Si dice il Var o la Var? Tutto sulla moviola in campo della Serie A

Guida completa alla grande novità del campionato. Come funziona? Cosa significa? Quando e da chi può essere richiesta? Tutto quello che c'è da sapere
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ROMA - Cos'è il Var? Come funziona? Si dice il Var o la Var? Quando e in che modo la tecnologia può essere utilizata dall'arbitro in una partita di Serie A? I giocatori possono chiederne l'utilizzo? Sono queste alcune tra le domande più frequenti sulla "moviola in campo" che debutto da quest'anno nel massimo campionato. Regolamento, significato, procedure, segreti e curiosità: tutto sulla tecnologia al servizio del calcio.

Cosa significa Var? Si dice il Var o la Var?
È l’acronimo di Video Assistant Referee (da non confondere con la misura Valore a rischio degli investimenti finanziari), l’assistente arbitro al video o il video assistente arbitrale. È questo il significato. Comunque, come hanno chiarito Roberto Rosetti e l'Accademia della Crusca è corretta la forma al maschile.

Var calcio, cos'è
La chiamano “moviola in campo”: l’arbitro centrale, al quale spetterà sempre la decisione finale, è in collegamento costante con due suoi colleghi che sono in una postazione con quattro video. Loro hanno la possibilità di rivedere le azioni e comunicare all’arbitro dubbi su eventuali scorrettezze sfuggite. L'utilizzo del Var è stato autorizzaato dall'International Football Association Board nel giugno 2016. Dopo la fase sperimentale, la Fifa ne ha annunciato l'impiego in occasione della Confederations Cup e del Mondiale 2018 in Russia.

«Gli arbitri sono pronti, ma non eliminerà tutti gli errori». Marcello Nicchi, presidente dell'Associazione italiana arbitri

Var, come funziona
Il regolamento Var prevede una procedura standard, contenuta nei principi e nelle regole che a livello internazionale stabiliscono il funzionamento del Video Assistant Referee. Ecco come funziona il Var.
1. L'arbitro informa il Var o il Var raccomanda all'arbitro che una decisione/situazione va rivista alla moviola;
2. il video viene rivisto dagli addetti al Var che informano via auricolare l'arbitro;
3. l'arbitro sceglie di visionare il filmato a bordo campo e prende la decisione corretta; o l'arbitro accetta l'indicazione del Var e prende la decisione appropriata. 

Moviola in campo, in quali situazioni si applica il Video Assistant Referee in Serie A?
Il regolamento Var stabilisce anche l'ambito di applicazione della moviola in campo. Sono quattro le situazioni previste:
1. Gol: infrazioni in occasione di un gol (fallo, fallo di mano, ecc.); annullare o convalidare la rete;
2. rigori: su concessione o mancata concessione di un penalty (fallo dentro o fuori area, fallo di mano, ecc.);
3. espulsioni: correttezza della decisione che porta a un cartellino rosso (fallo, condotta violenta, ecc.);
4. scambio di persona: individuare senza errore il giocatore da sanzionare con cartellino giallo o rosso.

«Spero che decida l'arbitro altrimenti immagino le polemiche». Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli

Quando l’arbitro utilizzerà il televisore a bordo campo?
Quando ci sia bisogno di dare una interpretazione di un’azione di gioco in area di rigore e se deve cambiare una propria decisione.

I giocatori, capitano in primis, possono chiedere l’utilizzo del Var?
È assolutamente proibito da parte dei giocatori farlo. Chi lo fa verrà ammonito se è in campo, espulso se lo fa in panchina. Stesse sanzioni per chi entra nell’area review.

Come cambiano le dirette tv?
Da quando l'arbitro interrompe il gioco fino alla decisione, in tv non vengono mostrati i replay dell'azione incriminata. Questo per consentire ai tifosi di non perdere eventuali reazioni e poter assistere a quello che avviene in campo. Le immagini rallentate vengono riproposte subito dopo. Qualcuno si è lamentato dell'aumento di tempi morti durante le partite.

Perché non ci sono più gli arbitri d'area?
La Supercoppa Juventus-Lazio è stata l'ultima volta degli addizionali, gli arbitri d'area: è stato il primo effetto dell'introduzione del Video Assistant Referee, che li ha sostituti con gli addetti davanti agli schermi, regolarmente indicati nelle designazioni arbitrali. Continueranno a esserci in Champions League e in Europa League.

«Abbiamo fatto la storia, i grandi errori sono finiti». Gianni Infantino, presidente della Fifa

Anche in Germania
Il primo rigore-Var della Serie A è capitato alla prima giornata in Juventus-Cagliari, così come venerdì scorso in Bundesliga era capitato nella partita dei campioni di Germania. Con una doppia differenza: all’Allianz Stadium rigore contro la Juventus, all’Allianz Arena rigore a favore del Bayern Monaco, in Piemonte è stato sbagliato, in Baviera realizzato. Al 7' del secondo tempo di Bayern Monaco-Bayer Leverkusen, con il risultato di 2-0 per la squadra di Ancelotti, Aranguiz ha tirato nettamente Lewandowski per un braccio in area di rigore, il polacco è andato giù, ma l’arbitro Stieler non ha visto. Sono intervenuti dalla cabina del Var e gli hanno detto che era fallo da rigore. Gesto del video (diventerà un classico), rigore per il Bayern, giallo per Aranguiz, tiro di Lewandowski e gol. Da ricordare che dopo il caso-Kassai (l’arbitro ungherese contribuì in modo deciso all’eliminazione del Bayern dall’ultima Champions League nel ritorno contro il Real Madrid), Ancelotti è stato un fautore della moviola in campo. A Monaco nessuno ha protestato, proprio come è successo a Torino. Ma intanto, a causa di alcuni problemi tecnici, in Germania valutano se andare avanti con la tecnologia fino a fine stagione.

«Avanti Var, a voce alta»
Tiziano Pieri, moviolista della Rai, ex arbitro internazionale, è dalla parte del Video Assistant Referee, come raccontato oggi in un'intervista sul Corriere dello Sport-Stadio: «È una novità positiva. Forse all’inizio poteva esserci qualche remora perché l’arbitraggio viene un po’ avvilito, un po’ appiattito, si perde l’istintività dell’arbitro. Ma è uno strumento che bisogna accettare perché toglie gli errori più clamorosi dal campo. La tecnologia va avanti, abbiamo iniziato con le bandierine elettroniche, siamo arrivati al gol-non gol e ora al Var. Averlo avuto in passato...».

L'evoluzione del calcio, dalle regole del 1848 al Var

Il caso Perotti in Roma-Inter
Ha fatto discutere un caso di mancato ricorso al Var in Roma-Inter della seconda giornata della Serie A. Nel secondo tempo, contatto Skriniar-Perotti in area interista, l'arbitro Irrati indica il calcio d'angolo poi prende tempo in attesa che gli addetti Var davanti allo schermo rivedano le immagini. I due assistenti comunicano all'arbitro che, a sorpresa, non c'è fallo e Irrati fa riprendere il gioco senza andare al video per giudicare di persona, una decisione che non è piaciuta a Eusebio Di Francesco e allo stesso Perotti, convinti che il fallo fosse netto.

Il parere di De Rossi
Nonostante l'episodio sfavorevole, il capitano della Roma, Daniele De Rossi, ha commentato positivamente l'introduzione del Var: «Diciamo che in questo avvio non siamo stati fortunati... Ma alla lunga sono sicuro che il Var aiuterà a limitare gli errori. Io sono appassionato di altri sport, a cominciare dal football americano: vedo che lì mette tutti d'accordo».

POLEMICA INTER-JUVE - «Se ci fosse stato il Var nel 1998 per il contatto tra Iuliano e Ronaldo? Forse sarebbe servita...». Massimo Moratti è tornato così su uno dei casi da moviola più celebri della Serie A, quello che capitò nella sfida scudetto della stagione 1997-1998 allo Stadio Delle Alpi di Torino. Parole alle quali ha fatto seguito la replica della Juventus, attraverso il canale tematico JTV. Attraverso un tweet, l'emittente ha ricordato due presunti casi avvenuti nella partita di andata (Inter-Juve 1-0) e sfavorevoli ai bianconeri: si tratta di un intervento in area di rigore di Taribo West su Filippo Inzaghi, e di un gol annullato all'attaccante juventino per un sospetto tocco con la mano. Vent'anni dopo, quello Juve-Inter fa ancora discutere.


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