Calendari, meglio quello della Ferilli

Leggi il commento del Direttore del Corriere dello Sport - Stadio
Ivan Zazzaroni
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Per Paul Scott «il calendario era una progressione matematica con sorprese arbitrarie (the calendar was a mathematical progression with arbitrary surprises)». Oggi i primi a essere convinti della fondatezza delle parole del drammaturgo inglese sono naturalmente José Mourinho e Maurizio Sarri, i quali combattono contro le distanze ridotte tra una partita e l’altra, con rose non all’altezza degli impegni stagionali e, inevitabilmente, contro la fornitrice ufficiale di sorprese arbitrarie, la Lega calcio dei poveri Luigi De Siervo e Andrea Butti.

Poveri non tanto per una questione di denaro (ne hanno a sufficienza, in particolare l’ad) quanto piuttosto per la condizione in cui si trovano a operare. Ovvero sistematicamente tra più fuochi, dovendo soddisfare in primis le esigenze delle televisioni a pagamento - Dazn ha la priorità - che con i diritti delle dirette (cacofonia) consentono ai presidenti di garantire lo stipendio a giocatori, allenatori, staff e maestranze.

A complicare ulteriormente le cose intervengono le coppe europee, specie l’Europa League e la Conference, programmate di giovedì, che impongono alle squadre partecipanti di giocare in campionato la domenica o il lunedì.

Ma volete sapere cosa accade se una delle partecipanti si chiama Roma o - vedi la scorsa stagione - Juve? Semplice: il posticipo del lunedì appartiene anche a Sky, perciò Dazn, volendo giustamente tenere per sé un ottimo ascolto, pretende la big di domenica. Vedi l’ultimo Inter-Roma.

I recuperi fisici, il rischio infortuni, la qualità dello spettacolo, il rispetto del lavoro dei tecnici, tutto passa in secondo piano di fronte alle necessità di chi i milioni li mette sul serio e, visto il livello di numerose partite del torneo, senza troppa soddisfazione.

Sono sempre stato dalla parte degli allenatori e penso che dovrebbero essere trattati tutti allo stesso modo, importanti e meno importanti, popolari e impopolari, simpatici e un po’ stronzi. Perciò ho trovato fuori luogo i due comunicati della Lega trasmessi in risposta alle legittime considerazioni di Mourinho; interventi che in passato e anche in seguito la stessa Lega aveva e ha evitato. O per tutti o per nessuno.

Allo stesso tempo, però, al posto di Mou mi sarei risparmiato il riferimento ai raccomandati, ai paracadute: soprattutto in Lega calcio, dove a fare e disfare sono in due - e non mi riferisco certo a De Siervo e Butti - il paracadute serve anche quando vai a piedi.

Tutto sommato l’unico calendario incontestabile - tranne alla vigilia del derby della capitale - resta quello della Ferilli.


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