Serie A, la Champions vale oro: chi si qualificherà secondo l'algoritmo

Il predictor di Opta valuta la corsa allo scudetto e all'Europa che conta nel nostro campionato: Inter e Atalanta hanno una marcia in più...
Giorgio Marota
Tra chi, come la Dea, è in cima al monte dei desideri e chi, come il Milan, ha già la lingua di fuori ancor prima di cominciare la salita, ci sono le contendenti della corsa Champions. Benvenuti alla grande classica del calcio, dove i bilanci contano più dei titoli e l’Europa tranquillizza i revisori dei conti molto più degli scudetti. I numeri di questa Serie A ci aiutano a capire la strada percorsa dalle otto sorelle e anche quanti chilometri mancano al traguardo. Un esempio: l’Atalanta, dopo 16 partite, ha fatto più punti di quanti gliene servirebbero per eguagliare il suo punteggio della passata stagione: ne ha 37 e un anno fa arrivò quarta con 69. Insomma, ha già scollinato. E secondo il predictor di Opta, l’algoritmo che mescola statistiche, stati di forma e scontri diretti, ha il 97% di raggiungere il pass Champions. Sessantanove è l’asticella minima. Poi se le italiane dovessero far bene nelle coppe ci sarebbe, come l’anno scorso per il Bologna, anche la possibilità di qualificarsi con il 5° posto. Ma quella resta una speranza di maggio e l’inverno è ancora lungo.
 

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I punti necessari per arrivare in Champions League

La soglia Champions è variata negli ultimi cinque anni. Nel 2023-24 sono bastati 69 punti in 38 giornate per centrarla; in passato era invece più alta: 70 nel 2022-23 (Milan) e nel 2021-22 (Juve), addirittura 78 nel 2020-21 (Juve) e nel 2019-20 (Lazio). Prendendo come parametri i due estremi - 69 il minimo, 78 il massimo - si nota appunto come alla Dea basterebbe tenere un ritmo di 1,86 punti a gara per toccare il picco, mentre avrebbe bisogno di appena 1,45 punti per stare in linea con le aspettative minime. La Champions a Napoli passa invece dagli 1,54 agli 1,95 punti, a Milano sponda Inter dagli 1,52 agli 1,91 (Inzaghi ha vinto lo scudetto facendone 2,76), poi ci sono le sorprese Fiorentina e Lazio che si trovano lassù grazie a un passo sicuro. Palladino e Baroni potrebbero arrivare quarti facendo da qui alla fine 38 punti, rispettivamente 1,65 e 1,73 a testa. Juve e Milan sono le deluse, il Bologna sta invece cominciando a sentirsi comodo nel nuovo abito cucito da Italiano. Il futuro passa dai big match che chiudono il girone d’andata (Lazio-Atalanta, Juve-Fiorentina, Milan-Roma, Fiorentina-Napoli e Roma-Lazio) e da tutti gli altri del ritorno.
 

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La situazione di Milan e Juventus

Il caso dei rossoneri è emblematico: nei cinque mesi di stagione che restano, Fonseca ha bisogno almeno di 2 punti ogni 90’ per agganciare il treno dell’Europa che conta. Per raggiungere i 75 dell’anno scorso con Pioli (2° posto) gliene servirebbero 2,26: un ritmo da scudetto. Mica facile dopo aver già perso con Fiorentina, Napoli e Atalanta e lasciato per strada punti preziosi contro Torino, Parma, Cagliari e Genoa. Anche la Juve di Motta deve cominciare a correre: gli 1,75 punti a gara collezionati fin qui non basteranno; per mantenersi in linea di galleggiamento con i quarti posti delle scorse edizioni della Serie A, gliene servono da 1,86 a 2,27. Anche se non ha mai perso, la Signora soffre di pareggite ed è un malanno di stagione che certamente non aiuta: sono stati addirittura dieci i segni “X” nelle sue partite, nessun’altra in Europa ha avuto un percorso così a singhiozzo. La Lazio, sempre secondo Opta, ha più chance di arrivare quarta (46%) di quante ne abbiano Juve (39,3%) e Milan (11,5%).
 

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Quanti milioni vale la Champions League

La Champions, si sa, è ormai l’Eldorado del calcio e con il nuovo format extralarge voluto da Ceferin sono aumentati anche i premi destinati ai club: il solo accesso al torneo porta nelle casse dei club 18,6 milioni (prima erano 15,6). Se ne guadagnano altri 2,1 per ogni vittoria e 700 mila euro per ogni pareggio (gli importi non assegnati vengono ridistribuiti alla fine della prima fase), poi si aggiungono un bonus che va da 275 mila euro a 9,9 milioni, a seconda del piazzamento, e un tesoretto di 2 milioni con l’arrivo in top 8 (1 milione dalla 9ª alla 16ª). Arrampicarsi almeno agli spareggi porta un ulteriore milione, approdare agli ottavi 11 milioni. I conti sono presto fatti: chi raggiunge la top 16 può mettere in cassa una cifra vicina ai 50 milioni, chi si laurea campione d’Italia riceve un premio dalla Lega di 25 al netto dei diritti tv. Esattamente la metà. 
 

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Tra chi, come la Dea, è in cima al monte dei desideri e chi, come il Milan, ha già la lingua di fuori ancor prima di cominciare la salita, ci sono le contendenti della corsa Champions. Benvenuti alla grande classica del calcio, dove i bilanci contano più dei titoli e l’Europa tranquillizza i revisori dei conti molto più degli scudetti. I numeri di questa Serie A ci aiutano a capire la strada percorsa dalle otto sorelle e anche quanti chilometri mancano al traguardo. Un esempio: l’Atalanta, dopo 16 partite, ha fatto più punti di quanti gliene servirebbero per eguagliare il suo punteggio della passata stagione: ne ha 37 e un anno fa arrivò quarta con 69. Insomma, ha già scollinato. E secondo il predictor di Opta, l’algoritmo che mescola statistiche, stati di forma e scontri diretti, ha il 97% di raggiungere il pass Champions. Sessantanove è l’asticella minima. Poi se le italiane dovessero far bene nelle coppe ci sarebbe, come l’anno scorso per il Bologna, anche la possibilità di qualificarsi con il 5° posto. Ma quella resta una speranza di maggio e l’inverno è ancora lungo.
 

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