
L’Inter ha tre fronti aperti, tre traguardi lì vicini, quasi li tocca, ma al tempo stesso possono scappare via. Convinzione (di farcela) e apprensione (di non farcela) si mischiano in questi ultimi 40 giorni di calcio.
La condizione dell’Inter: voto 6.5
La fatica comincia a farsi sentire. E’ inevitabile dopo una stagione che, per meriti evidenti, sembra non finire mai alla Pinetina. Mercoledì scorso, contro il Bayern, con una fiammata di tre minuti aveva incenerito i bavaresi e qualcosa ha pagato a Bologna, la fatal Bologna nerazzurra, quando nel finale si è fatta spingere tutta indietro, davanti alla propria area di rigore. A Inzaghi sta mancando qualche ricambio, la lunga assenza di Dumfries e Zielinski non lo ha certo aiutato, domenica non aveva nemmeno Thuram e sostituirlo col deludentissimo Taremi è come fare un passo indietro sotto tutti gli aspetti. Dumfries e Zielinski potrebbero riavvicinarsi alla partita sabato prossimo, contro la Roma, lo stesso va detto per Thuram che ha la possibilità di riprendere il posto da titolare contro il Barcellona.
Il calendario dell’Inter: voto 7.5
Per l’Inter incidono le coppe. Domani la semifinale di Coppa Italia col derby (e c’è il rischio, per Inzaghi, anche dei supplementari dopo l’1-1 dell’andata), sabato la Roma in corsa per l’Europa, il mercoledì seguente la semifinale d’andata di Champions a Barcellona. Ci vogliono molte energie. Peraltro, anche il solo calendario della Serie A sembra più favorevole al Napoli, visto che i nerazzurri nelle ultime cinque gare dovranno incontrare le due romane che puntano all’Europa, il Verona ancora in corsa per la salvezza e solo due squadre, Torino e Como, senza obiettivi.
L’uomo-forte: voto 8
Facile: Lautaro Martinez. Il capitano è in una forma fantastica, segna e trascina, fa gioco e rifinisce, in campo mette una grinta e una rabbia che fanno paura. Ha fame Lautaro. Non si accontenta, non si ferma, non si arrende mai. Per ora ha segnato meno del solito, ma non si può dire che il suo rendimento sia inferiore a quello degli anni scorsi. E’ sempre più leader dei campioni d’Italia.
L’uomo-sorpresa: voto 7
L’Inter è sempre la stessa, o quasi. La sorpresa nel suo caso è relativa. Non possiamo indicare nemmeno Arnautovic perché in questa stagione sta mantenendo una media-gol incredibile. E ovviamente non saranno mai una sorpresa Calhanoglu, Barella e Mkhitaryan, la forza trainante della squadra. Il nome che ci viene in mente è quello di Carlos Augusto. L’ex del Monza ha segnato il primo gol a Bergamo, è stato fra i migliori anche domenica scorsa a Bologna. Gioca da esterno sinistro o da difensore, il rendimento è sempre costante.
Ambiente dell’Inter: voto 7
Fuori dalla Pinetina si passa da momenti di euforia (“rifacciamo il triplete”) a momenti di spavento (“non abbiamo ancora vinto nulla”). L’Inter è un blocco unico, squadra-allenatore-tifosi, ma la possibilità di vedersi sfuggire di mano ogni traguardo è fastidiosa. Inzaghi (esclusi i ’90 di ogni partita...) riporta equilibrio durante la settimana, rasserena l’ambiente, lo normalizza, ma anche lui sa di trovarsi nel momento decisivo della sua brillante avventura interista.