Inter, terapia di gruppo: Inzaghi deve svoltare

Incontro dirigenza-squadra per rialzarsi: crisi di risultati evidente, ma c’è la consapevolezza di avere il tempo per recuperare il terreno perduto
Inter, terapia di gruppo: Inzaghi deve svoltare© LAPRESSE
Pietro Guadagno
4 min

MILANO - Terapia di gruppo. È questo il modo con cui l’Inter ha scelto di affrontare la prima crisi stagionale: difficile, infatti, definire diversamente le 3 sconfitte rimediate nelle ultime 4 gare ufficiali. Così, ieri mattina alla Pinetina, è andato in scena un confronto allargato tra la dirigenza (Marotta, Ausilio, Baccin e Zanetti), Inzaghi e il suo staff tecnico, e i giocatori. Lo spirito della riunione era chiaramente costruttivo: tutti hanno avuto l'opportunità di parlare schiettamente e di far capire quello che va e quello che non va. L’obiettivo, però, è chiaramente quello di ritrovare compattezza, in modo da uscire tutti assieme da questo momento negativo. La dirigenza, in modo particolare, si è messa a disposizione per dare sostegno e supporto, per intervenire direttamente in caso di particolari criticità. Alla base, però, c’è la consapevolezza che, se l’Inter si è “impiantata sui pedali” già dopo poche partite, la responsabilità è di tutti e che tutti, a seconda delle competenze, sono chiamati a dare qualcosa di più. Fermo restando che la situazione è tutt'altro che disastrosa. C'è margine per recuperare e l'esempio migliore sono i sette punti che la banda Inzaghi era riuscita a recuperare lo scorso anno, dopo un altro inizio di campionato rallentato.

Tratti comuni

A ogni modo, se, da un lato, la sconfitta con il Bayern ha fatto capire che un altro confronto, quello tra Inzaghi e i suoi giocatori, andato in scena lunedì, non ha prodotto la scossa sperata, al pari di certe esclusioni eccellenti, dall'altro ha confermato certi tratti comuni già emersi in occasione delle cadute con Lazio e Milan. Tanto per cominciare, in questo momento, l’Inter è una squadra impaurita, che ha perso certezze e un pizzico di fiducia nei propri mezzi. Contro biancocelesti e rossoneri, è bastato un gol subìto, per precipitare in un black-out generale. Contro i bavaresi, addirittura, è stato sufficiente il nome dell’avversario per entrare in campo contratti e insicuri. La squadra, però, è sostanzialmente la stessa che la scorsa stagione ha portato a casa Supercoppa e Coppa Italia, contendendo lo scudetto al Milan fino all’ultimo. Insomma, il valore c’è ed è riconosciuto anche all’esterno. Si tratta, quindi, di alzare il livello di concentrazione, di determinazione e di disponibilità verso i compagni.

Condizione e cambi

Di sicuro, la risposta non possono essere le manifestazioni di nervosismo e di insofferenza reciproca che si stanno ripetendo con troppa frequenza in campo. Alla lunga, in questo modo, il gruppo finisce per scollarsi. E allora ieri c’è stato l’impegno a ridurre questo tipo di atteggiamenti. Deve migliorare anche l’applicazione, perché i troppi errori e, soprattutto, i gol regalati agli avversari nascono da giocatori che in partita non ripetono quanto viene preparato ogni giorno in allenamento. E che, peraltro, veniva fatto l’anno scorso. Sono una costante anche le occasioni sbagliate (problema che si trascina da tempo): sarebbe bastato sfruttarne qualcuna di più per cambiare qualche risultato. In qualche caso, per la verità, è stata anche questione di gambe. Perché l’Inter continua a dare l’impressione di essere una squadra pesante o, comunque, con un’autonomia limitata. A esempio, mancano completamente o quasi i cambi di passo, utili per spezzare la linea difensiva. Plausibile che, nell’immediato, si provi a intervenire per migliorare la situazione. Anche se la vicinanza degli impegni è un ostacolo in questo senso. Evidentemente, siamo nell’ambito delle responsabilità di Inzaghi e del suo staff. A cui, peraltro, spetta anche il compito di rivedere qualcosa anche nella gestione dei cambi. Se Milan e Bayern hanno trovato rispettivamente terzo e secondo gol giusto prima che Inzaghi effettuasse i primi cambi, evidentemente, certe mosse devono essere accelerate. Infine, per oggi è previsto il rientro in Italia di Lukaku.


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