TORINO - Anche i forti piangono. E questo derby d'Italia arriva in un momento che di sicuro non può veder ridere né Juve né Inter, i club comunque più ricchi e ambiziosi di questa serie A, letteralmente dominata negli ultimi vent'anni: a parte tre squilli del Milan (2004, 2011, 2022), Juve e Inter si sono divisi tutti gli altri scudetti (11 a 6, il conteggio dell'albo d'oro rivisto da Calciopoli). Anche i ricchi piangono guardando le spese, che vedono questi due club registrare comunque il monte ingaggi più alto del campionato: 158 milioni lordi per la Juve (lontanissima dai 270 milioni dell'era CR7), 127 per l'Inter. Colossi in difficoltà, guardando gli ultimi bilanci: nel 2021 record di rosso registrato dall'Inter con 245 milioni, nel 2022 battuto dalla Juve con 254.
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Qui Juve
C'è una solida certezza che garantisce su passato, presente e futuro della Juventus: la famiglia Agnelli. Nel 2023 verrà celebrato il centenario di proprietà, un percorso unico nella storia del calcio mondiale, qualunque cosa sia accaduta e qualunque cosa accadrà, la famiglia Agnelli resterà al timone, i 700 milioni di aumento di capitale registrati negli ultimi anni ne sono una conferma. Per quanto questo rimanga un momento particolarmente delicato. Conclusa un paio di settimane fa l'indagine da parte della Procura di Torino che riguarda i bilanci bianconeri del triennio 2018-2021, in attesa dei prossimi passi sono 16 gli indagati tra cui lo stesso Andrea Agnelli, di falso in bilancio e false comunicazioni al mercato le accuse principali. E dal punto di vista dei risultati, la Juve ha dovuto registrare la più grande delusione degli ultimi anni, con l'eliminazione ai gironi di Champions e l'umiliazione di Haifa, quella che costrinse Agnelli a parlare di «vergogna» in mondovisione. Per tornare a sorridere resta l'Europa League, resta soprattutto il campionato: ecco perché tornare a battere l'Inter può fare la differenza, specialmente in questo momento.
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