Fiorentina, 60 milioni di dubbi: i giocatori che non incidono

Gudmundsson, Colpani, Pongracic: gli acquisti più onerosi ancora non hanno dato un contributo determinante
Alessandro Di Nardo
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FIRENZE - Il calcio è tutto fuorché una scienza esatta. E così può succedere che a uno o più investimenti importanti sul mercato non debbano per forza seguire risultati sul campo. Questo è quello che sta accadendo alla Fiorentina. Il mercato estivo è stato dominato, in termini di esborsi economici, da tre operazioni. In ordine cronologico, Marin Pongracic (acquistato per 15 milioni dal Lecce), Andrea Colpani (4 milioni di prestito oneroso al Monza, più 12 milioni di eventuale riscatto) e Albert Gudmundsson (8 milioni per il prestito dal Genoa, 17 per il riscatto e 3,5 legati a ulteriori bonus). In tutto - considerando già i possibili riscatti - 59,5 milioni: è questo il tesoretto che sabato sera, in occasione della gara contro il Napoli, Raffaele Palladino si è lasciato alle spalle, in panchina per gran parte della gara (è entrato solo Colpani al 59’).

Fiorentina, un mercato da 60 milioni

Sessanta milioni circa. Uno sforzo finanziario non da poco che ancora non ha portato grossi frutti. Pensando alla rivoluzione fatta in estate, fa strano vedere come l'undici titolare schierato contro il Napoli presenti solo tre giocatori (oltre a De Gea e Kean, anche la sorpresa Moreno e Adli) arrivati in estate. I due oggetti misteriosi per eccellenza sono Albert Gudmundsson e Marin Pongracic.

Gudmundsson, tanta spesa, minima resa

Il primo si è sobbarcato sulle spalle il peso della dieci ereditata da Nico Gonzalez e quello della valutazione economica (28,5 milioni in totale con riscatto e bonus, una cifra che gli varrebbe il titolo di calciatore più pagato della storia del club). Tanta spesa, per adesso minima resa: Gud è arrivato a Firenze con un'incognita fisica - una preparazione in folle col Genoa - e una giuridica - il processo per cattiva condotta sessuale, accusa che, dopo il ricorso del tribunale di Reykjavik, pende ancora su di lui - A queste variabili si è aggiunto l'infortunio alla coscia che lo ha tenuto ai box per un mese e mezzo. In totale sono solo 14 presenze, di cui 8 in Serie A in cui ha giocato soltanto 370'. Dopo la prova impalpabile contro la Juventus, la panchina col Napoli, giustificata da un problema alla caviglia rivelato da Palladino nel post-partita. Proprio per le pochissime occasioni in cui è stato a disposizione e l'incerta forma fisica, è impossibile bocciare un investimento così importante. Ma il tempo corre, giugno non è poi così lontano e con lui anche un obbligo di riscatto non banale (17 milioni legati ad alcune condizioni).

Pongracic, un oggetto misterioso

Poi c'è Marin Pongracic, ultima (e unica) presenza da titolare in Serie A datata 17 agosto, all'esordio contro il Parma, condita da un cartellino rosso. Il croato, falcidiato anche lui dagli infortuni, ha giocato addirittura meno di Gudmundsson (379 minuti in totale, di cui solo 100 in campionato) e, dopo aver risolto i problemi alla coscia, ha collezionato quattro panchine di fila. Sabato Palladino gli ha preferito un debuttante in A come Moreno, sintomo di come ancora l'ex Lecce non dia nessun tipo di garanzia. Su di lui non ci sono valutazioni da fare nell'immediato, ma i 15 milioni di euro spesi in estate pesano, così come il confronto con il suo predecessore, un Nikola Milenkovic che sta dominando in Premier.

Fiorentina, Colpani non incide

Ancora incerto il futuro dell'ultimo grande escluso col Napoli, Andrea Colpani. Il Flaco, a differenza degli altri due, ha giocato tanto. Ha inciso però allo stesso modo, cioè poco (solo 2 gol contro il Lecce) e in questo momento la richiesta del Monza per il riscatto - 12 milioni - non pare giustificata da quanto fatto vedere dal trequartista. Che, come i tanti altri prestiti in rosa dei viola, si giocherà il futuro da qui a giugno.


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