
Sarà difficile ma non impossibile, la Lazio sa che può ribaltare il 2-0 di Bodo giovedì prossimo in casa davanti ad un Olimpico gonfio di tifo. Si possono superare le 50 mila presenze, il dato ad oggi (martedì 14 aprile) recita 44 mila biglietti staccati. Ecco, un fattore sarà sicuramente lo stadio: i norvegesi sono abituati ad una capienza massima di 8500 posti nel loro Aspmyra Stadion, la bolgia dell'Olimpico può intimidirli, come già capitato contro la Roma il 14 aprile 2022.
Lazio, ecco cosa soffre il Bodo
È vero, il Bodo Glimt nel suo percorso europeo sin qui non è incappato in crolli o cadute rovinose lontano dalla Norvegia, ha sempre avuto la grande abilità nello sfruttare al massimo il fattore sintetico e il freddo polare in casa propria, giocandosi poi le trasferte di Europa League con coraggio, gestendo (ma soffrendo anche). È il caso di Manchester, per esempio, contro lo United, dove ha perso ma segnato comunque due gol (ko 3-2), e di Braga (vittoria per 2-1). La sfida degli ottavi in Grecia contro l'Olympiacos però ci ha detto altro: la squadra di Knutsen ha subìto 27 tiri, ha perso drammaticamente il confronto del possesso palla (61% a 39%), degli attacchi (44 a 5) e dei corner battuti (11 a 0). Tradotto: il Bodo ha giocato una partita difensiva speculando sul 3-0 dell'andata, che infatti gli ha permesso di passare il turno nonostante il ko per 2-1 al ritorno. Ma ha rischiato di rovinare tutto. I greci, spinti dai suoi trentamila sugli spalti, hanno tenuto ritmo e pressione al massimo dei giri e la superiorità tecnica si è vista. Si è visto che il Bodo, con un po' più di cinismo sotto porta rispetto a quanto fatto dall'Olympiacos (tiri nello specchio 8 su 27), è rimontabile. La Lazio può e dovrà fare lo stesso: avrà alle spalle uno stadio infernale e ha la qualità tecnica per imporre il gioco in termini di tiri e occasioni da gol, sfruttando - come ha fatto l'Olympiacos - i frequenti cambi di campo.
Il precedente della Roma che può aiutare la Lazio
La gara vista in Grecia ci ha offerto uno spunto di riflessione, quella del 2022 della Roma ce ne regala altri. In quell'occasione la squadra di Mourinho veniva dalla sconfitta per 2-1 sul "campo di plastica", palesando alcuni dei problemi (tattici e di ambientamento) avuti dalla Lazio. Al ritorno però i giallorossi riuscirono a ribaltare tutto vincendo 4-0. Era il 14 aprile, stesso mese dei biancocelesti (il ritorno si giocherà giovedì 17), l'Olimpico era stracolmo (lo sarà anche tra due giorni) e alcune attenzioni tattiche - su tutte - misero in crisi il Bodo Glimt: baricentro alto, pressione sui difensori in fase di prima costruzione, attenzione alle ripartenze e (ancora) cambi di gioco repentini. Così la Roma riuscì a soffocare il gioco dei norvegesi, sopraffatti dall'intensità e dal ritmo dei giallorossi, e ad aprire le maglie gialle, strette al centro ma decisamente più morbide e distratte sulle fasce. Allora Karsdorp e Zalewski, giovedì Zaccagni e Isaksen, la Lazio dovrà imbeccarli di continuo con una trasmissione di palla veloce da lato a lato, sfruttando il palleggio (rapido) in zona centrale. Può essere l'arma decisiva di Baroni, con Castellanos (o chi per lui in attacco) a fare da esca. La Roma, così facendo, riuscì a ribaltare il 2-1, la Lazio può "rubare" quella prestazione per mettere a segno una rimonta storica.