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BOLOGNA - A metà di Parma-Bologna c’era già chi si lucidava gli occhi dalla gioia, la partita di Nicola Sansone era sembrata una specie di epifania, una rinascita o qualcosa del genere. Veloce, guizzante, capace di trovare lo spunto, Sansone è tornato. Finalmente. Lo aspettava anche il suo amico Soriano, che gli aveva augurato di "trovare un gol, con quello tutto passa. Dalle crisi si esce in un attimo". Non ha trovato il gol, ancora. Ma certo il Sansone del Tardini è quello che Sinisa Mihajlovic vuole vedere. E non solo lui, anche tutto il popolo rossoblù. Dov’era finito? Si era perso? Fatti i conti con gli infortuni, Sansone ha dovuto fare anche i conti con se stesso. Una qualità, una capacità di analisi che hanno in pochi. Il suo è stato un percorso, con la differenza che la prestazione di Parma non è un punto ma il vero inizio per Nicola in questo campionato.
I due assist contro i gialloblù non solo dimostrano l’abilità, la visione di gioco di questo calciatore, ma adesso mettono Mihajlovic nella condizione di dover scegliere. E’ una buona concorrenza, un duello di giocate che Sinisa ama particolarmente. Quando c’è competizione dentro lo spogliatoio è sempre positivo. Quella del Bologna, poi, è una competizione sana, che si risolve davvero a suon di complimenti. Gliene ha fatti anche Sinisa a Sansone, non lo vedeva da un pezzo giocare così. Adesso contro il Benevento è ancora lui il candidato numero uno. Si troverà di fronte Pippo Inzaghi, l'allenatore che a Bologna l’aveva voluto, e anche questo sarà motivo di competizione.