Lookman non ci sta, durissima replica sui social a Gasperini. Poi racconta perché ha tirato lui il rigore

L'attaccante dell'Atalanta ha risposto alle parole del suo allenatore dopo l'errore dagli undici metri contro il Bruges
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Ademola Lookman non ha preso bene il commento di Gian Piero Gasperini dopo l'eliminazione dell'Atalanta dalla Champions League contro il Bruges. Il tecnico di Grugliasco si era infatti lamentato in conferenza stampa del rigore tirato dal nigeriano: "Lookman non doveva calciare il rigore, credo che sia uno dei peggiori rigoristi che io abbia mai visto. Anche in allenamento ha una percentuale di realizzazione bassissima, li calcia veramente male. C'erano Retegui e De Ketelaere che potevano tirarlo, ma lui sull'onda dell'euforia ha voluto prendere il pallone ed è un gesto che non mi è assolutamente piaciuto".

Atalanta, Lookman replica a Gasperini: cosa ha scritto sui social

L'attaccante classe 1997 ha quindi deciso di rispondere con un comunicato sul proprio profilo Instagram, pubblicato nelle stories: "Mi rattrista dover scrivere questa dichiarazione in un giorno come questo, soprattutto per quello che abbiamo realizzato insieme come squadra e come città. Essere preso di mira in questo modo non solo mi ferisce, ma mi sembra anche profondamente irrispettoso, non da ultimo per l’immenso duro lavoro e impegno che ho sempre messo ogni giorno per aiutare a portare successo a questo club e agli incredibili tifosi di Bergamo. In verità, ho affrontato molti momenti difficili durante il mio periodo qui, la maggior parte dei quali non ho mai parlato perché secondo me la squadra deve sempre essere protetta e deve venire prima. Questo rende ciò che è successo ieri sera ancora più doloroso. Insieme ai nostri incredibili tifosi, anche noi come squadra stiamo soffrendo per il risultato di ieri sera. Durante la partita il rigorista designato mi ha ordinato di tirare il rigore e per supportare la squadra mi sono assunto la responsabilità di farlo in quel momento. La vita è fatta di sfide e di trasformare il dolore in potere, cosa che continuerò a fare".


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