Top & Flop: Lukaku da ricostruire

Il meglio e il peggio del Mondiale, giornata dopo giornata, fino al termine dei gironi di qualificazione. Si tratta di un commento...pagellato con queste voci: il miglior giocatore, il peggiore, il ct, la sorpresa, la delusione
Top & Flop: Lukaku da ricostruire© LAPRESSE
Alberto Polverosi
5 min

Il meglio e il peggio del Mondiale, giornata dopo giornata, fino al termine dei gironi di qualificazione. Si tratta di un commento...pagellato con queste voci: il miglior giocatore, il peggiore, il ct, la sorpresa, la delusione. 

Il miglior giocatore: Gvardiol e Tanaka 

E’ rarissimo trovarsi di fronte a un ragazzino del 2002 così forte, così sicuro, così tecnico nel ruolo di difensore. Di solito a quell’età emergono i creativi o gli attaccanti, Josko Gvardiol gioca difensore centrale nella Croazia, fra lui e il suo collega di reparto Lovren ci sono 13 anni di differenza, ma per autorevolezza nessuna distanza. Risolve le situazioni più complicate nella sua area e poi sa come impostare, come appoggiare la palla, come aiutare il centrocampo. Sta facendo un Mondiale strepitoso e ieri, contro il Belgio, è stato il migliore in campo. Quanto al giapponese Tanaka, va di diritto in questo capitoletto per il gol-vittoria realizzato contro la Spagna ma anche per la prestazione. Si è battuto dall’inizio fino alla sostituzione senza un attimo di pausa. 

Il peggior giocatore: Lukaku

Era la carta della disperazione per Martinez. Certo, sapeva che quel gigante non era al massimo della condizione, ma non poteva immaginare che su 4 nitide occasioni capitate all’interista nemmeno una diventasse gol. A fine partita Romelu ha distrutto la panchina con un pugno e ha pianto disperato, questa eliminazione pesa sulla sua coscienza. Ora toccherà a Inzaghi ricostruirlo soprattutto sul piano psicologico. 

Il ct: Moriyasu e Regragui

Sono i grandi protagonisti della più incredibile giornata di questo Mondiale. Portano Giappone e Marocco agli ottavi e lo fanno meritatamente, vincendo due gironi non poco complicati. Conoscono il calcio ma soprattutto le loro squadre. Da Moriyasu sono arrivati i cambi giusti per rimontare sia contro la Germania che contro la Spagna.

La sorpresa: Marocco e Giappone

Sembravano predestinate. Nel girone F passeranno i vice campioni del mondo e la nazionale che ha preso la medaglia di bronzo in Russia; nel girone E sicure Spagna e Germania. Lo dicevano tutti e invece Marocco e Giappone hanno battuto ogni pronostico. Non solo sono passate, ma hanno vinto anche i rispettivi gironi. Il Marocco davanti a Croazia, Belgio e Canada, con 7 punti (un record per le nazionali africane in un Mondiale), 4 gol fatti e uno subìto; il Giappone davanti a Spagna, Germania e Costa Rica. E’ la seconda volta nella storia del calcio marocchino che la nazionale si qualifica per gli ottavi, la prima risale a Messico ‘86. E’ una squadra solida, ben organizzata, senza grandi stelle ma con alcuni giocatori di statura internazionale come Hakimi, Mazraoui, Amrabat e Zyech. Ma ancora di più ha fatto il Giappone che ha battuto due candidate alla vittoria finale come Spagna e Germania. Con questo successo, il Giappone è diventata la squadra asiatica con più vittorie ai Mondiali: 7 contro le 6 della Corea del Sud.

La delusione: Belgio e Germania

Terzo posto in Russia, eliminazione ai gironi quattro anni dopo. Nemmeno De Bruyne, che sapeva (e lo aveva detto pubblicamente) che il Belgio non aveva la possibilità di vincere questo Mondiale poteva immaginarsi una disfatta del genere. C’è una serie di dati che mette paura. Il primo: il Belgio ha fallito la qualificazione agli ottavi per la prima volta dal ‘98. Il secondo: ha segnato un solo gol mentre nei 19 precedenti tornei tra Mondiali ed Europei, solo nella Coppa del Mondo ‘30 era rimasto all’asciutto. Ma è il terzo e ultimo dato che fa chiarezza sul futuro di questa nazionale: Martinez contro la Croazia ha schierato la nazionale più vecchia (31 anni e 95 giorni) in una partita dei Mondiali dal 2002 a oggi, più in là c’è solo l’Australia contro la Germania nel 2010 (31 anni e 118 giorni). Ci sarà un ribaltone, com’è inevitabile che sia per chi in quattro anni ha perso tanta strada. Il Belgio dovrà cominciare a ricostruire quasi da zero. Più o meno come la Germania che torna a casa fra mille polemiche e con alcuni giocatori (Müller su tutti) ormai destinati a lasciare la nazionale. L’Italia non si è qualificata per due Mondiali consecutivi, 2018 e 2022, la Germania è uscita ai gironi negli stessi due Mondiali. Come direbbe Gino Bartali, tutto sbagliato, tutto da rifare. 


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