I giochi mentali di Dibu Martinez in finale: come ha distrutto gli avversari durante i rigori

Uno psicologo norvegese ha analizzato passo dopo passo la strategia del portiere dell'Argentina durante la lotteria dal dischetto e i segreti del successo dell'Albiceleste
3 min

I rigori tra Argentina e Francia sono passati alla storia. Dopo il drammatico 3-3 nei 120 minuti di gioco, l'Albiceleste ha conquistato il titolo mondiale, vincendo dagli undici metri. Gonzalo Montiel è stato colui che ha segnato il tiro decisivo, ma prima è stato fondamentale anche il contributo di Dibu Martínez. Ancora una volta decisivo, il portiere argentino para un tiro di Coman e induce Touchaméni a sbagliare il tiro dal dischetto. Uno psicologo norvegese, Geir Jordet, ha analizzato il comportamento dell'estremo difensore dell'Argentina e dell'Aston Villa, svelandone la sopraffina strategia psicologica, risultata detrminante nella lotteria dal dischetto.

Tutti i trucchi di Martinez

Secondo Jordet, Martinez avrebbe utilizzato sin dall'inizio delle tecniche di condizionamento psicologico ai danni dei francesi: dall'accoglienza riservata al "collega" Lloris, ricevuto come un "ospite" nella porta destinata ai calci di rigore, alle strette di mano distriubuite agli avversari, Mbappé compreso, fingendosi accondiscendente e migliorabile. Poi Martinez, sempre secondo la ricostruzione dello studioso norvegese, avrebbe giocato anche con il direttore di gara, lamentandosi più volte per un corretto posizionamento del pallone sul dischetto, ottenendo l'attenzione del direttore di gara e innervosendo il rigorista di turno per i transalpini. Il passaggio successivo sarebbe stata l'esultanza, "sguaiata" ed evidente, per infondere fiducia ai compagni e inibire gli avversari. Il "possesso della palla" è forse l'elemento decisivo: Martinez la allontana, esulta con i suoi tifosi facendo salire i decibel dell'incitamente e calcia via il pallone, costringendo il rigorista di turno ad andarlo a prendere nella "terra di nessuno". Quello stesso pallone, Martinez bada bene a restituirlo al successivo rigorista argentino, prevenendo la possibile imitazione da parte di Lloris, e restituendo calma  e serenità al compagno protagonista del prossimo tiro. L'ultima "magia" è quella di rimediare un cartellino giallo, per aver protestato contro la panchina francese e caricando ulteriormente di responsabilità Tchouamenì, che infatti sbaglia ancora, calciando a lato. Un capolavoro di psicologia, sminuito dal volgare gesto nel corso della premiazione.


© RIPRODUZIONE RISERVATA