Ritsu Doan del Giappone nella Top 11 delle sorprese

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Ritsu Doan del Giappone nella Top 11 delle sorprese© Getty Images
Stefano Chioffi
4 min

Ha raccontato che sono stati due personaggi dei cartoni animati, Holly e Benji, a fargli accendere la lampadina per il calcio, prima ancora dell’archivio di YouTube con i gol in rovesciata di Messi e Ronaldo. Ritsu Doan ha regalato ai giapponesi il viaggio sportivo più emozionante del 2022: pochi immaginavano che la nazionale sarebbe arrivata fi no agli ottavi. Un sogno che si è spento ai rigori con la Croazia, però la bellezza di questo Mondiale non si cancella. Primo posto nel girone davanti alla Spagna. E sayonara alla Germania, rispedita sull’aereo. Un gol a Flick e uno a Luis Enrique: Doan si è trasformato nel navigatore di bordo del ct Moriyasu, sei punti contro Müller e Morata.

Il Giappone esce dal Mondiale e lascia un biglietto negli spogliatoi: cosa significa

Da Holly e Benji a una Coppa del Mondo che lo ha catapultato nella Top 11 delle sorprese. Ma questo centrocampista, in realtà, si era fatto ammirare negli ultimi mesi anche in Bundesliga. Gioca in un club, il Friburgo, che ha polverizzato ogni gerarchia ripetendo un po’ la recente evoluzione dell’Atalanta: trenta punti e secondo posto a -4 dal Bayern, grazie anche ai nove gol di Vincenzo Grifo. E il nazionale azzurro è un grande amico di Doan, ventiquattro anni, un metro e 72, mancino, mezzala o esterno destro nel 3-4-3 di Christian Streich, maestro del pressing, come Gasperini. Uniti, i due allenatori, anche dall’idea di sposare da tempo lo stesso progetto: Streich guida il Friburgo dal 2011, Gasperini è il pilota dell’Atalanta dal 2016. Salutato con un inchino il Qatar, Doan ha deciso di organizzare una festa in Giappone: “Mi diverto con il karake assieme alla mia famiglia e ai miei amici”, ha detto al sito ufficiale della Bundesliga. Ha fatto la differenza contro Germania e Spagna, segnando a Neuer e a Simon: è stato il samurai di Moriyasu. La sua specialità? Partire dalla panchina e prendersi le chiavi del Giappone nella ripresa. In Bundesliga insegue una storica qualificazione in Champions, il Friburgo l’ha acquistato a luglio dal Psv Eindhoven per otto milioni e mezzo. Ha realizzato due gol all’Augsburg e al Bayer Leverkusen.

E’ nato ad Amagasaki, prefettura di Hy?go: un metro e 72, mancino, accelerazioni che sono scariche elettriche. Ha cominciato la carriera nel Gamba Osaka. Nel 2017 ha firmato con il Groningen, il club olandese che ha lanciato Suarez, Robben, Tadic e Kostic. Nove gol, l’allenatore era Danny Buijs. Dopo sei mesi è stato riscattato per un milione e settecentomila euro, in attesa di essere ceduto per sette e mezzo nel 2019 al Psv, dove ha lavorato anche con Van Bommel. Nel 2020 è arrivata la cessione in prestito all’Arminia Bielefeld: cinque reti e tre assist per la rimonta salvezza. Numeri che hanno spinto Roger Schmidt, ora sulla panchina del Benfi ca, a riportare Ritsu Doan al Psv nel 2021: otto gol nel 4-2-3-1 interpretando più ruoli. Mediano, mezzala, trequartista, esterno. E così, a luglio, l’ha chiamato il Friburgo, versione tedesca dell’Atalanta. Una squadra che diverte intorno a Grifo: i sei gol di Gregoritsch, la personalità del difensore Ginter, le geometrie di Höfler. E poi un tecnico, Streich, che cura a fondo la preparazione atletica. Un pieno di benzina che Doan si è portato in Qatar.


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