Roma, Smalling ha scelto: ora apre all'Arabia

L’incontro con l’agente è servito a delineare il suo futuro. La Roma si libererebbe del pesante ingaggio
Roma, Smalling ha scelto: ora apre all'Arabia© BARTOLETTI
Jacopo Aliprandi

Sono circa le 14.30 inglesi quando nell’hotel del St George Park fa il suo ingresso James Featherstone - accompagnato da un collaboratore - per andare a incontrare il suo assistito, Chris Smalling. I tre si siedono nella zona bar del lussuoso albergo: il difensore ha già mangiato con la squadra, dopo l’allenamento mattutino, gli altri due invece decidono di pranzare mentre intanto parlano con il giallorosso. Tema, naturalmente, il futuro. Un colloquio fitto di un’ora prima di salutare Smalling che doveva prepararsi per la seduta di allenamento pomeridiana.

La ricerca

Il futuro del trentaquattrenne inglese è ancora incerto, la Roma vorrebbe fare a meno di uno stipendio alto come il suo da 4,5 milioni lordi e il suo agente è alla ricerca di una squadra per proseguire la carriera da titolare e strappare anche un contratto più lungo di quello attuale, in scadenza tra un anno. Per questo motivo Featherstone ha cercato di riaprire con Smalling il discorso arabo, un’ipotesi che il giocatore aveva abbandonato da tempo perché convinto di potersi ancora ritagliare uno spazio importante in Europa. Solo che di offerte neanche l’ombra, sia per l’elevato ingaggio sia per quelle garanzie fisiche che Chris non potrebbe dare a un club interessato. In Arabia, invece, probabilmente non avrebbero problemi a scommettere su di lui, e di certo i soldi non sono un problema. 


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Il compromesso intorno a Smalling

Il colloquio tra i tre è terminato con un abbraccio, il suo agente avrà l’obiettivo adesso di lavorare su ogni pista possibile, anche fuori dall’Europa, e poi riferirla al centrale ex United. Smalling avrebbe accettato una riduzione dell’ingaggio per trovare un nuovo club, e valuterà ogni pista. Lo spera la Roma che intanto prosegue nel tentativo di cedere quei giocatori che non rientrano nei piani, per poi investire il tesoretto nel mercato in entrata.

Roma, la strategia sul terzino

Il terzino destro continua a essere la priorità per la dirigenza giallorossa e i nomi che intrigano continuano a essere quelli di Bellanova del Torino e Assignon del Rennes. Sul primo i granata stanno facendo resistenza perché non intenzionati a cederlo: servirebbe eventualmente un’offerta superiore ai venti milioni, ragion per cui i giallorossi vorrebbero inserire una contropartita tecnica per abbassare i costi dell’operazione. Per l’esterno francese di ventiquattro anni invece possono bastare 12 milioni: la Roma si è presa del tempo per ragionare anche su altre piste visionate da Ghisolfi.


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Roma, le altre uscite

Senza dimenticare il capitolo cessioni. Quella di Karsdorp in Turchia è ancora in stand-by: l’esterno deve ridursi l’ingaggio per cambiare aria. Il Verona continua invece a monitorare la situazione di Shomurodov, mentre Darboe appare più vicino al Frosinone che alla Salernitana. Abraham continua ad aspettare la mossa del Milan, ma non solo. Perché in Premier League si è riacceso l’interesse per il centravanti e diversi club stanno studiando il possibile affare: la sensazione è che per il ritorno dei giallorossi a Trigoria possa muoversi qualcosa sulla sua situazione.


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Sono circa le 14.30 inglesi quando nell’hotel del St George Park fa il suo ingresso James Featherstone - accompagnato da un collaboratore - per andare a incontrare il suo assistito, Chris Smalling. I tre si siedono nella zona bar del lussuoso albergo: il difensore ha già mangiato con la squadra, dopo l’allenamento mattutino, gli altri due invece decidono di pranzare mentre intanto parlano con il giallorosso. Tema, naturalmente, il futuro. Un colloquio fitto di un’ora prima di salutare Smalling che doveva prepararsi per la seduta di allenamento pomeridiana.

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Il futuro del trentaquattrenne inglese è ancora incerto, la Roma vorrebbe fare a meno di uno stipendio alto come il suo da 4,5 milioni lordi e il suo agente è alla ricerca di una squadra per proseguire la carriera da titolare e strappare anche un contratto più lungo di quello attuale, in scadenza tra un anno. Per questo motivo Featherstone ha cercato di riaprire con Smalling il discorso arabo, un’ipotesi che il giocatore aveva abbandonato da tempo perché convinto di potersi ancora ritagliare uno spazio importante in Europa. Solo che di offerte neanche l’ombra, sia per l’elevato ingaggio sia per quelle garanzie fisiche che Chris non potrebbe dare a un club interessato. In Arabia, invece, probabilmente non avrebbero problemi a scommettere su di lui, e di certo i soldi non sono un problema. 


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