Un grande, grandissimo Milan ha umiliato il Real Madrid campione d'Europa infliggendogli una dura sconfitta al Bernabeu, espugnato dai rossoneri dopo quindici anni. Thiaw, Morata e Rijnders hanno firmato i gol della strepitosa vittoria rossonera, scaturita dalla migliore prova stagionale della squadra di Fonseca. Per il tecnico portoghese questa è la prima, grande soddisfazione da quando ha assunto la guida della sua formazione e lo ripaga di troppe critiche improvvide e immeritate. Proprio in casa degli avversari considerati tra i grandi favoriti per la vittoria finale e nonostante gli sfavori del pronostico, il Milan ha sfoderato una delle partite che si consegnano alla sua storia europea. Su tutti, sopra tutti, si staglia Leao, finalmente Leao, finalmente all'altezza del suo talento e della sua classe. Splendida anche la prova della difesa, con Thiaw andato addirittura a segno due anni e otto mesi dopo la sua ultima rete in una gara ufficiale e autore del primo centro in maglia rossonero. La tattica predisposta da Fonseca ha imbrigliato i Blancos a centrocampo dove Rijnders ha confermato il suo stato di grazia e Musah si è esaltato nei duelli ingaggiati con Vinicius. È finita 3-1, ma il Milan avrebbe potuto addirittura maramaldeggiare con un punteggio superiore, se avesse concretizzato anche le altre occasioni create da un attacco pimpante come non mai. Sugli scudi Morata e Maignan: il Grande Ex è stato ammirevole per impegno, grinta, stoica resilienza alle ruvide carezze dei difensori di Ancelotti. Il Real paga l'assenza di un sostituto all'altezza di Carvajal. Alla fine, nella bellissima astronave Bernabeu, si sentivano solo i cori dei quattromila tifosi milanisti in delirio, mentre molti madridisti svuotavano anzitempo il Bernabeu, teatro di 40 partite interne senza sconfitta prima della quaterna inflitta dl Barça e, adesso, del 3-1 rossonero. Davvero un meraviglioso, Real Milan, degno delle imprese europee dell'epopea berlusconiana.