Le pagelle di Fiorentina-Napoli: Dodo sfonda, Kvaratskhelia magico

I voti a Calzona e Italiano e ai giocatori dopo il 2-2 del Franchi: Biraghi e Kvara i migliori con le loro punizioni
Alberto Polverosi

FIORENTINA

Italiano (all.) 6 
Era una specie di “finalina”, pareggiandola si è avvicinato all’ottavo posto, conservando i due punti più del Napoli e avendo una partita in meno. Come gioco, la sua squadra non è stata brillante come nell’ultima gara col Monza, ha tenuto palla a lungo però ha perso un po’ di smalto in area. Di segno positivo il ritorno al gol di Nzola, anche in vista di Atene. 

Terracciano 6 
Una parata, due gol presi più un palo. Su quelle due reti, però, non può metterci nessuna pezza: Rrahmani lo infila di testa dall’area piccola e Kvara su punizione, gli errori sono rispettivamente di Martinez Quarta e Kouame. 

Dodo 6,5 
Parte piano, molto piano e Kvaratskhelia lo mette in crisi. E’ una difficoltà che dura un quarto d’ora, poi il brasiliano comincia ad attaccare alla sua maniera e sfonda a ripetizione sulla destra. Diventa decisivo nell’azione dell’uno a uno: stende Kvara vicino all’area viola (Marchetti non fischia), parte come una scheggia, crossa e Lobotka ci mette la mano. Punizione e gol. 

Martinez Quarta 5 
E’ uno dei difensori più pericolosi della Serie A e lo conferma anche in questa partita. Il problema è che la sua pericolosità si manifesta in area avversaria quanto nella sua, come càpita quando sull’angolo di Politano si fa saltare in testa da Rrahmani. Era successo anche col Monza pochi giorni fa di fronte a Djuric.  

Milenkovic 6,5 
Tiene molto bene contro Simeone e non si fa fregare nemmeno dal più sgusciante Raspadori. Una certezza verso Atene. 

Biraghi 7 
La punizione è un vero capolavoro: palla sopra la barriera e sotto l’incrocio. Meret può muovere solo i muscoli del collo. Da notare che in quella barriera c’erano dei giganti come Anguissa. Il 7 è tutto per quella prodezza. 

Parisi (33’ st) 5,5 
Comincia con un brutto errore e prosegue con altre incertezze, anche perché, a differenza sua, Ngonge entra col piede giusto proprio da quella parte. 

Arthur 6 
Si muove tanto, anche se non illumina. Tiene incollati i reparti con una presenza costante nelle zone più delicate. 

Maxime Lopez (42’ st) sv 
Pochi minuti senza incidere. 

Bonaventura 5,5 
Non è al cento per cento e si vede. Ha una buona occasione nella ripresa ma controlla male la palla in area. Quando esce Beltran, va a fare la mezz’ala sinistra.  

Gonzalez 6 
Attacca subito sulla fascia, però senza trovare sbocchi. Allora cerca spazio al centro, cercando di far uscire Olivera dalla sua posizione. Alterna momenti di livello a qualche pausa. 

Beltran 5,5 
Alle spalle di Nzola dovrebbe portare più qualità nella manovra, invece a volte sembra troppo leggero, troppo evasivo. Non si vede né in costruzione, né in rifinitura. 

Mandragora (33’ st) sv 
Entra quando la partita richiede uno sforzo fisico che in realtà non si nota troppo. 

Kouame 5 
Gli manca il guizzo nel primo tempo, si muove tanto ma senza trovare spazio. Commette l’errore decisivo sulla punizione di Kvaratskhelia, quando si stacca dalla barriera e la palla del georgiano passa proprio di lì. 

Ikoné (22’ st) 5,5 
Fa in tempo a commettere un fallo su Ngonge e a perdere una palla. Quasi mezz’ora, recupero compreso, senza farsi notare. 

Nzola 6,5 
Non segnava in campionato dal 14 gennaio, contro l’Udinese. Non è stata una stagione esaltante per l’ex dello Spezia, tutt’altro. Però in questo finale sta riprendendo qualcosa di quanto aveva lasciato per strada, gol al Bruges all’andata e gol al Napoli, con un attacco micidiale e un diagonale secco e preciso, stavolta da centravanti vero. 

Belotti (22’ st) 6 
Sono trenta minuti ben fatti, con un paio di recuperi palla, qualche iniziativa, insomma buone indicazioni pensando alla finale di Conference. 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

NAPOLI

Calzona (all.) 6 
L’effetto-Spalletti, in tribuna a seguire i suoi azzurri, dura una trentina di minuti, durante i quali il Napoli mantiene un ritmo alto, aggredisce, riparte, va al tiro e soprattutto va un vantaggio. A tratti, ricorda un po’ il Napoli spallettiano. Ma basta niente perché ripeta gli errori di questa tribolata stagione: prendere due gol in meno di un minuto e mezzo fa un certo effetto. La prodezza di Kvaratskhelia quanto meno dà ancora qualche piccolissima speranza di Conference. 

Meret 5,5 
La punizione di Biraghi è maradoniana (oh, la punizione, non altro, sia chiaro) e lì non può farci niente. Ma sul diagonale basso di Nzola potrebbe, anzi, dovrebbe fare di più: va giù lento e male. Si riscatta in parte su due conclusioni di Gonzalez. 

Mazzocchi 6 
Si ferma Di Lorenzo e tocca a lui. Dalla sua parte incrocia Kouame che si batte, come al solito, ma senza preoccupare troppo l’ex salernitano. 

Rrahmani 6,5 
Un balzo, un gol, approfittando della blanda marcatura di Martinez Quarta. Dietro, però, è coinvolto nell’azione del gol di Nzola che non riesce a contrastare come dovrebbe. Spunta di nuovo la sua testa sull’ultimo angolo del Napoli, palla alta di poco. 

Ostigard 6 
Preferito a Juan Jesus forse per lo stacco di testa. Conserva la sua posizione, senza commettere errori. 

Olivera 6 
E’ una serata impegnativa perché dalla sua parte si agita Gonzalez. Che però solo in certi momenti ha la meglio sull’uruguayano. Forse potrebbe spingere un po’ di più. 

Anguissa
Qua e là (molto qua e là...) ci sono tracce del dinamismo con cui travolgeva gli avversari nel campionato scorso. Bonaventura è il suo marcatore e fra i due è il camerunense a primeggiare. Cresce un po’ nella ripresa. 

Lobotka 6 
Il duello delle menti (davanti ha Arthur) finisce in parità, qualche idea, qualche appoggio, ma anche il fallo di mano che Biraghi, con la punizione, trasforma nell’uno a uno. Marchetti gli fischia un rigore che poi Valeri al var toglie. In realtà, è un intervento con i fiocchi su Belotti. 

Cajuste 6 
Entra ed esce dalla partita. E’ Martinez Quarta, che si stacca dalla linea, a seguirlo anche in mezzo al campo. 

Politano 5,5 
La Fiorentina ringrazia, Nzola di più, gli appassionati della costruzione da basso un po’ meno... Sbagliando l’appoggio, regala la palla all’angolano che la trasforma nella rimonta viola. Nel primo tempo solo un punto a suo favore, l’angolo del gol di Rrahmani. Nel secondo, il palo che salva Terracciano. 

Ngonge (31’ st) 6 
Venti minuti giocati come Calzona sperava. Attacca di continuo, con forza, qualità e grinta, costringendo Parisi, anche lui entrato da poco, a una sofferenza notevole. 

Simeone 5 
Pochi segnali di vita dall’ex viola. A metà del secondo tempo ci prova con una iniziativa personale, arriva al tiro e la palla vola quasi in curva. La scelta di Calzona del sostituto di Osimhen non è azzeccata. 

Raspadori (31’ st) 6 
Qualche scatto e soprattutto un diagonale che esce davvero di un soffio. Potrà bastare per Spalletti? 

Kvaratskhelia 7,5 
A volte tornano e quando tornano giocatori come lui, sono dolori per chi gli sta di fronte. Già la partenza è scoppiettante, tre conclusioni non troppo lontane dalla porta di Terracciano, nel primo quarto d’ora, quando sembra stravincere il duello con Dodo. Dopo quell’avvio, soffre e non poco le ripartenze del terzino viola. A inizio ripresa, riecco il vero Kvara, subisce il fallo che lui trasforma nella punizione del 2-2. 

Lindstrom (41’ st) sv 
Non fa in tempo a farsi vedere. 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

FIORENTINA

Italiano (all.) 6 
Era una specie di “finalina”, pareggiandola si è avvicinato all’ottavo posto, conservando i due punti più del Napoli e avendo una partita in meno. Come gioco, la sua squadra non è stata brillante come nell’ultima gara col Monza, ha tenuto palla a lungo però ha perso un po’ di smalto in area. Di segno positivo il ritorno al gol di Nzola, anche in vista di Atene. 

Terracciano 6 
Una parata, due gol presi più un palo. Su quelle due reti, però, non può metterci nessuna pezza: Rrahmani lo infila di testa dall’area piccola e Kvara su punizione, gli errori sono rispettivamente di Martinez Quarta e Kouame. 

Dodo 6,5 
Parte piano, molto piano e Kvaratskhelia lo mette in crisi. E’ una difficoltà che dura un quarto d’ora, poi il brasiliano comincia ad attaccare alla sua maniera e sfonda a ripetizione sulla destra. Diventa decisivo nell’azione dell’uno a uno: stende Kvara vicino all’area viola (Marchetti non fischia), parte come una scheggia, crossa e Lobotka ci mette la mano. Punizione e gol. 

Martinez Quarta 5 
E’ uno dei difensori più pericolosi della Serie A e lo conferma anche in questa partita. Il problema è che la sua pericolosità si manifesta in area avversaria quanto nella sua, come càpita quando sull’angolo di Politano si fa saltare in testa da Rrahmani. Era successo anche col Monza pochi giorni fa di fronte a Djuric.  

Milenkovic 6,5 
Tiene molto bene contro Simeone e non si fa fregare nemmeno dal più sgusciante Raspadori. Una certezza verso Atene. 

Biraghi 7 
La punizione è un vero capolavoro: palla sopra la barriera e sotto l’incrocio. Meret può muovere solo i muscoli del collo. Da notare che in quella barriera c’erano dei giganti come Anguissa. Il 7 è tutto per quella prodezza. 

Parisi (33’ st) 5,5 
Comincia con un brutto errore e prosegue con altre incertezze, anche perché, a differenza sua, Ngonge entra col piede giusto proprio da quella parte. 

Arthur 6 
Si muove tanto, anche se non illumina. Tiene incollati i reparti con una presenza costante nelle zone più delicate. 

Maxime Lopez (42’ st) sv 
Pochi minuti senza incidere. 

Bonaventura 5,5 
Non è al cento per cento e si vede. Ha una buona occasione nella ripresa ma controlla male la palla in area. Quando esce Beltran, va a fare la mezz’ala sinistra.  

Gonzalez 6 
Attacca subito sulla fascia, però senza trovare sbocchi. Allora cerca spazio al centro, cercando di far uscire Olivera dalla sua posizione. Alterna momenti di livello a qualche pausa. 

Beltran 5,5 
Alle spalle di Nzola dovrebbe portare più qualità nella manovra, invece a volte sembra troppo leggero, troppo evasivo. Non si vede né in costruzione, né in rifinitura. 

Mandragora (33’ st) sv 
Entra quando la partita richiede uno sforzo fisico che in realtà non si nota troppo. 

Kouame 5 
Gli manca il guizzo nel primo tempo, si muove tanto ma senza trovare spazio. Commette l’errore decisivo sulla punizione di Kvaratskhelia, quando si stacca dalla barriera e la palla del georgiano passa proprio di lì. 

Ikoné (22’ st) 5,5 
Fa in tempo a commettere un fallo su Ngonge e a perdere una palla. Quasi mezz’ora, recupero compreso, senza farsi notare. 

Nzola 6,5 
Non segnava in campionato dal 14 gennaio, contro l’Udinese. Non è stata una stagione esaltante per l’ex dello Spezia, tutt’altro. Però in questo finale sta riprendendo qualcosa di quanto aveva lasciato per strada, gol al Bruges all’andata e gol al Napoli, con un attacco micidiale e un diagonale secco e preciso, stavolta da centravanti vero. 

Belotti (22’ st) 6 
Sono trenta minuti ben fatti, con un paio di recuperi palla, qualche iniziativa, insomma buone indicazioni pensando alla finale di Conference. 


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