MILANO - Maurizio Sarri è soddisfatto dopo la vittoria del suo Napoli a San Siro contro il Milan ma prima torna sulla frase della vigilia che gli è valsa i titoli di tutti i giornali e di tutti i media suonando come una sfida alla Juventus per lo scudetto: «Io non firmo per il secondo posto? C'è stata un'estrapolazione di una frase da un discorso più generico. Io non firmo mai per niente perché voglio sudarmi tutto e se lo avessi fatto dieci anni fa quando ero in Serie C per arrivare un giorno in B avrei fatto un errore madornale - ha detto il tecnico dei partenopei ridendo dopo il match ai microfoni di Sky Sport -. Noi dobbiamo continuare a migliorare e da domani pensare già alla prossima partita».
In collegamento con Premium Sport invece Sarri ha incassato i commplimenti di Arrigo Sacchi che gli ha rimproverato però di non aver chiuso la gara quando era in pugno con il rischio di non vincerla, unico difetto da limare per diventare una grande squadra. «Intanto ringrazio Arrigo e se faccio questo mestiere lo devo a lui perché mi ha fatto innamorare di questo lavoro. Sapevamo che sarebbe stata una partita difficilissima e mi dà soddisfazione averla vinta anche soffrendo: la sofferenza non è stata una nostra caratteristica ultimamente, ma oggi questa caratteristica abbiamo dimostrato di averla. Sappiamo anche soffrire. Cosa si può fare per alzare il livello della mentalità nella lettura delle partite? Dopo mezz’ora abbiamo cominciato a palleggiare sulle zone basse del campo: non capire che l’avversario era sull’orlo del k.o. e chiudere la partita è un nostro limite, ma siamo anche cresciuti perché in altre situazioni ci saremmo spenti del tutto, mentre oggi non lo abbiamo fatto. Abbiamo portato i giocatori dall’80 al 95%, ma la parte difficile è portarli dal 95 al 100%: se vogliamo diventare una grande squadra dovremo fare questo passo, altrimenti rimarremo una buona squadra».
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