Ayew, notte di terrore: sbaglia il rigore mondiale e la figlia collassa davanti alla tv, è corsa all'ospedale

L'attaccante ha perso il figlioccio prima del Portogallo e ha rischiato di perdere anche la figlia dopo l'Uruguay
Ayew, notte di terrore: sbaglia il rigore mondiale e la figlia collassa davanti alla tv, è corsa all'ospedale© EPA
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Ci sono cose che vanno oltre il calcio, anche se sei a un Mondiale e abusi dell'espressione 'dramma sportivo'. Prendiamo il caso di André Ayew, eliminato con il Ghana già ai gironi. Il giocatore ha raccontato su Instagram quello che ha vissuto oltre il rettangolo di gioco. “Personalmente, sono stati momenti difficili, molto difficili per me nei giorni scorsi”. Una tragedia e un dramma sfiorato: “Ho perso il mio figlioccio la mattina prima della partita con il Portogallo, e anche mia figlia è stata portata d'urgenza in ospedale dopo l'Uruguay”. Fortunatamente, in questo secondo caso le cose stanno andando positivamente: “Grazie all'Onnipotente Allah, mia figlia sta migliorando. Questi momenti difficili mi ispireranno a tornare più forte e migliore in futuro, e così credo, lo faranno le Black Stars. Grazie a tutti per le vostre preghiere e per il sostegno incondizionato. Riposa in pace Adam”.

Ayew: un gol e un rigore sbagliato ai Mondiali

Ayew è uno dei due figli di Abedi Pelè, che diventò campione d'Europa con il Marsiglia e che passò in Italia, con la maglia del Torino, a metà degli anni '90. Viene considerato il miglior giocatore ghanese di tutti i tempi, vincitore di tre Palloni d'oro africani. Contro il Portogallo di Ronaldo, André è sceso in campo nonostante la tragedia e ha pure segnato la rete del momentaneo 1-1, prima che i lusitani vincessero 3-2.

Contro l'Uruguay, il numero 10 sullo 0-0 è andato sul dischetto, ma ha sbagliato il calcio di rigore che avrebbe avvicinato il Ghana alla qualificazione. La figlia era sugli spalti e sarebbe svenuta, colta da un piccolo malore, proprio a causa dell'errore del padre. Durante l'intervallo, Ayew ha chiesto la sostituzione proprio per poter correre in ospedale.


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