Il legale di Fagioli: “Scommesse capitolo chiuso. Ha già pagato”

L’avvocato del centrocampista, tornato alla cronaca per il caso legato alle puntate illegali, chiarisce tutto: “Non c’è nulla di nuovo”
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ROMA - Il caso scommesse è tornato a tenere banco. Ed ecco di nuovo il nome di Nicolò Fagioli, già fermato dalla giustizia sportiva, che viene tirato in ballo in delle chat analizzate dalla Mobile e dal Sisco di Torino. Il giocatore oggi è alla Fiorentina. Ha pagato il suo coinvolgimento, è tornato ai suoi livelli. Quello che è successo sembra ormai acqua passata: “Ha già fatto un percorso, anche psicologico e con gli interrogatori nelle indagini, ha già pagato con la squalifica sul fronte della giustizia sportiva”, dichiara l’avvocato Armando Simbari dopo aver incontrato in Procura i pm di Milano che indagano sul giro di scommesse illegali.

L’avvocato di Fagioli e il caso scommesse: cosa succederà

Il legale ha parlato della posizione del suo assistito che potrebbe uscire dal procedimento penale pagando una semplice oblazione: “Per lui questo è un capitolo chiuso, non c'è nulla di nuovo e vuole definirlo nel più breve tempo possibile anche negli aspetti penali".  Dalla Juve alla Fiorentina. Un nuovo capitolo per Fagioli è iniziato da qualche mese. Vuole rinascere e mettersi alle spalle il momento più brutto della sua vita. Vuole sentirsi di nuovo uomo, poi giocatore. Chiudere le faccende di giustizia e dimenticare tutto. Anche perché il vero focus dell'inchiesta milanese non sono certamente i giocatori scommettitori e nemmeno i cosiddetti "collettori" come Fagioli e Sandro Tonali, ma gli organizzatori del giro -colpiti da un sequestro, eseguito dalla sezione di polizia giudiziaria della Gdf, da oltre 1,5 milioni di euro - per i quali sono stati chiesti gli arresti domiciliari. "Definiremo anche l'aspetto penale, vedremo in che tempi", ha chiarito il legale di Fagioli. Lo potranno fare anche gli altri calciatori e sportivi indagati per le scommesse, anche da centinaia di migliaia di euro. Per chiudere con le oblazioni, da quanto si è saputo, per le difese si tratterà soltanto di aspettare che inquirenti e investigatori completino le indagini con l'analisi dei dispositivi sequestrati durante le perquisizioni ai cinque indagati principali, tra cui il presunto "coordinatore" Tommaso De Giacomo. 


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