola, almeno una cifra simile. Fonti italiane e spagnole concordano: a 16-17 milioni più bonus facili si può chiudere. Una cifra che né la Roma, né l’Inter, né la Juventus hanno per ora messo sul piatto. L’offerta araba c’è, ma Alvaro e famiglia non l’hanno presa in considerazione.

Morata, il brand

Non è un caso che, spesso, quando si parli di Morata si parli anche della sua famiglia: lui e Alice sono un brand simile ai Ferragnez (Fedez e Chiara Ferragni), insieme arrivano, sommando tutte le piattaforme, ad oltre 30 milioni di follower e questo ha un peso. Perché il calcio di oggi non è più solo calcio e i giocatori vengono valutati anche in base ai riscontri commerciali che portano. E la coppia Morata-Campello potrebbero portarne molti a un club che ha bisogno di crescere anche da questo punto di vista. Qualche esempio, che potrebbe convincere i Friedkin ad autorizzare un investimento extra: Alvaro, solo su Instagram, ha 21 milioni di follower e sarebbe il secondo romanista più popolare dopo l’amico Dybala. Lui e Alice Campello, tra moda, beauty e attività benefiche sono un’azienda, oltre che una famiglia. Entrambi i brand di Alice (Masqmai e Akala, tutti e due di successo, in particolare il primo) sono stati creati in collaborazione con Morata, che ha scelto i nomi. Insieme collaborano con Martorana, Dolce e Gabbana, Armani e Adidas, che è lo sponsor dell’attaccante oltre che della Roma, di Mou e di Dybala, sarebbe felicissima se l’affare andasse in porto. Morata ha una fondazione che porta il suo nome e si occupa di bambini con problemi di salute, economici e sociali. Grande appassionato di golf, potrebbe essere un nome buono per la Roma su più tavoli, compresa la Rydercup. Secondo uno studio recente lei guadagnerebbe 10mila euro a post, lui il doppio.

Morata, le chiamate con Mourinho e Dybala

Tutto questo al di là del campo, dove Morata potrebbe rappresentare un valore aggiunto. Lo sa Mourinho, lo sa Dybala che continua a chiamare l’amico e spera di ricreare con lui quel legame che, nel calcio, si è interrotto quando hanno lasciato la Juventus. Fuori non solo è rimasto intatto, ma la distanza ha cementato ancora di più l’affetto. E chissà che, come Paulo un anno fa, alla fine Alvaro non possa sbarcare a Faro.


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