Il tema è solo uno ormai: Tema. Che di cognome fa Dovbyk. La Roma ha dato un’altra accelerata sfruttando il silenzio della domenica: Florent Ghisolfi ha trascorso il pomeriggio in compagnia di Alex Liundovskyi, procuratore del centravanti ucraino e regista della trattativa con il Girona, per sistemare i dettagli dell’accordo. All’incontro ha presenziato anche l’intermediario italiano, Gabriele Giuffrida, altra figura non secondaria della negoziazione. Manca davvero poco anche se dal tavolo tutti gli attori coinvolti invitano a maneggiare la materia con cautela: tra offerta di denaro garantito (32 milioni), i bonus (almeno 4 milioni, alcuni dei quali facili da raggiungere) e la percentuale sulla futura rivendita (tra il 10 e il 15%) i Friedkin hanno quasi onorato l’importo della clausola rescissoria da 40 milioni. Il vantaggio è che, firmando un accordo con la controparte, la Roma potrà più comodamente rateizzare il pagamento: se avesse sfruttato la clausola avrebbe dovuto rigorosamente rispettarne i termini.
Dovbyk sceglie la Roma: accordo ai dettagli
Adesso bisogna aspettare la risposta formale alla proposta ufficiale che è stata recapitata in Catalogna via Pec. Non è escluso che il Girona pretenda un ulteriore sforzo. Ma la struttura del contratto ormai è stata delineata. Gli spagnoli non a caso si sono già lanciati alla ricerca del successore di Artem, per gli amici Tema: non sono nelle condizioni di trattenerlo davanti a un contratto quinquennale da 3,5 milioni più i premi, di molto superiore a quanto prospettato dall’Atletico Madrid. Per questo, nonostante la prospettiva di giocare la Champions League, Dovbyk ha scelto la Roma, impressionando i dirigenti per l’adesione entusiastica al progetto di rilancio. Sorrideranno anche a Girona, comunque, stringendo mani capitali: dopo aver venduto l’estate scorsa Castellanos alla Lazio per 15 milioni più bonus, incasseranno una robusta plusvalenza per un giocatore pagato appena 7 milioni nell’agosto del 2023.