Giocare, il calcio, l’allenamento, i compagni, la partita e anche il gol: perché noi siamo soprattutto quello che facciamo e Bove è calciatore, fa il calciatore, non può che esserlo, lui si ciba del campo, anzi se lo mangia.
Quando Alessandro Ferrari ci ha riferito le prime parole del ragazzo abbiamo capito che Edo c’era tutto: via lo spavento, soltanto vita, emozioni, gioie, vittorie, pareggi e sconfitte.
Non possiamo ancora sapere quanto tempo ci vorrà per rivederlo in campo, ma ci auguriamo che quel tempo arrivi e possibilmente in fretta.
Due sabati fa Fabio Caressa ed io l’abbiamo avuto ospite a Radio Deejay: palleggiando col suo senso dell’umorismo, gli ho detto che quand’era alla Roma con Mourinho avevo pensato che fosse una pippa, ma che adesso ero contento di essermi sbagliato. «Continuerò a farti ricredere», è stata la sua risposta.
Continua a farlo, Edo. Basta poco per affezionarsi a un giovane calciatore e tutto l’amore che hai mosso in queste ore oggi non mi sorprende.