Scherzando ma non troppo, nella pancia dello stadio olimpico di Montjuic e in attesa della conferenza stampa di Simone Inzaghi, a notte fonda si era aperto il dibattito tra i giornalisti italiani. La domanda principale: toccherà alla Primavera giocare sabato sera (ore 20,45) a San Siro con il Verona? All’Inter, di fronte all’opportunità di una finale di Champions, non converrà mettere a riposo tutti i titolari pensando al ritorno con il Barça? Oppure il Demone di Piacenza non ha mollato lo scudetto, ormai compromesso eppure non ancora perso? Tra tanti interrogativi in sospeso, ben sapendo che non toccherà ai baby ma a tutte le riserve disponibili, ecco l’osservazione più pertinente. Il Napoli giocherà a Lecce alle ore 18. Inzaghi, al momento di scendere in campo, conoscerà già il risultato dello stadio Via del Mare. Se Conte dovesse vincere, si ritroverebbe con 6 punti di vantaggio mezz’ora prima dell’inizio di Inter-Verona. A quel punto come si comporterebbe Simone? Metterebbe mano alla distinta o andrebbe avanti con i big nel tentativo di riacciuffare il Napoli nelle ultime tre giornate? Di certo c’è soltanto una verità. Molti titolari riposeranno. E due riposi saranno obbligati: Calhanoglu, squalificato, e Lautaro, infortunato. Il capitano nerazzurro farà gli esami domani, ma sicuramente per il Barça non ci sarà.
Inter, le lacrime di Lautaro Martinez a Barcellona
Partiamo da qui e dal pianto dell’argentino, fermato da un risentimento ai flessori della coscia sinistra quando stava terminando il primo tempo al Montjuic. L’argentino ha resistito stoicamente nei due minuti di recupero, evitando di uscire subito dal campo. Inzaghi ha atteso l’intervallo per sostiturlo con Taremi, ma è apparsa subito evidente la serietà del suo infortunio. Zoppicava, si era coperto il viso con la maglia. Come avviene in questi casi, bisognerà attendere le canoniche 48 ore per gli esami clinici e la conferma di una diagnosi. L’argentino verrà sottoposto soltanto domani agli accerrtamenti, ma il rischio di uno stiramento è concreto. Una lesione di primo grado lo costringerebbe almeno a due o tre settimane di stop. Le riflessioni dello staff medico dovranno essere approfondite: è chiaro che, in base alla risposta degli esami, andrà valutata a priori l’ipotesi di orientarne il recupero in proiezione 31 maggio nel caso in cui l’Inter dovesse raggiungere la finale di Monaco di Baviera.
Inter, complicato il recupero di Pavard
«Purtroppo in questa fase della stagione gli infortuni non sono mai risolvibili con due o tre giorni di riposo, ma possono occorrerne 18-20» ha risposto ieri sera Inzaghi a precisa domanda su Pavard, indisponibile al Montjuic. «Non so se lo avremo al ritorno, ma non è facile». Il difensore francese ha riportato una distorsione alla caviglia domenica scorsa contro la Roma e neppure è stato convocato per la trasferta in Catalogna. Rispetto a Lautaro, ha possibilità superiori di recupero per la semifinale di ritorno, ma non è scontato che possa giocare martedì a San Siro contro Raphinha e Yamal. Vedremo.
Turnover Inter, le possibili scelte contro il Verona
Così, in questi due giorni, Simone dovrà pensare al campionato, a come gestire l’organico per affrontare il Verona e alle residue possibilità di rimonta sul Napoli. Domani si riposeranno in tanti. Alcuni nomi sono scontati. Cominciamo da Dumfries e Thuram, recuperati in extremis per Barcellona. Si prosegue con Mkhitaryan, Acerbi e Darmian, gli over 35. Va aggiunto al conto Dimarco, sempre da gestire, e quasi certamente Calhanoglu. È molto probabile che resti in panchina Arnautovic, soprattutto se Inzaghi dovesse sceglierlo in Champions per sostituire Lautaro. Neppure Bastoni, Barella e Sommer andrebbero toccati. Non saranno scelte facili. In attacco toccherà di sicuro a Correa, fuori lista Uefa e non utilizzabile in Champions. Cominciamo a ipotizzare una formazione. Lo spagnolo Martinez tra i pali. Bisseck, De Vrij e un terzo da scegliere per la difesa, ma questo è il reparto più complicato da assortire. Zalewski e Carlos Augusto gli esterni. Frattesi, Asllani e Zielinski a centrocampo. Il Tucu e Taremi in attacco senza trascurare qualche nome della Primavera. Berenbruch ha già esordito in Serie A e ha dimostrato di valere.