Spalletti: "Sensi mi ha protetto a Roma. Conte al Napoli? Gli do un consiglio"

Il ct dell'Italia torna a parlare della sua prima esperienza nella Capitale e della squadra partenopea sul palco del premio "Renato Cesarini"
Adriano Stabile
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JESI (Ancona) - Luciano Spalletti torna a parlare della Roma e del Napoli, con affetto, dal palco del Premio "Renato Cesarini", che oggi ha ospitato il commissario tecnico dell'Italia e tanti altri personaggi del mondo del calcio al Teatro Pergolesi di Jesi. L'allenatore toscano, complice la presenza accanto a lui di Rosella Sensi, ha ricordato i suoi primi momenti in giallorosso, nel 2005, quando arrivò dall'Udinese, accolto con diffidenza dai tifosi romanisti: "È sempre un grande piacere incontrare Rosella Sensi, abbiamo passato delle serate in cui l'invito era per mangiare e poi si parlava di calcio perché c'erano da mettere a posto delle cose per tirare fuori una Roma forte". Poi, del presidente romanista Franco Sensi, scomparso nel 2008, Spalletti dice con un pizzico di emozione: "Ricorderò sempre il contatto umano di suo papà (rivolto a Rosella Sensi, n.d.r.); la prima volta che sono arrivato a Roma mi ha ricevuto nel suo ufficio, iniziava ad avere qualche difficoltà (di salute, n.d.r.), ma mi fece sentire subito la sua protezione e il suo amore nei miei confronti, mi disse 'non si preoccupi perché ci sono sempre io con lei'. Quando arrivai a Roma sin da subito ci fu qualche criticità perché venivo da Udine e, non avendo un passato importante, a Roma mi vedevano con un occhio un po' critico. Lui entrò subito a gamba tesa verso la piazza, era una grandissima persona". 

Spalletti e il Napoli di Conte

Poi, ai microfoni di Sky, Spalletti accenna un commento al possibile approdo di Antonio Conte al Napoli: "Conte l'allenatore giusto per il Napoli? Non lo so, di certo è un allenatore molto esperto. Sono sorpreso dal campionato del Napoli, che ha un grande squadra con grandissimi campioni. Non sarebbe stato possibile fare quello che abbiamo fatto senza grandi giocatori. Non so cosa sia successo. Cambiare tre allenatori un po' di problemi li crea". Poi gli viene chiesto un consiglio per Conte su come gestire il rapporto con il presidente Aurelio De Laurentiis: "Io a un certo punto mi ero messo zitto ad ascoltare perché lui di cose ne sa molte. Perché è vero che poi si chiede sempre di più, però De Laurentiis è quello che ha riportato il calcio a Napoli dopo che era caduto un po' in disgrazia e ha creato delle grandissime squadre. Ha fatto degli ottimi risultati, se si parla di gestione totale, per cui ci sarà da scegliere alcuni momenti per relazionarsi con lui e per ascoltare, perché è uno che sa tantissime cose".

La retrocessione del Frosinone

Parlando del calcio espresso nell'ultimo campionato, Spalletti si dice rammaricato per la retrocessione del Frosinone di Eusebio Di Francesco: "Quest'anno si sono viste tante cose fatte bene. Complimenti a Bologna, Atalanta, Roma, all'Inter che ha vinto lo scudetto meritatamente facendo vedere ottime qualità . Ho visto cose interessanti anche in Serie B, mi dispiace per la retrocessione del Frosinone perché ha lavorato molto bene. Per la retrocessione c'è stata una zona Cesarini un po' cattiva e ingiusta verso una squadra che ha fatto un buonissimo calcio e una società seria, ma anche Empoli e Udinese meritano comunque di stare ad alti livelli".

La nazionale verso Euro 2024

A pochi giorni dagli Europei, Spalletti parla sul palco della sua nazionale: "La maglia dell'Italia è la più bella del mondo. È la cosa più bella che mi potesse capitare, sono nel punto più alto della mia storia". Poi, a Sky, aggiunge: "Mi commuovo facilmente ora che ho una certa età, la nazionale è il punto più alto della mia carriera, è come vivere in Paradiso, proverò a dare il meglio di me, non so se sarà sufficiente. Abbiamo calciatori forti a disposizione, dobbiamo farli diventare squadra e, se ci riusciamo, possiamo giocare alla pari con tutti, anche con quelli che ora sembrano superiori. Abbiamo una storia a cui fare riferimento. Scamacca? Non sono sorpreso, l'ho fatto giocare contro Ucraina e Inghilterra. Lui è uno dei tre attaccanti centrali della nazionale. Per me è importantissimo, ringrazio Gasperini per il lavoro che ha fatto su di lui. Dobbiamo farci trovare pronti, è una competizione importantissima. Vogliamo farci dire dagli italiani 'siamo orgogliosi di voi'".


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