Mercato serie A, l’analisi squadra per squadra

Ecco le domande per capire che campionato ci aspetta: Dove si è migliorata e cosa manca? Come giudichi la strategia del club?
Mercato serie A, l’analisi squadra per squadra

ROMA - Ieri alle 22 è terminata la sessione estiva di mercato. Tra cessioni e nuovi ingaggi, le squadre di serie A sono pronte per la nuova stagione 2019/2020. Dopo le operazioni estive, ci si avvia verso un'attenta analisi delle trattative: ecco le due domane principali per capire che campionato ci aspetta.

1 Dove si è migliorata e cosa manca? Risponde Alberto Polverosi
2 Come giudichi la strategia del club? Risponde Fabrizio Patania


© RIPRODUZIONE RISERVATA

VERONA

1 Tutte le novità sono già al massimo 

A Lecce ha vinto schierando 6 acquisti come titolari. Nella ripresa ne sono entrati altri 3 e uno di questi, Pessina, ha segnato il gol-vittoria. Mentre le grandi tardano a presentare i nuovi, Juric (nuovo pure lui) li ha sfruttati subito e bene.

2 Il passato genoano nel segno di Juric

Juric ha scelto l’esperienza e il Verona lo ha assecondato nella ricerca di giocatori conosciuti nel suo passato genoano: Bocchetti, Veloso, Lazovic, più Bessa rientrato dal prestito. Gli innesti di Badu, Adjapong e Salcedo hanno completato il gruppo.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

UDINESE

1 Il doppio regista possibilità in più

Rodrigo Becao, Jajalo e Nestorovski sono dei buoni acquisti per Tudor, che ha la possibilità di giocare col doppio regista Jajalo Mandragora. Il mercato ha un po’ frastornato De Paul, ancora lontano dalla sua migliore condizione

2 Sorpresa Walace, De Paul confermato

Alcuni acquisti dell’Udinese, ancora più della Lazio, si valutano nel tempo. Oggi complicati da decifrare perché poco conosciuti, ma sul brasiliano Walace (ex Gremio, in arrivo dalla Bundesliga) si può puntare. Pesa la conferma di De Paul.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

TORINO

1 Verdi è il giocatore che mancava

Se Cairo avesse acquistato Verdi prima del doppio confronto con il Wolverhampton, probabilmente la storia in Europa League sarebbe stata diversa. E’ il giocatore che serviva a Mazzarri, la fantasia in un collettivo consolidato.

2 Cairo si è mosso soltanto alla fine

Un’estate di conferme senza l’ingresso in Europa League. Cairo ha resistito per Izzo, si è ripreso Bonifazi, ha riscattato Ola Aina e Djidji. Tutti si aspettavano di più dal Toro. La risposta è arrivata alla fine con Laxalt e Verdi. Due pedine giuste per Mazzarri.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

SPAL

1 Le certezze sono diminuite

La cessione di Lazzari abbassa il livello tecnico della squadra, nonostante il buon inizio di stagione del suo sostituto Di Francesco. E’ interessante anche l’acquisto di Igor. Persi anche Bonifazi e Schiattarella, la Spal ha meno certezze di un anno fa.

2 Riscatto Petagna pagato da Lazzari

La cessione di Lazzari è servita per tenere Murgia e coprire buona parte di un mercato centrato sui riscatti di Petagna e Fares. Vagnati non aveva altro da spendere: si è arrangiato con le idee e alcuni prestiti, su tutti Di Francesco. Chissà se basterà.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

SASSUOLO

1 Chiriches e Caputo per salire ancora

Dai nuovi acquisti (Traoré e Caputo) sono già arrivate buone notizie, il resto lo ha fatto la tripletta di Berardi contro la Samp. Proprio la conferma di quest’ultimo è la migliore notizia per De Zerbi, a cui farà comodo l’esperienza di Chiriches.

2 Cessioni d'oro e acquisti mirati

Il riscatto di Politano, le cessioni di Demiral, Lirola e Sensi hanno prodotto introiti reinvestiti con intelligenza su Rogerio, Caputo, Obiang e Defrel. I prestiti di Toljan, Traoré e Chiriches hanno garantito De Zerbi in tre ruoli chiave da rimpiazzare.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

SAMPDORIA

1 Senza Andersen dietro è più debole

L’acquisto di Emiliano Rigoni offre a Di Francesco una buona risorsa sul piano tecnico, ma non la soluzione a un problema serio: dietro la Samp è già in crisi. La partenza di Andersen pesa troppo. Sembra più debole di un anno fa.

2 Pesa l'incertezza tra Ferrero e Vialli

Più che il mercato ha tenuto banco per l’intera estate il destino societario appeso all’incertezza tra Ferrero e il gruppo inglese legato a Vialli. Maroni dal Boca sarebbe l’innesto più interessante ma sono stati ceduti Andersen e Praet. Troppo poco in entrata.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

PARMA

1 Pochi ritocchi ma tutti giusti

Pochi ritocchi ma giusti, a cominciare da Darmian, adeguati alle caratteristiche di una squadra che punta quasi tutto sul contropiede. L’organico è migliorato. Forse manca un centrocampista di qualità certa, anche se Hernani ha un bel piede.

2 Sorpresa Darmian, il fiuto di Faggiano

L’anno scorso era stato Gervinho, stavolta Faggiano ha partorito la sorpresa Darmian (3,5 milioni) dopo prestiti di qualità: Hernani, Karamoh, Kulusevski alzano la qualità. Brugman acquisto intelligente. La conferma di Inglese pesa.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

LECCE

1 Babacar può dare i gol che mancano

Il cambiamento è stato profondo e l’acquisto finale di Babacar offrirà a Liverani la speranza di un attacco più prolifico, visto che nelle prime due giornate è rimasto all’asciutto. In assoluto, il Lecce è stato potenziato rispetto a un anno fa.

2 L'usato sicuro era l'unica strada

La doppia promozione dalla Lega Pro alla Serie A imponeva movimenti intelligenti a basso costo. Prestiti e svincolati. Meluso ha scelto l’usato sicuro con Lapadula, Rossettini, Rispoli, Farias, Imbula. Altra strada non esisteva.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

GENOA

1 Squadra e tecnico, il livello è più alto

Partenza lanciata anche grazie ai nuovi acquisti. Schone dà equilibrio, Pinamonti dà forza in attacco, Barreca dà una notevole spinta sulla sinistra, ma soprattutto Andreazzoli dà (ha già dato) un bel gioco a tutto il Genoa.

2 Vera rivelazione se a gennaio non cede

Il dubbio risiede nella storia di Preziosi, abituato a cedere a gennaio, altrimenti dovremmo parlare di mercato super. Schone dall’Ajax è un colpo. Zapata, Pinamonti, Barreca, Saponara e il rientrante Ghiglione alzano il livello. Squadra rivelazione.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

CAGLIARI

1 Il centrocampo deve fare la differenza

Ceduto Barella, centrocampo rifatto e anche bene. Ma le due sconfitte consecutive spingono verso considerazioni opposte. Nandez, Nainggolan e Rog sono chiamati al riscatto. Simeone non offre le stesse garanzie dell’infortunato Pavoletti.

2 Giulini per il salto, Nandenz da primato

La cessione di Barella ha finanziato il mercato del Cagliari. Il ritorno di Nainggolan e il resto nel tentativo di cominciare a scalare la classifica. Nandez a 18 milioni segna il record di spesa nella storia del club sardo.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

BRESCIA

1 Confermare Tonali è stato decisivo

Troppa attenzione intorno a Balotelli, che dovrà lavorare sodo per mettersi al pari della coppia d’attacco Donnarumma-Torregrossa. Promosso subito il portiere finlandese Joronen, decisiva per Corini la conferma di Tonali.

2 Se il sentimento conta più dei soldi

Nessuno a giugno avrebbe potuto immaginare il colpo realizzato da Cellino, facendo leva sui sentimenti: riportare Balotelli in Italia, anzi a casa sua, vale il podio del mercato mettendoci dentro la conferma di Tonali e del gruppo salito in A con Corini.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

ATALANTA

1 Muriel ha alzato il livello della rosa

Acquistato e subito perso Skrtel, la rapidità con cui è stato rimpiazzato (anche abbastanza bene con Kjaer) fa capire le necessità di Gasperini. Rispetto alla scorsa stagione, l’arrivo di Muriel aumenta il livello tecnico della rosa.

2 Con la Champions più cambi e conferme

Percassi ha ceduto solo Mancini resistendo alle richieste per i suoi gioielli: da Zapata a Ilicic passando per Castagne e Freuler, ha tenuto tutti. Gasp voleva cambi di livello per la Champions: Muriel, Kjaer e Malinovski allargano il gruppo titolare.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

BOLOGNA

1 Il livello è rimasto più o meno lo stesso

Ricorda molto la squadra dell’anno scorso, con un paio di differenze da sottolineare: il trio OrsoliniSoriano-Sansone ha iniziato il campionato, mentre nella stagione scorsa aveva iniziato dal girone di ritorno; l’arrivo del giapponese Tomiyasu dà alla squadra una risorsa di livello sulla fascia destra. E’ vero però che Lyanco sembra più forte del primo Denswil e che Palacio ha un anno in più. Se n’è andato Pulgar (la sicurezza sui calci piazzati), ma Medel, che lo ha sostituito, è un bel mastino.

2 Il peso dei riscatti e i guizzi di Sabatini

Saputo ha allargato i cordoni della borsa partendo dai riscatti di Soriano, Sansone e Orsolini, costati 30 milioni in tre. Il rimpianto principale è legato alla cessione di Pulgar, inevitabile perché altrimenti avrebbe esercitato la clausola. L’argentino Dominguez arriverà dal Velez a gennaio. E’ una delle intuizioni di Sabatini, abilissimo talent scout: tutti giurano sulle prospettive di Tomyasu e Skov Olsen. La conferma di Destro e l’arrivo di Medel: Mihajlovic è stato accontentato.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

FIORENTINA

1 I giocatori ci sono, il colletivo no

Manca la squadra. Nel senso che di giocatori ne sono arrivati tanti (alcuni validi, altri un po’ meno), ma alla spicciolata e Montella sta faticando a trasformarli in collettivo. Gli ultimi due acquisti di ieri, il brasiliano Pedro e il francese Ghezzal, potrebbero diventare titolari, questo per dare un’idea delle difficoltà del tecnico e della nuova società. In due partite ha preso 6 gol, è ultimo in classifica con 0 punti e alla ripresa del campionato arriverà la Juventus a Firenze.

2 Pedro e Ribery per stupire

Sembra un mix rischioso, assortito in extremis. Commisso si era presentato con la conferma di Chiesa, Pradé ha aggiunto esperienza a un bel gruppo di giovani. Spiccano Pulgar e Lirola. Ieri le ultime operazioni, un altro esterno (Ghezzal) e il centravanti tanto reclamato (Pedro), consideratissimo in Brasile. Firenze si è incendiata di passione per Ribery. Il francese può ancora fare la differenza, ma la strategia si misurerà attraverso le risposte di Badelj, Caceres e Boateng. La cessioni di Veretout e Biraghi sono pesanti.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

MILAN

1 Progetto ambizioso ma senza certezze

Per ora siamo a cavallo di una linea sottile e invisibile: di qua, la realizzazione di un progetto calcisticamente ambizioso, di là la sofferenza di una squadra che non si trova. Al Milan manca la certezza di se stesso. Il mercato ha dotato Giampaolo di alternative che ancora non sono chiare nella disposizione in campo e nemmeno nelle gerarchie di squadra. Punterà su Bennacer, che deve fare un salto per toccare San Siro. Aspettiamo Leao, Rebic e Theo Hernandez.

2 Linea verde per uscire dal deficit

Conti in rosso e bilancio da riportare in pareggio, come ordina l’Uefa, entro il 2022. Il Milan ha speso cercando di investire su presente e futuro con Bennacer (dopo aver perso Sensi), Krunic, Duarte, Theo Hernandez, puntando su Giampaolo. Leao ha comportato la rinuncia a Cutrone, cresciuto in casa. Le conferme di Donnarumma e Suso sono un plus, ma il club rossonero ha realizzato poco dalle cessioni e aveva bisogno di cassa. Ora la Champions diventa un obbligo per non compromettere il futuro. I rischi ci sono.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

LAZIO

1 Bella e convincente e presto avrà Jony

Vista nelle prime due giornate, è la squadra più bella e convincente. E’ un prodotto ultimato e perfezionato con l’inserimento di Lazzari che ancora deve trovare la continuità laziale: bene a Marassi, molto meno nel derby. E’ una squadra che ha tutto, una difesa forte nella sua organizzazione, un centrocampo di straordinaria qualità, un centravanti che segna e lavora per tutti. Siamo curiosi di vedere Jony da titolare, può essere l’arma in più di Simone Inzaghi.

2 Sergej confermato pesa più di tutto

Inzaghi chiedeva Lazzari, voleva un crossatore mancino (Jony) e un difensore (Vavro). Tare ha investito tanto per il centrale slovacco: 12 milioni. Per la prima volta la Lazio ha chiuso il mercato il 10 luglio. Una punta in più non guastava, si è pensato al futuro con Anderson e Adekanye. Doveva essere rivoluzione e invece solo ritocchi mirati, puntando ancora sullo stesso blocco dei titolari, ritenuti di valore superiore all’ottavo posto dell’anno scorso. Più degli acquisti pesano le conferme di Milinkovic e Luis Alberto. Blindato Correa. Continuità.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

ROMA

1 C'è grande tecnica ma le fondamenta...

L’ultimo acquisto di Mkhitaryan, concluso il giorno dopo il secondo spezzone in campionato di Pastore e la bella prestazione di Zaniolo, spinge verso un’idea di Roma molto tecnica, piena di talento e fantasia. Siamo di fronte a un progetto che Fonseca sta cercando di trasformare in edificio, ma qualcosa manca nelle fondamenta. Manca l’alternativa a Manolas essendo Mancini, il giocatore incaricato della sostituzione del greco, un difensore con caratteristiche diverse. Sarà utile Kalinic come riserva di Dzeko.

2 Tre colpi di coda per l'istant team

Smalling dal Manchester United, Kalinic dall’Atletico Madrid e Mikhitayan dall’Arsenal. Tre operazioni al fotofinish nel tentativo di aggiungere spessore
all’istant team consegnato a Fonseca con l’obiettivo Champions. Veretout è un acquisto da sottolineare. Zappacosta (prestito) e Spinazzola sono giocatori sicuri, Mancini la speranza, Diawara la scommessa. Mercato partito e chiuso in ritardo. I colpi migliori restano i rinnovi di Dzeko, Zaniolo e Under. L’addio di De Rossi, le cessioni di El Shaarawy e Manolas sono pesanti.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

INTER

1 Organico perfetto per uno come Conte

Il mercato aderisce quasi completamente all’idea di calcio di Conte. Voleva ancora più solidità in difesa ed è arrivato Godin (anche se finora è rimasto fuori per infortunio). Voleva sveltezza, brillantezza, tecnica e inserimenti dai centrocampisti e Marotta gli ha preso Sensi e Barella. Voleva potenza e rapidità in attacco e sono arrivati Lukaku e Sanchez. Voleva alternative di livello e Lautaro Martinez è rimasto. Voleva liberarsi di Icardi e se n’è liberato. Più di così...

2 Marotta il re e il botto Icardi

Di tutto e di più, a partire dal colpo Lukaku (65 milioni in cinque rate) sfuggendo al rischio dell’asta. E poi Godin a parametro zero, Sanchez in prestito, più Sensi, Barella, Biraghi, Lazaro. Squadra rinforzata e completa in ogni reparto. Un mercato faronico per accontentare Conte, chiudendo con il vero botto: la cessione di Icardi al Paris Saint Germain disinnescando una mina che rischiava di compromettere la stagione in partenza. Sono andati via anche Perisic e Nainggolan, sostituiti adeguatamente. Marotta re del mercato.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

NAPOLI

1 Senza James e icardi livello inalteraro

Come per la Juve: manca Koulibaly. Solo che, a differenza di Chiellini, il senegalese non si è fatto male e va regolarmente in campo. Due errori gravi a Firenze, uno grave e l’altro gravissimo a Torino. Ma proprio come per il marcatore juventino, non c’è un sostituto alla sua altezza. Il Napoli non è stato rinforzato come si augurava chi lo voleva più vicino alla Juve: Lozano ha fantasia, ma James Rodriguez e Icardi sarebbero stati gli acquisti ideali per accorciare sui campioni d’Italia. Llorente non è la stessa cosa.

2 Lozano da record e un super attacco

Cinque acquisti pesanti: Manolas per tamponare l’addio di Albiol, Di Lorenzo per investire a destra, il talentino macedone Elmas e un centravantone a parametro zero, finalista di Champions, come Llorente. Sono mancati James Rodriguez e Icardi, ma Lozano rappresenta l’acquisto record nella storia del Napoli: 42 milioni. De Laurentiis ha esaudito le richieste di Ancelotti, il primo a volere giocatori polifunzionali. Da due anni l’assenza di un vero regista al posto di Jorginho è una scelta precisa, forse rischiosa.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

JUVENTUS

1 Mediana e attacco sono più forti

Manca Chiellini. E tanto. Com’era mancato l’anno scorso nella partita decisiva contro l’Ajax. E se ci soffermiamo sui primi errori difensivi di De Ligt (da mettere in preventivo), l’assenza di Giorgione è ancora più pesante. Non c’è dubbio che il resto della squadra sia stato rafforzato, anche se Sarri all’inizio ha puntato sul sicuro, sulle certezze dell’ultimo quinquennio, sui vecchi guerrieri forgiati da Allegri. La larghezza e la pesantezza dell’organico non aiuteranno il lavoro del tecnico.

2 Difesa nel futuro ma gli esuberi

Mossa indovinatissima pensare all’eredità di Chiellini (ancor prima dell’infortunio) e di Bonucci. De Ligt è costato 75 milioni, deve inserirsi, ma garantirà il futuro della difesa. Occhio alla crescita di Demiral. Luca Pellegrini, tra un anno, si rivelerà un titolare aggiunto. In attesa del giudizio del campo Rabiot e Ramsey a parametro zero sono affari dentro un reparto già completo. DaniloCancelo cambio giusto. Il mercato in uscita non ha funzionato: serviva per migliorare i conti e preservare il lavoro di Sarri all’interno dello spogliatoio.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

ROMA - Ieri alle 22 è terminata la sessione estiva di mercato. Tra cessioni e nuovi ingaggi, le squadre di serie A sono pronte per la nuova stagione 2019/2020. Dopo le operazioni estive, ci si avvia verso un'attenta analisi delle trattative: ecco le due domane principali per capire che campionato ci aspetta.

1 Dove si è migliorata e cosa manca? Risponde Alberto Polverosi
2 Come giudichi la strategia del club? Risponde Fabrizio Patania


© RIPRODUZIONE RISERVATA