
FIRENZE - Al netto delle molte assenze (Zaniolo, Dodo e Moreno squalificati, Colpani e Gosens infortunati: "Ci siamo quasi...", ha scritto l'esterno tedesco facendo prevedere un ritorno in campo non lontano, forse già a Cagliari com'era nelle previsioni più ottimistiche), o forse proprio per quello, domani gioca la miglior Fiorentina possibile. Senza calcoli, senza guardare appunto alla trasferta del lunedì di Pasqua anche se il risultato sarà molto importante ai fini della corsa verso l'Europa in campionato, perché conta qui e ora: conta la qualificazione alle semifinali di Conference che alla squadra viola non può e non deve sfuggire dopo il 2-1 in Slovenia.
La Fiorentina vuole andare avanti
E allora molto per scelta e un po' per necessità, Palladino chiede un ulteriore sforzo ai suoi alla partita numero 45 in stagione, necessario per annullare i rischi del ritorno: le novità ci saranno, sia rispetto a domenica scorsa che all'andata, ma sempre in funzione di mettere in campo una Fiorentina competitiva e capace di chiudere presto e bene la partita annullando ogni possibile velleità del Celje che ha bisogno di un'impresa per ribaltare pronostico e risultato. Il tecnico campano ha ancora la rifinitura di oggi per decidere chi comincia subito e chi invece rimane in panchina, chi aggiungerà tanti altri minuti e chi ne metterà pochi o nessuno, ma il concetto rimane quello: non si scherza con il 2-1 di sei giorni fa e con un futuro che è solo nelle mani di Ranieri e compagni.
Titolari in campo
Da De Gea e Kean, da Gudmundsson e Pongracic, da Fagioli a Cataldi, sono tutti nei programmi di Palladino come potenziali titolari dentro una partita da non sbagliare in primis nell'atteggiamento mentale e nell'approccio e il segnale per farlo è soprattutto uno: gestire le difficoltà di formazione puntando su quelli che sono chiamati a dare qualcosa in più per qualità, attitudini ed esperienza. Poi le scelte di cui sopra le farà il campo, cioè le farà l'ultimo allenamento di stamani che consegnerà all'allenatore ex Monza le certezze a cui affidare il compito di traghettare la Fiorentina alla terza semifinale di fila di Conference League, evitando fuori programma che diventerebbe delusione difficilmente superabile.
Protagonisti in Conference League
Ecco perché Palladino ha intenzione di mettere il miglior undici possibile e non è questione di fiducia (e sfiducia) nei confronti di questo o quello: è un'esigenza dettata dall'obiettivo in palio che nemmeno il 2-1 dell'andata e la caratura oggettivamente inferiore dell'avversario mette al riparo da sorprese sgradite. E poi il turnover ha già funzionato all'andata dove la squadra viola ha ottenuto il massimo (risultato) con il minimo (sforzo), ma anche le riprove del collettivo e dei singoli di quella sera portano nella direzione sopra citata: la Fiorentina al meglio delle proprie possibilità. Partire forte e archiviare presto la pratica, mettere le semifinali in cassaforte e allora ci sarà tutto il tempo per le rotazioni in vista dell'altrettanto delicata trasferta di Cagliari. Ma prima toccherà a De Gea e Kean, Gudmundsson e Pongracic, Fagioli a Cataldi, Adli e Ranieri, tutti o quasi tutti in campo dall'inizio per compensare le tante assenze e non dare il minimo appiglio alle velleità della formazione di Riera. Una bella e rotonda vittoria, oltre che della qualificazione, è (anche) ciò che serve alla Fiorentina per rilanciarsi sotto il profilo psicologico e delle motivazioni dopo il pari di domenica scorsa contro il Parma. La Fiorentina dei migliori a caccia della terza semifinale di Conference League.