Lazio-Roma, la forza dei nervi tesi

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Lazio-Roma, la forza dei nervi tesi
Ivan Zazzaroni
2 min

La forza dei nervi distesi, recitava anni fa lo spot di un tè. È bastato tenderli per benino, quei nervi, per ottenere un derby tra i più brutti e sporchi degli ultimi anni.

Un derby che, oltre ai nervi scoperti-scopertissimi, ha avuto altri quattro protagonisti: Mile Svilar che ha tenuto in vita - e in almeno tre occasioni - la Roma; Matias Soulé che si è inventato un prezioso gol alla Dybala; e, prim’ancora dell’argentino, Alessio Romagnoli, autore del punto del vantaggio ma anche del colpo di testa che nel primo tempo ha permesso a Svilar di straparare.

Il quarto man of the match è stato l’arbitro Sozza che con tanto buonsenso ha cercato di mantenere in linea di galleggiamento una partita fin dall’inizio complicatissima: non è stato perfetto nella distribuzione dei cartellini, ma nel complesso non ha indirizzato le cose e non ha fatto danni: tutt’altro che facile riuscire nell’impresa.

Il pari non fa né bene, né malissimo a entrambe: lascia le cose come stavano, autorizzando ancora qualche speranza europea. “Felici e scontenti” è la sintesi perfetta di un risultato e di atteggiamenti che ci hanno fatto tornare ai derby di Roma dei primi anni Novanta.

 

 

 

 

 


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