Udinese-Inter 3-1: Barella non basta, Inzaghi crolla ancora in campionato

La squadra di Sottil si gode il primato in classifica momentaneo al termine di una partita straordinaria. Nerazzurri avanti con il centrocampista azzurro e poi incapaci di arginare la manovra friulana che porta prima al pari con un autogol di Skriniar e poi al sorpasso con le reti nel finale di Bijol e Arslan. Legni colpiti da Bastoni e Deulofeu
Udinese-Inter 3-1: Barella non basta, Inzaghi crolla ancora in campionato© ANSA
Simone Zizzari
6 min

Udinese impressionante, Inter alle corde. E’ questa in estrema sintesi l’analisi del 3-1 alla Dacia Arena che ha incoronato la squadra di Sottil rivelazione del campionato e momentanea capolista di serie A. Di contro c’è un’Inter, quella di Inzaghi, piena di problemi e lacune, volenterosa ma incapace di creare calcio e servire palloni decenti ai suoi terminali offensivi. Il quarto ko stagionale (il terzo in campionato) pesa come un macigno sulle ambizioni di titolo di Inzaghi, travolto dall’Udinese nella ripresa e incapace di dare una svolta alla sua squadra con i cambi effettuati durante la partita. Le uniche parziali buone notizie per il tecnico nerazzurro arrivano dalla sosta per le Nazionali e dal recupero di Lukaku, di nuovo a disposizione per la cruciale sfida contro la Roma di Mourinho in programma tra due settimane a San Siro. Una sfida che l’Inter non potrà fallire.

Le scelte di Inzaghi e Sottil

Inzaghi cambia la sua Inter rispetto alla vittoria di Champions contro il Plzen: Mkhitaryan vince il ballottaggio con Gagliardini per sostituire a centrocampo Calhanoglu. Darmian titolare con Gosens in panchina sulla sinistra. Acerbi preferito di nuovo a De Vrij, Brozovic non al meglio ma in campo. Inzaghi per l’ultima volta dovrà fare a meno di Lukaku che ritornerà disponibile dopo la pausa. Due cambi per Sottil rispetto alla formazione vincitrice contro il Sassuolo. Recupera e parte dall'inizio Bijol, che prende il posto di Ebosse, mentre Makengo viene preferito ad Arslan in mezzo al campo. Confermati Pereyra sulla fascia destra e la coppia Beto-Deulofeu in attacco.

Primo tempo a ritmi da Premier

Le previsioni della vigilia vengono rispettate in pieno. Doveva essere una partita vera e divertente e così è stato fin dai primi minuti. Udinese e Inter ringhiano e colpiscono sfidandosi senza paura. I fuochi d’artificio si accendono presto, dopo soli due minuti. Lovric viene innescato in area interista da uno scatenato Deulofeu ma non inquadra la porta. La risposta dell’Inter è letale e porta la firma di Barella con una punizione dal limite di qualità sopraffina: palla a scavalcare la traversa che finisce sotto l’incrocio. Dopo cinque minuti l’Inter è già avanti. Nota a margine: erano 371 giorni che i nerazzurri non trovavano il gol su una punizione diretta. La risposta dell’Udinese è furiosa con un Pereyra scatenato e a tratti inarrestabile. La manovra friulana è bella e costante, l’Inter invece a tratti è farraginosa con Brozovic che raramente riesce ad accendere la luce. Il pari dei padroni di casa è nell’aria e si materializza al 22’ quando Mkhitaryan ferma Pereyra con un fallo al limite dell’area nerazzurra. Giallo per l’armeno e punizione pericolosa calciata dallo stesso argentino con palla che carambola sul corpo di Skriniar e termina in fondo al sacco. E’ un pareggio fortunoso ma meritato che risveglia l’orgoglio interista. Alla mezz’ora è Bastoni a sfiorare il nuovo vantaggio con uno straordinario sinistro al volo da posizione decentrata che esalta i riflessi felini di Silvestri, aiutato anche dalla traversa. Nemmeno un minuto dopo Inzaghi toglie proprio il difensore e Mkhitaryan (entrambi ammoniti) per inserire Dimarco e Gagliardini. Subito dopo è Dumfries dalla destra a crossare un pallone per la testa di Dzeko che anticipa Becao ma colpisce a lato di poco. E’ l’ultimo brivido di un primo tempo vissuto a ritmi altissimi. L’Udinese torna negli spogliatoi con il morale a mille mentre l’Inter con alcuni problemi da risolvere, a cominciare dagli scarsi rifornimenti forniti a Lautaro e Dzeko, assenti illustri di questa prima frazione.

La svolta dell'Udinese nel finale

La ripresa continua a vivere di strappi adrenalinici e di una folle voglia di vincere da parte di entrambe le squadre. Nei primi minuti arrivano subito due buone occasioni prima per Pereyra e poi per Dumfries di testa. Al 55’ Dzeko trova un pregevole gol su assist di Barella ma l’arbitro ferma tutto per fuorigioco. Poco dopo è Lovric a trovare una conclusione angolata che Handanovic riesce a deviare in corner da campione. La partita vive una svolta intorno all’ora di gioco quando cominciano i cambi: Sottil toglie Makengo per inserire Samardzic, poi Success e Ehizibue per gli stravolti Beto e Pereyra. Inzaghi risponde con Correa e D’Ambrosio ma non sortisce lo stesso effetto. L’Inter piano piano va in riserva, l’Udinese invece spinge che è un piacere aumentando le occasioni da gol. Gli ospiti sono all’angolo e nemmeno l’ingresso di De Vrij per Acerbi serve a Inzaghi per ricaricare la sua squadra. Deulofeu colpisce un palo clamoroso, poi è Walace a calciare da ottima posizione in modo troppo centrale. Il gol dell’Udinese è nell’aria e si materializza a cinque minuti dalla fine quando da un angolo battuto da Deulofeu è Bijol ad anticipare tutti e trovare l’angolo imparabile per Handanovic. E’ il gol che manda in paradiso l’Udinese e affossa il morale di un’Inter incapace di cambiare marcia. Al 90’ Lautaro avrebbe anche la chance per pareggiare ma su una corta respinta di Silvestri non ha lo scatto necessario per ribadire in gol il pallone. Accade così che due minuti più tardi, sull’ennesima, irresistibile ripartenza dell’Udinese arriva addirittura il tris. Deulofeu se ne va veloce sulle praterie lasciate dalla sguarnita retroguardia interista e serve in area un cross al bacio per la testa di Arslan che infila il 3-1 da sogno per Sottil, per poche ore in testa da solo alla classifica. E se non è una  favola questa….


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