Inter, occasione Correa: non c’è più tempo per perdersi

Stagione con pochi acuti quella dell’ex laziale: il Tucu, fermo a quota 4 gol, non segna da sei mesi. Inzaghi, che lo ha voluto, si aspetta risposte
Inter, occasione Correa: non c’è più tempo per perdersi© Inter via Getty Images
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MILANO - Manca poco, ma è ancora in tempo. Già, Correa è ancora in tempo per mettere la sua firma sulla stagione. Gli restano solo 4 partite, con in palio però ben due trofei, per riuscirci. Del resto, non si può dire che, finora, la prima annata milanese del “Tucu” sia stata particolarmente positiva. Gli infortuni sono una valida attenuante, visto che, al di là del numero totale di presenze (32), è stato in campo soltanto 1085’ (media di 34 a partita). La valutazione negativa, quindi, nasce dal fatto che, quando ha giocato, l’argentino non ha inciso. Il suo score è fermo ancora a 4 reti, peraltro due doppiette valse due vittorie (contro il Verona la sera dell’esordio in nerazzurro e contro l’Udinese), ed è addirittura dallo scorso 31 ottobre che si sono perse le sue tracce nel tabellino dei marcatori. Da aggiungere ci sono pure 2 assist, spettacolari e decisivi (contro il Napoli all’andata e nel derby di ritorno di Coppa Italia), ma comunque non sufficienti per modificare la sostanza. 

Correa, poca concretezza

Tanto più che Correa è tornato a disposizione di Inzaghi ormai da due mesi. E, da allora, non ha più avuto altri guai, oltre ad essere sempre stato impiegato: anche da titolare, in 4 occasioni su 13. A suo vantaggio c’è il fatto che, per caratteristiche, si sposa bene sia con Dzeko sia con Lautaro, avendo la gamba per “strappare” e la sensibilità nei piedi per offrire assist. Paga, invece, la difficoltà ad essere concreto, a fare la giocata giusta nel momento giusto. Basti pensare al contropiede sprecato domenica ad Udine, quando, con il risultato tornato in bilico, ha servito Vidal in evidente fuorigioco, invece di attendere il momento giusto per battere a rete o per cercare lo stesso cileno in posizione regolare.  

Inter, meritocrazia

Come premesso, però, il finale di stagione offre al “Tucu” ancora qualche opportunità per prendersi la scena. E' vero che, per lo scudetto, il Milan resta in vantaggio, ma l’Inter può sperare ancora, a patto di vincere le 3 gare che mancano in campionato, evitando sanguinosi inciampi come a Bologna, con l’ex-Lazio in campo dall’inizio… E poi c’è la finale di Coppa Italia con la Juventus: una gara secca in cui può accadere di tutto e che si giocherà all’Olimpico, “casa” di Correa per 3 annate. L’argentino avrà certamente spazio. Là davanti, infatti, Inzaghi ha deciso di ruotare i suoi uomini. Ma è chiaro che sarà il livello delle prestazioni a determinare l’effettivo minutaggio di ciascuno. Insomma, lo spazio andrà guadagnato.  

Inzaghi, fiducia da ripagare

La disponibilità del tecnico piacentino è fuori discussione. Del resto è stato lui a spingere per l’arrivo di Correa alla Pinetina, una volta sfumata la chance di prendere Thuram. Inzaghi, insomma, oltre ad averlo conosciuto bene nelle 3 stagioni trascorse assieme alla Lazio, ha completa fiducia nei suoi mezzi e nelle sue possibilità. Tanto più che, assieme al suo staff, ha pure valutato positivamente alcune prestazioni del “Tucu”, che invece la critica esterna aveva giudicato come negative. Ora, però, si tratta di ripagare quella fiducia. Plausibile che già domani, contro l’Empoli, lui possa avere una prima possibilità. In vista proprio della finale di Coppa Italia, infatti, Inzaghi potrebbe far riposare qualcuno, come Dzeko. Significa che, in attacco, si va verso un tandem tutto argentino. Sulla buona vena di Lautaro nessuno può discutere (5 reti nelle ultime 5 gare): la speranza è che la trasmetta anche al suo connazionale...


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