Un bottino di 115 gol nelle prime due giornate della fase a girone. Abbiamo già registrato un 9-2 tra Bayern e Dinamo Zagabria (seconda gara più ricca nella storia della moderna Champions), un 7-1 tra Dortmund e Celtic e un Celitc-Slovan Bratislava 5-1. Domanda: con il nuovo format della Champions, è lecito attendersi punteggi alti, o meglio vittorie con un più ampio margine di vantaggio, rispetto al passato? Cambierà l’atteggiamento in campo anche durante quelle partite già saldamente in pugno? Avrà senso continuare ad attaccare alla ricerca di un gol in più, sempre e comunque? La risposta è certamente sì all’ultimo interrogativo, sì con molta probabilità anche ai primi due. E spieghiamo perché.
Champions, il trend
Finora la media gol è stata di 3,19 a partita, un dato in crescita rispetto a quanto accaduto nella fase a gironi della stagione scorsa di Champions (3,08) ma in linea con il 3,17 del 2022-23, quando le reti furono 304 nelle prime 96 partite della stagione rispetto alle 297 del 2021-22. Statisticamente parlando, i dati delle prossime due giornate di “league phase” potrebbero chiarire ulteriormente se questo trend è destinato a consolidarsi.
Champions, il senso del gol
Il nuovo regolamento d’altra parte premia, anzi incentiva, le vittorie con ampio scarto e una migliore produzione offensiva, dal momento che, a parità di punti, non essendoci più la voce “scontri diretti”, saranno determinanti la differenza reti, il numero dei gol segnati, il numero dei gol segnati in trasferta. Meglio un 2-0 che il corto muso, ovviamente. Ma se proprio bisogna vincere con il minimo scarto, ecco che un 2-1 è meglio dell’1-0: stesso impatto (+1) sulla differenza reti ma un vantaggio in termini di gol segnati.
Inter e Atalanta, quanto contano i gol
Prendete la classifica dopo due giornate. Inter e Manchester City sono appaiate all’ottavo posto, con la medesima differenza reti e 4 gol all’attivo senza averne incassato nemmeno uno. Per giocarsi il pass diretto agli ottavi, servirebbe addirittura contare le vittorie in trasferta (oggi 1-0 per gli inglesi). Tra il tandem Inzaghi-Guardiola e la coppia Sparta Praga-Atalanta balla un gol in più di differenza reti. Tra cechi e bergamaschi, a parità di +3, vale la rete in più realizzata dallo Sparta.
Bologna, una rete fa la differenza
Vale anche l’esempio del Bologna. Ha pareggiato proprio contro lo Shakhtar all’esordio e ha perso 2-0 a Liverpool. Bene, se avesse fatto un gol ad Anfield, o avesse perso 0-1, oggi la squadra di Italiano sarebbe ventiquattresima al posto dello Stoccarda. Una rete può fare la differenza tra tornare a casa a fine gennaio o accedere al tabellone, almeno dagli spareggi. Morale: mai fermarsi e rinunciare così a una goleada.