Scalvini: "Mi faccio guidare da Gasperini e Mancini"

Il talentuoso difensore nerazzurro, a soli 19 anni, ha già messo insieme 41 presenze in una stagione e mezza. Due allenatori sono fra i segreti della sua crescita, destinata a proseguire in Nazionale
Scalvini: "Mi faccio guidare da Gasperini e Mancini"© Getty Images
Patrick Iannarelli
9 min

BERGAMO - Il lavoro e la programmazione alla fine pagano sempre. Lo sanno bene dalle parti di Zingonia: se tanti si aggrappano al discorso relativo ai talenti e ai giovani da coltivare in casa, l'Atalanta continua a tirar fuori giocatori pronti per il calcio che conta. Diamanti grezzi - per parafrasare Gian Piero Gasperini - come Giorgio Scalvini, 19 anni compiuti da pochi mesi e numeri da far invidia per un classe 2003: 18 presenze stagionali con due gol messi a referto, 36 le gare giocate in serie A. E le presenze totali con la maglia orobica sono 41 in un anno e mezzo, manca soltanto la Champions per chiudere il cerchio e porre definitivamente l'accento su uno dei prospetti più interessanti cresciuti nelle giovanili atalantine. E non bisogna nemmeno dimenticare l'esordio in nazionale il 14 giugno contro la Germania in Nations League: cifre e numeri da predestinato, da chi veramente può rappresentare il futuro della maglia azzurra. E che ha già attirato l'attenzione delle big. 

Partiamo dai numeri: 18 presenze in campionato e due gol, 20 presenze con la Coppa Italia, 41 totali con la maglia dell’Atalanta. Non male per un 19enne, soprattutto in Italia.

"Sono molto felice di aver collezionato tutte queste presenze, devo ringraziare il mister e la società per la fiducia e l'opportunità che mi hanno dato. Tutto questo penso che sia stato grazie agli insegnamenti che Gasperini e lo staff mi hanno dato".  
 
L'Atalanta ha creduto in te sin dalla scorsa stagione. Si parla spesso del vivaio nerazzurro, ma da fuori pochi hanno la percezione di quello che è il mondo Atalanta e del lavoro che fa sui giovani. Ce lo spieghi?

"Penso che sia uno dei migliori settori giovanili in Italia, se non il migliore, dal punto di vista calcistico è veramente all'avanguardia, ci sono allenatori, persone, responsabili che dal punto di vista fisico, tecnico e tattico curano ogni aspetto alla perfezione. Ma penso che i concetti più importanti siano quelli del comportamento e dell'educazione: è una cosa a cui loro tengono molto, oltre a farti diventare un calciatore la squadra Atalanta ti fa diventare uomo, questa è una cosa veramente importante". 
 
Sei fra i pochi giovani italiani che giocano in Serie A con grande continuità. All'estero invece tutti giocano già all'età di 19 anni. Serve più fiducia nei giovani?

"È da tanto tempo che se ne sta parlando, da noi tanti giovani giocano, tutti i miei compagni di nazionale under 21 hanno continuità tra Serie A e B, in Italia comunque ci sono dei talenti. È vero che magari rispetto all'estero i giovani giocano di meno, però credo che anche qui i ragazzi abbiano le loro opportunità, bisogna essere bravi a coglierle. Poi ci sono squadre come ad esempio l’Atalanta con Gasperini, lui ha molta fiducia nei giovani e quindi è capace di lanciarne di più rispetto ad altre squadre". 

Gasperini e Mancini però sembrano aver invertito questa rotta. Che rapporto hai con i due?

"Ho un ottimo rapporto con entrambi. Hanno questa caratteristica di far giocare i giovani senza preoccupazioni, senza dare loro pressioni. Li accomuna il fatto che parlano allo stesso modo con tutti i giocatori, danno le stesse responsabilità a un giovane come ad un adulto. Questo ti trasmette sicurezza, ti fanno sentire come gli altri". 
 
Poi Gasperini ti ha anche detto che potrai diventare importante per la Nazionale.

"Speriamo, cerco di fare bene con l’Atalanta, cerco di migliorarmi giorno dopo giorno, sempre ascoltando il tecnico e i miei compagni".  
 
Quanto brucia non aver partecipato a due mondiali di seguito?

"È stata una grande delusione, tutte e due le volte ero con la nazionale, sia con la Svizzera che con l’Irlanda del Nord, ma anche quando abbiamo perso contro la Macedonia. Ma per noi giovani è un senso di rivincita, cercheremo di riqualificarci al prossimo mondiale". 
 
Toglici un dubbio visto che in diverse occasioni ti hanno impiegato in mediana: Scalvini è più centrocampista o più difensore?

"Mi sento difensore, è il ruolo che ho sempre fatto. Mi trovo bene anche a centrocampo, quando sei piccolo qui all'Atalanta ti provano in tantissimi ruoli. Ma se serve gioco anche a centrocampo". 

Passando all'attualità, col Lecce eri assente per squalifica. Come analizzi questa sconfitta?
"Ero in tribuna, ma avevo voglia di scendere in campo. Il Lecce è una buona squadra, con le prime in classifica ha sempre fatto bene. È stata una partita in cui loro hanno fatto due gol con due tiri in porta, siamo stati un po' sfortunati. Abbiamo analizzato subito gli errori per cercare di fare meglio nella prossima gara". 
 
Poi c'è anche lo scontro diretto col Milan di domenica. Che gara ti aspetti a San Siro?
"Il Milan è una grande squadra, sarà una bellissima partita visto che si giocherà in un San Siro pieno. Stiamo già analizzando l'avversario, sarà importante curare ogni aspetto, ma soprattutto sarà importante entrare con la giusta cattiveria e la giusta grinta". 
 
L'obiettivo però resta quello di tornare in Europa, visto che la corsa è ancora parecchio aperta.
"Noi pensiamo di far bene partita dopo partita, come ci dice Gasperini dobbiamo sempre dare il 100%. Poi se nelle ultime giornate avremo l'occasione di poterci giocare la Champions o l'Europa League ovviamente faremo il massimo per raggiungere la miglior posizione". 
 
Tornando alle cifre e ai ruoli: difensore goleador, centrocampista che si può inserire, giovane di talento. Come stai gestendo le tante voci di mercato che ti riguardano?  

"Bene, per la maggior parte me le mandano i miei amici amici, ma non gli do tanto peso. Non guardo queste cose, sono focalizzato sull’Atalanta, cerco di far bene qua". 

Hai detto che un giorno ti piacerebbe giocare in Premier League. Perché?

"Per me è il miglior campionato che c’è, per l'intensità. Una volta in carriera, non so neanche quando, mi piacerebbe giocarci". 
 
Allora chiudiamo senza andare troppo oltre: Giorgio Scalvini preferisce giocare in Champions League con la maglia dell'Atalanta o l'Europeo con quella dell'Italia?

"Bella domanda, è scontato dire tutte e due. Direi prima giocare la Champions con la maglia dell'Atalanta per poi conquistare la nazionale e giocare l'Europeo".


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