Lazio, Sarri da jackpot. E aspetta Lotito

Settimana clou tra campionato e Conference League: il tecnico ha fatto intendere di puntare tutto sul derby con la Roma, ma in casa dell'Az non vorrà vedere una squadra arrendevole
Daniele Rindone
4 min

Colpi di teatro. Li prepara Sarri in una settimana rischiatutto, lo vede acrobata nella gestione Conference-derby. L’esito di questa roulette, se positivo, può dargli forza per provare ad anticipare l’incontro-confronto con Lotito. Mau è diviso tra piani di campo ed extracampo. Freme per incontrare il presidente-senatore, per iniziare a parlare della prossima stagione, è per programmare un Questione Time in tempi brevi. Sul tavolo mercato e non solo. Che l’idea di continuare con Tare diesse non lo scaldi è storia antica. Lotito non ha risposte sicure da dare soprattutto sull’assetto dirigenziale o ancora non vuole darle. Su Tare (in scadenza a giugno) s’era esposto a ottobre smentendo voci di separazione eppure di certezze non ce ne sono. Il presidente vorrebbe muoversi a tentoni finché gli sarà possibile, pensa tutto e il contrario di tutto. E le Guerre Fredde continuano a svolgersi regolarmente a Formello.

La strategia

Conta il calcio giocato. Sarri ha conservato il terzo posto in campionato dopo il pareggio del Milan, prepara la vigilia di Conference. Mau a parole ha snobbato il ritorno con l’AZ Alkmaar di domani, ma non è la prima volta che si muove su sentieri opposti rispetto a quelli enunciati. Del resto l’ha detto lui in passato: «Un conto sono le cose che dico a voi (intendeva i media, ndr), un altro quelle che dico alla squadra». Che il derby sia preponderante nei suoi pensieri è pacifico, ma che voglia vivere la partita con gli olandesi nei panni dello spettatore imbarazzato ce ne passa. Alla squadra non ha lanciato segnali di resa in questi giorni, tutt’altro. E poi quale allenatore lo farebbe? In più sta pensando di promuovere un turnover logico più che drastico.

Le missioni

Giochismo e risultatismo, Mau deve professare una doppia filosofia. Tra 24 ore si giocherà il passaggio ai quarti di Conference, per quanto sia un nemico giurato del calendario ingolfato vorrebbe evitare la terza eliminazione stagionale dalle Coppe (dopo Europa League e Coppa Italia). Valgono le frasi pronunciate sabato a Bologna: «Cosa dobbiamo fare per passare il turno? Fare gol e non prenderlo. L’AZ è una squadra che concede ma è anche pericolosa, bisogna cercare di tenerli nella loro metà campo il più possibile. Devo essere sincero fino in fondo, questa è una gara che va vista con l’ottica della gara che giocheremo tre giorni dopo e se devo fare una scelta, scelgo quella di tre giorni dopo ». Mai come stavolta le decisioni tecniche si intrecciano con la strategia “derby”. Alcune sono immaginabili, altre no. Sarri guiderà la Lazio oggi prima della partenza per l’Olanda, parlerà alle 19 in conferenza stampa e chissà se darà spunti. Sta ragionando su cambi in ogni reparto, forse anche in porta. Maximiano era stato designato come portiere di Coppa, non si può sentire sicuro. Mau sarebbe tentato dall’idea di scegliere Provedel e questo non è certo un segnale di resa incondizionata. In difesa ha perso Hysaj, rischia di restare a Roma per un problema ad una caviglia. Restano tre terzini: Marusic, Lazzari e Pellegrini. Se partiranno Lazzari e Marusic a destra e a sinistra, in corsa toccherà a Pellegrini (in attesa dell’esordio, è da due partite che salta). Ma c’è chi tiene in corsa Pellegrini dall’inizio. Patric-Gila è la coppia pronosticabile al centro (l’idea è far riposare Casale e Romagnoli). Bailamme a centrocampo. Vecino giocherà, da regista o mezzala. Basic avrà un posto. Marcos Antonio rischia di restare fuori. Sarri deve decidere se far giocare uno tra Luis Alberto e Milinkovic. A meno che, ipotesi rischiosa, non scelga Vecino mezzala e inserisca Cataldi da play. Ma di registi, per il derby, ne ha solo uno ed è Cataldi. Davanti toccherà a Cancellieri o Romero, Zaccagni non dovrebbe riposare. Al centro chi se non Felipe Anderson? Il sempre presente. Può aiutare Sarri a prendersi la scena.


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