Hakimi perde la testa con l'arbitro e fa le manette come Mourinho!

L'ex esterno dell'Inter si è prodotto nel "gesto delle manette" al termine della finale per il 3° posto del suo Marocco contro la Croazia per contestare la direzione di Abdulrahman Al Jassim
Hakimi perde la testa con l'arbitro e fa le manette come Mourinho!
2 min

Il Mondiale del Marocco si è chiuso con due sconfitte, quella in semifinale contro la Francia e nella finale per il 3° posto con la Croazia, che non possono però scalfire l’esaltante cammino della squadra di Walid Regragui, prima africana a entrare tra le prime quattro in un Mondiale.

Qatar 2022, Marocco quarto con rabbia per gli arbitraggi

Le modalità dei ko contro le due finaliste di Russia 2018 hanno però indispettito non poco i giocatori del Marocco, lo stesso Regragui e anche la Federazione. Dopo le furiose proteste per la direzione del messicano Santos nella partita contro la Francia, legate in particolare alla mancata concessione di un rigore su Boufal nel corso del primo tempo, sul punteggio di 1-0, che ha spinto la Federazione a presentare addirittura una denuncia ufficiale alla FIFA, anche la “finalina” ha lasciato l’amaro in bocca ad Hakimi e compagni per alcune decisioni del direttore di gara, il qatariota Abdulrahman Al Jassim.

Hakimi, gesto delle manette verso l'arbitro di Croazia-Marocco

Il Marocco ha reclamato un paio di calci di rigore nel secondo tempo, così a fine partita lo stesso Hakimi non è riuscito a trattenere la propria rabbia: l’ex esterno dell’Inter si è prima lasciato andare a un faccia a faccia molto ravvicinato con Al Jassim e poi, dopo il triplice fischio, si è prodotto in un gesto eloquente e, per restare in tema Inter, di “mourinhana” memoria, mimando le manette a favore di tifosi e telecamere. Un’allusione piuttosto evidente, figlia dello stress per la fine del Mondiale e le due sconfitte ravvicinate, ma che potrebbe costare caro al giocatore del PSG qualora la FIFA decidesse di aprire un procedimento disciplinare a carico dell’esterno marocchino.


© RIPRODUZIONE RISERVATA