MILANO - Il mercato ha fatto sparire la differenza di 21 punti che c'era in classifica alla fine dello scorso campionato tra l'Inter e la Roma. I nerazzurri, che con 84 punti avevano chiuso al secondo posto distanziando nettamente i giallorossi sesti, adesso si ritrovano dietro di una lunghezza rispetto alla formazione di Mourinho, nonostante quest'ultima sia reduce da due ko di fila in Serie A. I valori delle due rose rispetto al 2021-22 sono stati cambiati in maniera significativa dalla campagna trasferimenti estiva e il verdetto (parziale, sottolineiamolo...) delle prime sette giornate è stato inequivocabile: Inzaghi ha fatto giocare praticamente la stessa formazione che ha sfiorato lo scudetto (meno Perisic, passato a parametro zero al Tottenham), mentre Mourinho ha ritoccato in maniera significativa quella che ha alzato la Conference League avvalendosi soprattutto della classe, dell'esperienza e della qualità dei nuovi Matic, Dybala e Celik.
Stessi protagonisti
La missione di Marotta, Ausilio e Baccin era ed è quella di chiudere il mercato 2022-23 con un saldo attivo tra i 60 e gli 80 milioni. Senza cedere i big, il management di viale della Liberazione ha fatto il massimo e ha ricavato 39 milioni più 5 di bonus dagli addii di Pinamonti, Casadei e Di Gregorio. Il traguardo fissato dalla proprietà è ancora lontano, eppure qualche rinforzo è arrivato. Soprattutto Romelu Lukaku che, prestato dal Chelsea per 12 mesi grazie a un'operazione capolavoro, doveva essere il grande rinforzo e che invece finora ha giocato poco complice l'infortunio alla coscia sinistra. Di fatto l'Inter vista nei primi 7 turni di campionato è stata la stessa del 2021-22. Lo certificano i minutaggi dei volti nuovi: 227' per Lukaku (ko dopo le prime 3 giornate), 104' per Mkhitaryan (anche lui alle prese con qualche acciacco), 79' per Acerbi (arrivato all'ultimo giorno di mercato, in ritardo di condizione), 24' a testa per Bellanova e Asllani e 0' per Onana. In totale fanno 458 minuti di impiego con un solo gol, di Lukaku. Un po' poco. Certo se Big Rom fosse stato bene, sarebbe stato sempre titolare, ma a sorprendere sono soprattutto gli spiccioli concessi a Bellanova e ad Asllani.
Viva le novità
Neppure Pinto poteva spendere e si è affidato alla creatività per rinforzare con esperienza e qualità la rosa. Il parametro zero Dybala non è stato l'unico visto che con la stessa formula sono sbarcati Matic, Belotti e Svilar, mentre lo sfortunato Wijnaldum e Camara sono arrivati in prestito. Unico investimento su Celik. La risposta di Mou? Li ha utilizzati molto di più rispetto ai rinforzi avuti da Inzaghi. E se quest'ultimo ha preso Lukaku dal 28 agosto, lo Special One ha avuto appena un "assaggio" di 12' da Wijnaldum, poi gravemente infortunato. Dybala (473'), Matic (467') e Celik (346') però li ha spremuti parecchio e pure Belotti, arrivato nel finale della sessione, ha collezionato 4 presenze (86'). A secco Svilar, poco o niente (9') per l'ultimo arrivato Camara. In totale i minuti giocati dai nuovi giallorossi sono stati 1.393 con 3 reti, tutte firmate dalla Joya.