Roma, ecco cosa ti aspetta a Bilbao: una città intera sfida Ranieri

Grandissima attesa in tutta la città, anche i venditori ambulanti con la maglia  di Nico Williams Nello stadio che ospiterà la finale: sarà una bolgia
Roberto Maida
5 min

A San Mames non è finito l’inverno, perché piove e tira un ventaccio, ma sta per cominciare l’inferno, composto di rumori e colori biancorossi. Per farci capire dove siamo capitati, un cartellone accoglie i romanisti già al ritiro bagagli disegnando la sagoma minacciosa dello stadio: «Non è uno stadio, è una cattedrale» scrivono all’aeroporto di Bilbo. Senza la “o”, nella lingua basca che è un principio di appartenenza e indipendenza culturale. In centro poi tutto profuma di Athletic alla vigilia di una partita decisiva: anche i venditori ambulanti africani indossano le maglie di Nico Williams, icona internazionale e grande speranza di una squadra che dall’inizio della stagione aveva fissato un porto preciso dove approdare. Proprio la Catedral di San Mamés, sede della finale del 21 maggio. 

Roma, senza paura contro l'Athletic Bilbao    

Per l’occasione gli ultrà locali hanno sospeso la protesta verso la società, che ha imposto loro una serie di restrizioni nei comportamenti da seguire. Saranno quasi 50.000 a sostenere l’Athletic, comprese le ultime centinaia che martedì sono rimaste accampate per una notte intera sotto l’acqua davanti alla biglietteria. Ambiente tosto, insomma. Lo stadio compare all’improvviso in uno spiazzo circondato da palazzi liberty: ha il comune aspetto di una meringa dall’esterno ma è vagamente intimidatoria dentro con i seggiolini rossi a picco sul campo. Mescola la tradizione della vecchia cattedrale al nuovo santuario hi-tech, inaugurato nel 2013, con un'area vip nuovissima che odora ancora di vernice. Ma nessuna tifoseria e nessuno stadio vincono le partite da soli. La Roma parte da un gol di vantaggio, la stoccata da biliardo di Shomurodov al 93', e può difenderlo proprio sfruttando la tensione dell’avversario, che si sente in missione per conto del Santo. Appunto Mamés-Mamete, patrono delle balie perché secondo la leggenda da neonato venne allattato dagli animali. 

La strategia di Ranieri 

Di balie Ranieri non avrà certamente bisogno nella preparazione della partita. Che non sarà esclusivamente conservativa, al di là degli interpreti scelti per cominciarla. All’Athletic mancano un giocatore importantissimo, Sancet, e la coppia di difensori titolari. Quindi la Roma di Dybala, che cerca il primo gol internazionale in trasferta, segnando alimenterebbe l’ambizione di accedere per la terza stagione di fila ai quarti di Europa League, che fruttano peraltro 2,5 di premi più un corposo incasso al botteghino e la solita quota di market pool. Per qualificarsi bisognerà immaginare il sistema dei pintxos, le punture di stecchino che nella cucina basca infilano i gustosissimi snack: un colpo in contropiede poi concentrazione e attenzione, soprattutto sui calci piazzati che sono già costati due reti nel girone e nel match d’andata.  

Ottimismo Roma 

Ranieri ha già vinto a San Mamés con il Valencia, 27 anni fa. Inoltre l’Athletic nel 2025 ha perso in casa contro il Barcellona e l’Osasuna, pareggiando con Leganes e Maiorca. Non è impossibile, la resistenza. E la coincidenza dell’arbitro designato da Rosetti, il francese Turpin, trasmette positività: è lo stesso del mitico Roma-Barcellona 3-0, quando l’allenatore avversario era Ernesto Valverde. Coraggio, Roma. 


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