Salvate il soldato Radu

Salvate il soldato Radu© LAPRESSE
Alberto Polverosi
2 min

Le aveva prese tutte. Dal 2-2 in poi, l’assedio della Fiorentina alla porta della Cremonese era stato respinto solo da Ionut Radu, il portiere a cui gli interisti continuano ad addebitare lo scudetto perso, il ragazzo inchiodato all’errore imperdonabile di Bologna. Al 94'30", pensando ai voti delle pagelle, per Radu era previsto almeno un 7,5. E il solito sintetico giudizio: decisivo. Già, decisivo. Alla fine lo è stato davvero, ma per la ragione opposta ai suoi desideri. Col cross-campanile di Mandragora la palla è rimasta in aria minuti interi e lui senza indugi, senza tentennamenti, l’ha afferrata prima della linea di porta, senza però fare i conti con la sua statura, con lo sbilanciamento del corpo che lo ha spinto in fondo al sacco prima di liberarsi del pallone. Così la Cremonese ha perso una partita che avrebbe perso già prima, se in porta non ci fosse stato Radu.

Il destino del portiere è infame, quello di Ionut di più. Non bastava l’errore di Bologna, ci voleva anche questo che sa ancora più di beffa perché era stato davvero il migliore in campo. I suoi compagni sono andati a consolarlo, qualche carezza, qualche pacca sulla spalla. Il rumeno si è nascosto la faccia sotto la maglia, aveva la stessa espressione di Bologna. Ora però deve reagire, ha doti vere, la jella prima o poi finirà. Arriverà il giorno che parerà un rigore col fondoschiena.


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