ROMA - Come si dice? Chi paga la banda sceglie pure la musica. O la partita, in questo caso. E le scelte degli italiani - che di soldi per il calcio ne spendono eccome - dicono che la Serie A ha un valore nonostante la difficoltà dei club nel vendere i diritti tv e l’imbarazzo di competere con una Premier capace di proiettare in mondovisione lo spettacolo di Chelsea-City 4-4 mentre da noi va in onda la soporifera Lazio-Roma 0-0. Arrivati quasi a un terzo della stagione (12 partite su 38), il telecomando e i click restituiscono le prime indicazioni. Nei dati di Dazn (trasmette tutte le partite) la Juve si conferma ad esempio la più seguita, ma rispetto alla passata stagione la media è scesa da 1,2 milioni di contatti per gara a 1,07. Una possibile spiegazione? La protesta di molti tifosi al grido di «disdetta!» dopo le note vicende giudiziarie che hanno tolto ai bianconeri il pass Champions. A crescere fin qui sono state Milan, Inter, Roma, Fiorentina, Bologna, Lecce, Torino, Verona ed Empoli, mentre fanno meno audience Napoli, Lazio, Atalanta, Sassuolo, Salernitana, Udinese e Monza.
Crollo Napoli, decolla la Roma
Quello dei campioni d’Italia è stato un vero crollo e la musica di Garcia ha stonato anche in streaming. Con Spalletti gli azzurri erano la terza squadra più vista dopo Juve e Milan, meglio anche dell’Inter, mentre con il francese gli azzurri sono scivolati al 5° posto nell’indice di gradimento. Li ha superati la Roma, che decolla: l’effetto Mou si misura allo stadio (con i sold out) e nei 10 milioni e 345 mila contatti delle prime 12 giornate, con + 7 mila persone di media. Non fa breccia la Lazio di Sarri: nel 2022-23 i biancocelesti viaggiavano alla media di 586 mila spettatori per gara, oggi sono a 563 mila (-22 mila). Le neopromosse invece piacciono: i 390 mila tifosi che seguono il Cagliari posizionano il Casteddu a centro classifica, ma hanno un certo seguito pure il Genoa (365 mila) e il Frosinone (331 mila), mentre vengono bocciate all’esame dell’audience Udinese, Empoli e Monza. I brianzoli hanno coinvolto 2.525.175 fan, Palladino però ha un alibi: deve ancora giocare i big match contro Juve, Milan, Fiorentina e Napoli che porteranno a dati più consoni.
Le partite più viste finora
L’ordine del calendario influenza i dati. Una partita di domenica alle 18, ad esempio, raccoglie molto più audience rispetto a una programmata alle 15. Inter-Roma, la gara che fece scoppiare la polemica tra Mourinho l’ad della Serie A, De Siervo, è stata fin qui la seconda più vista sulle 120 disputate con oltre 1,7 milioni di utenti su Dazn. La più ammirata è stata Milan-Juve che ha sfiorato i 2 milioni (1,98), Inter-Milan è solo terza (1,6) mentre l’ultimo derby della Capitale (1,3) resta fuori dal podio e si ritrova sotto Fiorentina-Juve (1,5) nonostante la fascia oraria più favorevole. La Viola - protagonista di un boom - è passata da 439 mila spettatori a 502 mila. Occhio ai numeri perché contano nella ripartizione dei diritti tv: la torta viene spartita in base ai risultati, al pubblico allo stadio e all’auditel (vale l’8%).
Cresce il Bologna, delude l'Atalanta
E poi ci sono le squadre-simpatia, quelle che riescono cioè ad andare oltre il proprio tradizionale bacino. Diverse le cause: un gioco piacevole, risultati sorprendenti, stelle che nascono e incuriosiscono il grande pubblico o magari episodi che attirano l’interesse. Qualche anno fa, ad esempio, il Benevento schizzò nell’auditel dopo il gol del portiere Brignoli contro il Milan. Oggi questo scettro è conteso da Bologna e Lecce, 8ª e 9ª nella classifica del tifo in streaming coi loro 5 milioni di spettatori. Delude - anche per il prestigio internazionale acquisito - l’Atalanta di Gasp: nel 2022-23 era la 7ª squadra più vista, oggi è 11ª; la Dea ha perso circa 90 mila telespettatori a partita.