© ANSADefinire disastroso il rapporto tra l'arbitro turco Cuneyt Cakir e le formazioni italiane non è affatto un'esagerazione. Il 44enne fischietto di Istanbul è finito nel mirino dei tifosi del Milan per il calcio di rigore concesso all'Atletico Madrid nel finale della gara del Meazza valida per il secondo turno della fase a gironi della Champions League. Cakir aveva espulso per doppia ammonizione Kessie alla mezz'ora del primo tempo. Poi a pochi minuti dal triplice fischio la goccia che ha fatto traboccare il vaso mandando su tutte le furie i tifosi rossoneri. Contrasto Lemar-Kalulu, la palla finisce sul braccio del difensore del Milan e l'arbitro indica il dischetto. Il pubblico sobbalza dal seggiolino, ma Cakir non cambia la propria decisione, mentre il Var non interviene o non cambia la decisione del direttore di gara. Suarez è implacabile e l'Atletico si porta a casa una vittoria tra le polemiche che complica non poco il prosieguo nella competizione del Milan.
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Cakir e i precedenti disastrosi con le squadre italiane
Cakir, però, non è la prima volta che fa arrabbiare i tifosi delle squadre italiane per alcune decisioni "discutibili". Sui social, infatti, in tantissimi hanno ricordato altri due episodi. Il 44enne turco nel 2015 arbitrò la finale di Champions League tra Juve e Barcellona e sul risultato di 1-1 lasciò correre dopo un intervento di Dani Alves in area di rigore su Pogba. Una trattenuta che, se sanzionata, avrebbe potuto cambiare il corso della partita e quindi della storia. Ma non è finita qui, perché Cakir negò anche un rigore solare su Schick nell'ottavo di finale di ritorno tra Porto e Roma al Do Dragao. L'assicuratore turco non andò a rivedere l'episodio al Var, i giallorossi - che avevano vinto 2-1 all'andata - persero 3-1 ed Eusebio Di Francesco venne esonerato. Cakir e le italiane: quanti disastri!
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