Scudetto Inter, Lukaku: L'ho sentito dopo aver battuto l'Atalanta

L'attaccante belga e il partner d'attacco, Lautaro Martinez, ripercorrono le tappe che hanno portato i nerazzurri alla conquista del 19° tricolore
Scudetto Inter, Lukaku: L'ho sentito dopo aver battuto l'Atalanta© Emilio Andreoli
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27 vittorie, sette pareggi e solo due ko. È questo fin qui il bottino in campionato dell'Inter, che ha conquistato il suo 19° scudetto con quattro turni d'anticipo. Tra i principali artefici del successo della squadra di Conte, la coppia d'attacco Lukaku-Lautaro. Il belga e l'argentino hanno ripercordo le tappe che hanno portato al trionfo finale ai microfoni di Dazn. Il belga, alle prese con le polemiche per la festa di compleanno abusiva, ha raccontanto: "La partita dove abbiamo iniziato il percorso verso lo scudetto è stata quella contro il Sassuolo. Lì abbiamo cambiato il modo di giocare e cominciato ad essere più compatti. Giocavano Lauti e Alexis, io ero in panchina, ma ho capito subito che la squadra era davvero unita". Intanto domani (sabato 15 maggio) i nerazzurri affrontano la Juve a Torino e hanno la ghiotta possibilità di fermare la corsa della squadra di Pirlo verso la qualificazione in Champions League. Tornando a un girone fa, quando Vidal e Barelle firmarono il 2-0 del Meazza contro la Vecchia Signora ammette: "Dovevamo ancora giocare contro Milan, Atalanta e Lazio. Rispetto alla scorsa stagione abbiamo vinto molti più scontri diretti: abbiamo dimostrato di essere più forti. Dopo la vittoria contro l'Atalanta mi sono detto: 'Ok, è finita. Ci siamo per lo Scudetto'. Non potevo dirlo, ma l'ho pensato subito". Sul derby di ritorno vinto 3-0 rivela: "Nella settimana pre-derby ci siamo allenati a un livello altissimo. Ho detto a Lauti: 'Questa partita non la perdiamo mai, è impossibile'. A chi era rivolta la mia esultanza? In settimana avevo parlato con il mister e ci avevamo scherzato su...".

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Lautaro Martinez, che risolto il battibecco con Conte per la sostituzione in Inter-Roma con una "sfida" sul ring, ha fin qui messo a segno 16 gol e fornito 8 assist. "Dopo la sconfitta contro il Milan e l'uscita dalla Champions abbiamo cambiato tanto la testa e il modo di lavorare perchè volevamo davvero vincere qualcosa. Alla fine pensavo che saremmo arrivati tutti più vicini in termini di punti, non immaginavo certo questa differenza. Tutto questo è incredibile anche per me, visto che sono sempre arrivato secondo - ammette -". Sull'intesa con Lukaku rivela: "Quando Romelu è arrivato io ero all'Inter già da un anno. Il primo giorno che l'ho incontrato mi ha detto: 'Ti farò segnare un sacco di gol'. Da li' è cominciato tutto". Stessa domanda al gigante belga: "Quando ho visto Lauti per la prima volta c'era anche suo padre. Gli ho detto: 'Tra due anni io e tuo figlio vinceremo qualcosa insieme'. Noi lavoriamo per la squadra. Se mi rendo conto che lui è piuù caldo, mi metto da parte e lo cerco sempre". I due attaccanti parlano anche dei compagni di squadra. Lukaku si sofferma su Hakimi ("Ora si è integrato alla grande, è diventato molto importante") e Barella ("È la voce della squadra. Ogni squadra ha bisogno di giocatori pronti ad andare in guerra e noi di giocatori così ne abbiamo tanti"), mentre Lautaro elogia Darmian ("È un professionista, se glielo chiedi fa anche il portiere") ed Eriksen ("Un artista. Mi ricordo il primo allenamento che ha fatto qui. Ha fatto due gol pazzeschi da fuori area").

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