Benitez esclusivo: "Inter-Liverpool? A Inzaghi do solo un consiglio"

Allenatore vincente di entrambi i club, gioca per noi la sfida di Champions: "Sei anni e quattro titoli non si dimenticano però anche a Milano ho conquistato due coppe. La spunterà chi..."
Benitez esclusivo: "Inter-Liverpool? A Inzaghi do solo un consiglio"© EPA
Andrea Ramazzotti
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Inter-Liverpool di mercoledì sarà la sua partita. In realtà non ci sono dubbi sul fatto che il cuore di Rafa Benitez palpiterà di più per i Reds, ma, al di là dell’esonero dopo appena sei mesi di lavoro, lo spagnolo è rimasto legato anche all’Inter e ai due trofei alzati al cielo con i nerazzurri, la Supercoppa Italiana e il Mondiale per club. Un mese fa ha visto interrompersi il suo rapporto con l’Everton, un argomento che resta tabù per la nostra intervista, ma sul resto Rafa non si è risparmiato. Ci ha raccontato che con il suo staff segue tutti i principali campionati europei ed è felice di vedere il Napoli, che lui ha “rivoluzionato” confermandosi anche lì un aziendalista vincente (una Coppa Italia e una Supercoppa italiana festeggiate), lottare per lo scudetto. Aspetta la prossima avventura, magari in Spagna o chissà dove, ma intanto dalla “sua” Liverpool si gode la ripresa della Champions da spettatore interessato. Soprattutto di Inter-Liverpool che, state certi, non si perderà davanti alla tv.

Benitez, che gara sarà quella di mercoledì a San Siro tra nerazzurri e Reds?

«Si affronteranno due squadre dai numeri simili: come gol segnati, tiri in porta e possesso sono superiori alle altre formazioni dei rispettivi campionati. Il Liverpool avrà dalla sua parte la forza e l’intensità che caratterizzano tutti gli incontri della Premier League; l’Inter punterà sulla tattica, che in Italia regna sovrana, per evidenziare le lacune degli avversari».

Tanti indicano il Liverpool come strafavorito, mentre lei sembra più prudente.

«L’Inter non è arrivata agli ottavi per caso: è una squadra che in campo sa sempre cosa deve fare ed è brava ad approfittare delle debolezze altrui. Il suo 3-5-2 è un modulo che può creare difficoltà alle formazioni che non sono abituate a fronteggiarlo. Dall’altro lato però c’è un Liverpool con un 4-3-3 offensivo, che fa dell’aggressività e intensità le sue armi migliori. Non mi aspetto un doppio confronto dall’esito scontato, ma due partite interessanti nelle quali a prevalere sarà chi avrà il controllo della palla. Entrambe hanno qualità e tecnica per tenere la sfera e far correre gli altri».

Se fosse Inzaghi, sarebbe preoccupato del tridente Salah, Firmino e Mané?

«Sarei preoccupato da loro, ma anche da Diogo Jota perché fa sempre i movimenti giusti e arriva al gol con grande facilità. Quei quattro là davanti sono davvero forti e ben assortiti. Il Liverpool però ha anche terzini bravi ad attaccare e a piazzare cross perfetti, è pericoloso sulle palle inattive con Van Dijk e Matip e può contare su una mediana che ha forza, intensità e la qualità di Fabinho. Possono pressare alti e metterti in difficoltà con la loro fisicità e l’istinto del gol degli attaccanti, ma anche giocare qualche metro più indietro e, dopo essersi compattati, ripartire grazie alla velocità delle punte. Non sono una squadra facile da fermare».

Quanti meriti ha Klopp?

«È un allenatore bravissimo con il quale ho un buon rapporto. L’ho affrontato in Champions anche quando io ero al Napoli e lui al Borussia Dortmund: all’andata al San Paolo vincemmo 2-1, mentre al ritorno per demmo 3-1 e andammo fuori dopo aver conquistato 12 punti nel girone. Vi ricordate per cosa? Per la sfortunata autorete di Zuniga all’ 88’ proprio contro i tedeschi. Se avessimo vinto 2-0, chissà come sarebbe cambiata la nostra stagione». Napoli le è rimasta nel cuore. «Sì, è una città dove sono stato bene, dove ho ancora amici e dove ho vinto. Al Napoli mi legano ricordi belli e mi fa piacere che stia lottando per lo scudetto. Ha pareggiato contro l’Inter e ha confermato di poter ambire fino all’ultimo al vertice».

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