Inter-Brescia 6-0: Conte tiene il passo di Juve e Lazio

Partita a senso unico a San Siro: un'occasione per Donnarumma in avvio poi dominio nerazzurro, a segno Young, Sanchez, D'Ambrosio, Gagliardini, Eriksen e Candreva
Inter-Brescia 6-0: Conte tiene il passo di Juve e Lazio© Inter via Getty Images
Vladimiro Cotugno
4 min

ROMA - Una goleada piena di sorrisi, un turnover scientificamente applicato per recuperare energie preziose, una vittoria per cementare il terzo posto che significa Champions e per avvertire Lazio e Juve che passi falsi non se ne potranno permettere: l'Inter di Conte travolge il Brescia con sei gol (di sei firme diverse) e fa il pieno di punti e di fiducia per le nove giornate che mancano alla fine del campionato. Lopez incassa una durissima sconfitta, non solo nel risultato: la sua squadra molla subito la presa e subisce praticamente per tutta la partita, probabilmente non è contro le big che si conquista la salvezza ma è anche vero che un atteggiamento così fragile sembra più da squadra rassegnata alla B che a una determinata a lottare fino all'ultimo punto.

Donnarumma grazia Handanovic, poi tris Inter: Young, Sanchez, D'Ambrosio

Primi cinque minuti da sliding doors: un regalo di Young in fase di ripartenza consegna palla a Tonali, immediato il suggerimento per Donnarumma che tutto solo in area spara altissimo graziando Handanovic. Capovolgimento di fronte e i nerazzurri passano: Sanchez trova spazio a destra, traversone sul secondo palo dove Young si è accentrato entrando in area, l'esterno si fa perdonare l'errore precedente, si coordina al volo e con un bel diagonale porta in vantaggio i suoi. E' su quella fascia che il Brescia soffre, è su quella fascia che l'Inter continua a imperversare: Moses è travolgente, cross e azioni pericolose fino al 20' quando il nigeriano vola in area e viene steso da dietro da Mateju, rigore solare che Sanchez trasforma per il raddoppio. Partita praticamente già in archivio, un miracolo di Joronen evita il tris di Gagliardini passata la mezz'ora ma il portiere finlandese deve piegarsi proprio al 45' per la terza volta: il cross è di Young, il colpo di testa vincente è di D'Ambrosio. E non è finita, perché nel recupero Lautaro Martinez sottomisura si vede negare il poker ancora da Joronen.

Poker Gagliardini, si gioca a una porta sola. A segno anche Eriksen e Candreva

Ripresa con Ranocchia per De Vrij, Torregrossa per Ayè e Bjarnason per Skrabb. Young di nuovo subito protagonista, stavolta in difesa, togliendo in scivolata a un metro dalla sua porta una palla destinata a diventare il più facile dei gol per Torregrossa. L'Inter si riprende subito e va di nuovo vicino al poker, ancora con Lautaro che finalizza una bella manovra, si gira al limite e colpisce mandando alto. Il gol arriva comunque pochi minuti dopo: è il 52' quando Gagliardini schiaccia di testa alle spalle del portiere una punizione di Sanchez e scaccia via anche i fantasmi di quell'errore diventato un web tormentone. Si gioca a una porta sola, tutti vogliono segnare, Borja Valero di testa sfiora l'incrocio (intanto dentro il baby Agoume per Barella), la stessa cosa fa Moses con un sinistro a giro. Dentro Candreva, Lukaku e Eriksen per Moses, Lautaro e Gagliardini, mancano venti minuti. Candreva ci prova subito da lontanissimo cogliendo la traversa, poi è Eriksen a seguire benissimo l'azione offensiva che porta Lukaku al diagonale di sinistro e il danese a ribadire in rete la parata di Joronen. I cinque diventano sei prima del novantesimo, Candreva infierisce di sinistro su un Brescia rassegnato alla retrocessione mentre l'Inter si riporta a -4 dalla Lazio e a -8 dalla Juventus.

 

 


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