Qatar, al mentore di Guardiola non è sfuggito un particolare: "È finito il calcio”

Juanma Lillo critica la metodologia calcistica e afferma che squadre e giocatori sono tutti uguali: "Lo scopo del gioco è stato sovvertito”
Qatar, al mentore di Guardiola non è sfuggito un particolare: "È finito il calcio”© EPA
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DOHA (Qatar) - Non tutte le considerazioni che arrivano dal Mondiale sono esaltanti. Il grande entusiasmo generato dalla Coppa del Mondo trova qualche addetto ai lavori contrariato dell’evoluzione calcistica. E questo qualcuno è uno dei padri del tiki-taka, l’uomo che per anni è stato il braccio destro di Pep Guardiola. Juanma Lillo nelle ore scorse ha pubblicato sul sito web "The Athletic" delle considerazioni trancianti sul livello della Coppa del Mondo e sullo scenario attuale di questo sport.

Le parole di Juan Manuel Lillo

“Mi sento come padre pentito - sottolinea - per aver difeso negli anni una metodologia che ora ripudio. Il calcio è finito, lo scopo del gioco è stato sovvertito: ora è rivolto ai consumatori piuttosto che ai fan, l'industria ha bisogno di soldi per la TV. Non ci siamo nemmeno resi conto del casino che abbiamo combinato. Abbiamo globalizzato una metodologia che ha raggiunto la Coppa del Mondo. In questo momento contesto me stesso, e contesto la persona che ero 25 anni fa. Al giorno d'oggi tutte le squadre e tutti i giocatori sono uguali. In Sud America si riesce ancora a trovare qualche calciatore in mezzo alla strada, ma non nei club. Il calcio non tornerà più quello di una volta - conclude il tecnico spagnolo - il tipo di persone che oggi giocano a calcio è diverso, ma questo accade in qualsiasi campo: nella musica, nell’arte e in qualunque altra cosa”.


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