Re Italiano, Bologna è pazza di lui © ANSA

Re Italiano, Bologna è pazza di lui 

Gioco, vittorie, entusiasmo, passione: con il primo successo in Champions il tecnico ha conquistato i cuori rossoblù
Claudio Beneforti
4 min

Bologna è sempre più pazza di Vincenzo Italiano. Per i risultati che il Bologna sta ottenendo e per come la squadra sta giocando. Ma anche per la passione, il calore, l’entusiasmo che l’allenatore evidenzia nei suoi comportamenti, soprattutto le esultanze. Italiano che salta come un grillo dentro al campo alla fine della partita contro il Borussia, abbraccia tutti e alla fine prende in braccio Skorupski, fotografie che restano. E come non sottolineare il fatto che alla vista del presidente Saputo gli è zompato addosso per la felicità, non riuscendo a nasconderla, non volendo nasconderla ma condividerla con il proprietario, con la sua società, con tutti gli abitanti del centro tecnico di Casteldebole, con tutto il popolo rossoblù. Poi, davanti ai taccuini e alle telecamere è come se Italiano si fosse ricomposto, esaltando da una parte la prestazione della sua squadra e da un’altra invitandola già a pensare alla partita di sabato a Empoli. Ma c’è chi assicura che negli spogliatoi avrebbe fatto il diavolo a quattro con i calciatori, più dei calciatori, che non gli stanno andando dietro solo per il gioco ma anche per il rapporto figlio di stima reciproca che con il tempo si è notevomente cementato.

Tutti pazzi per Italiano

Per conquistare un gruppo che aveva attraversato un’annata magica con Thiago Motta chiudendo con lo sbarco in Champions League, sarebbe servita un’impresa. E Italiano questa impresa l’ha costruita giorno dopo giorno, difficoltà dopo difficoltà, dovendo convincere i giocatori della bontà del lavoro, dovendo dimostrargli e dimostrare anche a Bologna che non c’era solo una strada per arrivare a fare i risultati, quella percorsa da Thiago per esempio, ma che anche quella indicata da lui avrebbe potuto portare lontano il Bologna e che sarebbe bastato solo crederci affinché accadesse. Poi in fondo se dovunque era stato aveva fatto bene, non sbagliando mai un’annata, per quale motivo non avrebbe dovuto essere così anche a Bologna? Infatti ha continuato a portare al potere il suo credo legato alla pressione alta, all’aggressività e alla verticalizzazione ma al tempo stesso non prendere a calci quello che era stato il palleggio - a volte anche prolungato - preteso da Thiago in attesa dell’imbucata. Quell’imbucata che con Italiano è diventata il lancio lungo, la verticalizzazione appena è possibile per l’esterno o per la prima punta.

Capello esalta Italiano

All’inizio sempre per certi versi sembrava che “così è, se vi pare”, della serie “io sono questo e se volete mi prendete in questo modo”. E pazienza se ogni tanto la squadra rischia un'imbucata o un contropiede. A Firenze Italiano aveva diviso il popolo viola, chi stava con lui e chi contro di lui, e il fatto di essere considerato integralista se lo è portato dietro a lungo., in parte anche a torto. Alla fine di Bologna-Borussia Fabio Capello gli ha fatto mille complimenti: «A differenza di tanti allenatori che curano solo la propria squadra, ti fa molto onore il fatto che via via tu lavori anche sui difetti e sulle caratteristiche degli avversari, bravo Vincenzo». Sì, perché con il suo staff Italiano aveva visto in video che il Borussia giocando con la difesa alta finiva per soffrire molto il pallone lanciato alle spalle dei difensori e una volta entrato Jens Odgaard (più attaccante di Lewis Feguson) il Bologna ha ribaltato la partita proprio con questa giocata. Sfruttando in questo caso il contropiede e non subendolo. La vittoria di Italiano ha portato all’esonero di Nuri Sahin. È così anche il Borussia Dortmund ha dovuto prendere provvedimenti dopo essere passato per il Dall’Ara.


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