Serie A, trionfo Roma. Crollo Lazio nel derby

In un Olimpico quasi deserto vincono i giallorossi 4-1. Reti di El Shaarawy, Dzeko, Parolo, Florenzi e Perotti. Espulso nel finale Hoedt
Serie A, trionfo Roma. Crollo Lazio nel derby© AP
Daniele Liberati
4 min

ROMA – Nel deserto dell’Olimpico, vince la Roma. Colpisce così tanto uno stadio tristemente vuoto (29.000 paganti, ma in realtà qualche migliaio in meno per l’assenza degli abbonati) durante il derby romano, che il successo giallorosso sulla Lazio sembra quasi una notizia di contorno. Il messaggio lanciato da entrambe le tifoserie dovrà far riflettere tutti, dal Prefetto Gabrielli ai club. Il risultato sul campo è comunque molto importante, perché il pesante 4-1 firmato El Shaarawy-Dzeko-Florenzi-Perotti (di Parolo la rete laziale) consente alla squadra di Spalletti di rilanciarsi in chiave secondo posto (ora distante quattro punti) sfruttando il ko del Napoli.

 E’ il derby anche del tecnico toscano, che vince lasciando Totti e De Rossi in panchina come non era mai accaduto prima. Per la Lazio doveva essere invece il derby dell’orgoglio, come l’aveva definito Pioli, ma così non è stato. Dopo la delusione in Europa League con lo Sparta Praga, un’altra amarezza per i biancocelesti in una stagione che ormai ha ben poco da dire.  

SBOCCA EL SHAARAWY - L’atmosfera soporifera che c’è sugli spalti sembra riflettersi anche in campo, dove le squadre nel primo quarto d’ora si studiano a distanza di sicurezza. Ci sono però dati statistici che possono aiutare la lettura di una partita. In questo campionato, la Roma ha il record di gol fatti (19) nella prima mezzora. La Lazio, al contrario, ha il primato di reti subite (16) nei primi 30’. Detto fatto, al 15’ arriva l’affondo giallorosso. Su un cross dalla sinistra di Digne, che non sembra irresistibile, El Shaarawy ha tutto il tempo di saltare indisturbato in piena area e indirizzare la palla alla sinistra di Marchetti. Braafheid, Hoedt, Bisevac e Patric, i quattro che compongono la linea di difesa laziale, sono tutti debuttanti nel derby e questo non aiuta il già fragile equilibrio difensivo biancoceleste. La sensazione è che la squadra di Spalletti possa colpire ancora grazie alla velocità dell’ex Monaco e di Salah, ma Perotti e Nainnggolan peccano di frenesia nelle rifiniture.

LA LAZIO CHIEDE UN RIGORE - Superato il momento di maggior pressione, la squadra di Pioli cerca di riordinare le idee e, complice una Roma che non concretizza negli ultimi venti metri, prende un po’ di coraggio. Al 36’ ci prova Biglia con un calcio da fermo che finisce di poco alto. Un minuto dopo Felipe Anderson va a terra in area giallorossa dopo un contatto con Rudiger. Banti lascia correre tra le proteste di squadra e pubblico laziale. La reazione biancoceleste è tutta qui. Nel finale di tempo è di nuovo la Roma a farsi pericolosa con Pjanic e Nainggolan. Il bosniaco colpisce in pieno il palo con un destro a giro che sembra una punizione in movimento. Il belga, invece, calcia alto di sinistro dopo una bella progressione.

CHIUDE FLORENZI - La Lazio inizia il secondo tempo con più voglia. Pioli all’11’ inserisce Klose e Keita al posto di Matri e Candreva per tentare di dare una scossa dalla trequarti in su. Spalletti risponde togliendo El Shaarawy per Dzeko. La manovra dei biancocelesti, però, resta troppo confusa. Le idee sono poche e la difesa giallorossa riesce a gestire bene i pericoli. La Roma aspetta, e al momento giusto colpisce. Al 18’ Perotti colpisce il palo con un destro dalla distanza, sulla palla si avventa Dzeko che di piatto firma il 2-0.

La Lazio però non ci sta, e nel momento più difficile tira fuori tutto l’orgoglio che ha. Prima Keita chiede il rigore per una scivolata in area di Manolas, poi al 30’ Parolo sfrutta un clamoroso errore di Szczesny in uscita segnando il 2-1. Spalletti corre ai ripari cambiando Nainggolan e Salah con Iago Falque e Zukanovic. Il momento di difficoltà dura poco, perché nel finale Florenzi e Perotti affondano la Lazio. Vince la Roma 4-1, nel deserto dell’Olimpico.

LAZIO-ROMA 1-4: TABELLINO E STATISTICHE


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