Inter-Roma, i volti nuovi hanno spinto più Mourinho che Inzaghi

L'allenatore nerazzurro ha fatto giocare quasi la stessa formazione che ha sfiorato lo scudetto, mentre lo Special One ha ritoccato in maniera significativa quella che ha alzato la Conference, avvalendosi soprattutto dei nuovi Matic, Dybala e Celik
Inter-Roma, i volti nuovi hanno spinto più Mourinho che Inzaghi© LAPRESSE
Andrea Ramazzotti
4 min

MILANO - Il mercato ha fatto sparire la differenza di 21 punti che c'era in classifica alla fine dello scorso campionato tra l'Inter e la Roma. I nerazzurri, che con 84 punti avevano chiuso al secondo posto distanziando nettamente i giallorossi sesti, adesso si ritrovano dietro di una lunghezza rispetto alla formazione di Mourinho, nonostante quest'ultima sia reduce da due ko di fila in Serie A. I valori delle due rose rispetto al 2021-22 sono stati cambiati in maniera significativa dalla campagna trasferimenti estiva e il verdetto (parziale, sottolineiamolo...) delle prime sette giornate è stato inequivocabile: Inzaghi ha fatto giocare praticamente la stessa formazione che ha sfiorato lo scudetto (meno Perisic, passato a parametro zero al Tottenham), mentre Mourinho ha ritoccato in maniera significativa quella che ha alzato la Conference League avvalendosi soprattutto della classe, dell'esperienza e della qualità dei nuovi Matic, Dybala e Celik.

Stessi protagonisti

La missione di Marotta, Ausilio e Baccin era ed è quella di chiudere il mercato 2022-23 con un saldo attivo tra i 60 e gli 80 milioni. Senza cedere i big, il management di viale della Liberazione ha fatto il massimo e ha ricavato 39 milioni più 5 di bonus dagli addii di Pinamonti, Casadei e Di Gregorio. Il traguardo fissato dalla proprietà è ancora lontano, eppure qualche rinforzo è arrivato. Soprattutto Romelu Lukaku che, prestato dal Chelsea per 12 mesi grazie a un'operazione capolavoro, doveva essere il grande rinforzo e che invece finora ha giocato poco complice l'infortunio alla coscia sinistra. Di fatto l'Inter vista nei primi 7 turni di campionato è stata la stessa del 2021-22. Lo certificano i minutaggi dei volti nuovi: 227' per Lukaku (ko dopo le prime 3 giornate), 104' per Mkhitaryan (anche lui alle prese con qualche acciacco), 79' per Acerbi (arrivato all'ultimo giorno di mercato, in ritardo di condizione), 24' a testa per Bellanova e Asllani e 0' per Onana. In totale fanno 458 minuti di impiego con un solo gol, di Lukaku. Un po' poco. Certo se Big Rom fosse stato bene, sarebbe stato sempre titolare, ma a sorprendere sono soprattutto gli spiccioli concessi a Bellanova e ad Asllani.

Viva le novità

Neppure Pinto poteva spendere e si è affidato alla creatività per rinforzare con esperienza e qualità la rosa. Il parametro zero Dybala non è stato l'unico visto che con la stessa formula sono sbarcati Matic, Belotti e Svilar, mentre lo sfortunato Wijnaldum e Camara sono arrivati in prestito. Unico investimento su Celik. La risposta di Mou? Li ha utilizzati molto di più rispetto ai rinforzi avuti da Inzaghi. E se quest'ultimo ha preso Lukaku dal 28 agosto, lo Special One ha avuto appena un "assaggio" di 12' da Wijnaldum, poi gravemente infortunato. Dybala (473'), Matic (467') e Celik (346') però li ha spremuti parecchio e pure Belotti, arrivato nel finale della sessione, ha collezionato 4 presenze (86'). A secco Svilar, poco o niente (9') per l'ultimo arrivato Camara. In totale i minuti giocati dai nuovi giallorossi sono stati 1.393 con 3 reti, tutte firmate dalla Joya.


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