Inter, Inzaghi e il 5 maggio: da avversario a possibile uomo della storia

Da attaccante della Lazio l'attuale tecnico nerazzurro siglò il gol del definitivo 4-2 in una delle partite più amare della storia del club: 20 anni dopo l'allenatore piacentino può firmare il titolo della seconda stella
Inter, Inzaghi e il 5 maggio: da avversario a possibile uomo della storia© ANSA
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Come se non bastasse il delicato momento della lotta per lo scudetto, che per l’Inter si è complicata in maniera imprevista dopo la sconfitta nel tanto atteso recupero contro il Bologna, che ha trasformato i nerazzurri da inseguiti a inseguitori a ormai poche battute dalla fine della stagione, a “turbare” l’avvicinamento dei tifosi nerazzurri alla fase decisiva della Serie A 2021-2022 c’è una ricorrenza tutt’altro che felice.

L'Inter e il 5 maggio: una ferita aperta

Da 20 anni, infatti, il 5 maggio non è più soltanto una data che evoca riferimenti culturali alla poesia di Alessandro Manzoni sulla morte di Napoleone Bonaparte, perché per gli appassionati quanto avvenuto nel 2002 ha scritto una pagina entrata nella storia. Indimenticabile in positivo per i tifosi della Juventus, che hanno festeggiato uno scudetto inatteso, da incubo per quelli dell’Inter, che hanno visto sfumare nel modo più incredibile un trionfo che sembrava annunciato con il crollo in casa della Lazio, vittoriosa per 4-2 in un Olimpico che era di fatto vestito interamente a festa di nerazzurro.

Quando Simone Inzaghi fece piangere l'Inter

A quattro lustri di distanza i ricordi si sono fatti inevitabilmente più sbiaditi, ma quest’anno a rendere l’anniversario più speciale per il popolo nerazzurro, oltre la coincidenza di un’altra volata scudetto palpitante, seppur con una controparte differente, i cugini del Milan e non più la grande rivale Juve, c’è il fatto che uno dei “carnefici” di quella Inter si trova seduto sulla panchina dei milanesi. Simone Inzaghi visse infatti dal campo dalla parte biancoceleste uno dei giorni più neri di tutta la storia dell’Inter ed ebbe anzi un ruolo chiave, in quanto autore del gol che al 27' della ripresa spense definitivamente le speranze di rimonta della squadra di Héctor Cuper, alla quale comunque, visto il successo della Juve a Udine, non sarebbe bastato neppure il pareggio. L’attuale tecnico dell’Inter, punta unica dell’assetto tattico scelto dall’allora allenatore della Lazio Alberto Zaccheroni, curiosamente futuro interista al pari di diversi altri protagonisti di quel pomeriggio, siglò infatti la rete del definitivo 4-2, di testa su cross di Cesar, altro futuro interista al pari del giocatore che il brasiliano aveva sostituito, Dejan Stankovic, anche se il mattatore della giornata fu uno che nell’Inter aveva già giocato, ovvero Diego Simeone, autore del gol del 3-2 che di fatto spense del tutto la resistenza di Materazzi e compagni.

Serie A, 20 anni dopo sarà un altro finale thrilling?

Corsi e ricorsi storici che sicuramente non distrarranno Inzaghi dalla “missione” che lo attende, ovvero diventare l’allenatore che può regalare all’Inter lo scudetto numero 20. Comunque vada il tecnico piacentino è atteso dal rinnovo del contratto, forte della fiducia di tutta la società, oltre che di tifoseria e spogliatoio, ma 20 anni dopo aver fatto il proprio dovere in campo da professionista l'obiettivo dell’ex giocatore e allenatore della Lazio è quello di coronare una stagione esaltante che ha visto l'Inter tornare tra le prime 16 in Champions League dopo 11 anni e vincere la Supercoppa Italiana entrando... dalla parte giusta nella storia dell'Inter e nei cuori del popolo nerazzurro, scrivendo magari un altro ribaltone per una Serie A che proprio da quell'anno non ha più visto sorpassi all'ultima giornata.


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